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Serbatoi Stoccaggio gasolio per autotrazione

Archivio norme tecniche e legislazione in materia di Prevenzione Incendi.
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Bayern
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Il gasolio (diesel) ha una   temperatura di infiammabilità    superiore a 55°C
( materiale di classe II secondo la classificazione NFPA 30).

Queste sostanze non formano un atex a meno che   riscaldati sopra il FP. Il serbatoio si trova all'aperto  e considerando che la temperatura ambiente media è sempre molto al di sotto di 55°C non dovrei avere zone atex.

Il documento SUVA (link n. 2.5) classifica l'interno delle cisterne verticali per olio combustibile/ diesel  ( Tinf >30°) sempre Zona 1.

Qual'è potrebbe essere il motivo secondo voi?
Considera forse l'effetto dell'aumento della temperatura del liquido per effetto dell'irraggiamento solare ?

Ciao a tutti voi  e Buon inizio anno
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ugo
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Ciao Bayern
buon anno innanzitutto

ho dato un occhio e trovo

4.2.2 Impianto di pulitura chiuso in cui vengono spruzzati liquidi infiammabili (punto d’infiammabilità > 30°C)

quindi la nebbia fa Zona 1 ed è ok

mentre tu ti riferisci al punto 1.3.2 Impianto di cisterne verticali per olio combustibile/diesel
– Deposito esclusivamente per liquidi con punto d’infiammabilità > 30°C

dove effettivamente dice Zona 1 dentro il serbatoio...

mah, non riesco a spiegare la cosa se non dicendo che forse all'atto del riempimento si crea nebbia...

personalmente non classifico così i serbatoi di gasolio (per quanto vale la mia opinione)


salutoni
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Bohr
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In pieno accordo con Ugo. Nemmeno io lo classifico come tale.

Buoma giornata e buon anno alla comunity.
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Marzio
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Butto lì...

La cisterna è interrata o fuori terra? Se è fuori terra è possibile sia esposta al sole durante l'esercizio?
In quest'ultimo caso è ben pensabile che localmente le temperature interne siano superiori al FP. Tuttavia, dato che la temperatura locale non dovrebbe essere ragionevolmente superiore alla temperatura limite superiore del gasolio, non si può nemmeno invocare la prevenzione dell'atex causata dalla saturazione dei vapori.
Quindi, se il recipiente è all'aperto, si può formare un'atex "episodicamente durante il funzionamento".

Ciao

Marzio

PS-Quest'estate ero a Siracusa. Il termometro esterno dell'automobile per i 5 gg. della mia permanenza, attorno alle 12, oscillava tra i 42 e i 45 gradi...
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Bayern
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La piccola cisterna è fuori terra .
Voi mi pare di capire in questi casi non classificate niente . ( anche NFPA30A per i liquidi di classe II , Tinf compresa tra 37,8° e 60° quale il gasolio co Tinf=55°C  non contempla aree Atex )

Vi allego da doc trovato sul WEB che riguarda i distributori o i gruppi di erogazione fissa che vale per liquidi di cat, C ( atti di un seminario tenuto da un autore di un libro su Atex in circ. ).

Quello che non mi torna che il gasolio quando ha una  Tinf =55°C non è  un liquido di categoria C ma B.  ?
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Marzio
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Decreto 27 gennaio 2006

Art. 4.
1. Il comma 1 dell'art. 5 del decreto del Ministro dell'ambiente 16 maggio 1996, di cui all'art. 3, e' sostituito dal seguente:
«1. I distributori per l'erogazione dei liquidi di categoria A e B devono essere provvisti di:
a) marcatura CE e relativa dichiarazione di conformita' ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 126.
Tale marcatura CE deve attestare il distributore come costruito in maniera idonea in conformita' all'analisi di rischio effettuata dal fabbricante ai sensi di tutte le direttive comunitarie e norme applicabili.
Si considerano costruiti come sopra specificato, ai sensi della direttiva n. 94/9/CE e del decreto del Presidente della Repubblica n. 126/1998, secondo anche le altre direttive e norme applicabili citate anche in premessa, per l'installazione nelle attivita' soggette ai controlli di prevenzione incendi di cui al punto n. 18 dell'allegato al decreto del Ministro dell'interno 16 febbraio 1982, i distributori per l'erogazione di liquidi di categoria A e B con marcatura CE di categoria 2 essendo la zona interna al distributore, di norma, classificata ai fini della sicurezza come zona 1.
L'utilizzo di una diversa categoria dev'essere oggetto di un appropriato riferimento specifico nel documento di valutazione del rischio, ai fini del controllo del Comando provinciale dei Vigili del fuoco competente per territorio;
b) dispositivi per il recupero vapori omologati da parte del Ministero dell'interno, ovvero riconoscimento ai sensi dell'art. 3, comma 3, del presente decreto, solo per i distributori per liquidi di categoria A;
c) collaudo in sede locale dell'intero impianto da parte della relativa commissione, ovvero della commissione interministeriale preposta agli impianti siti sulla rete autostradale, ove previsto.».

Marzio
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Bayern
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Accidenti non ho allegato il documento che vi dicevo ... provvedo subito
( riguarda il punto 3 dell'art. 5 del DM riportato da Marzio


Ma allora Marzio il  serbatoi con pistola di erogazione utilizzato in un sito industriale per il rifornimento di muletti a gasolio per logica conseguente dovremmo avere:

A) Se ho come nel mio un gasolio con  Tinf > 55°C ( categoria B)  abbiamo zona 1 all'interno --> l'erogatore deve essere di Cat.  2

B) Se gasolio di tipo C ( Tinf > 65°C) nessuna zona e apparecchiature ordinarie


( Mi pare un po' fuorviante quando il Decreto in questione quando parla di liquidi in categoria C sembra propio far riferimento al gasolio /diesel, mette gasolio tra parentesi)  quando questi non sempre sono di tipo C )
Allegati
gasolio.JPG
Doc liquidi Cat C
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Marzio
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Bayern

che dire... io credo che al di là della categoria del liquido, si debbano valutare le condizioni effettive di esercizio, basandosi esclusivamente sul FP.
Se valuti, nell'ambito dell'analisi dei rischi, che all'interno del contenitore non si raggiungano temperature superiori al FP (adottando un margine di sicurezza), vai tranquillo. Se il recipiente è installato al sole, a Portopalo di Capo Passero, qualche dubbio dovrebbe venire.

Nel caso specifico, avevo dedotto si trattasse di altra installazione (serbatoio verticale senza tettoia); direi che se il diesel tank è quello della foto, non mi preoccuperei più di tanto.

Un saluto

Marzio
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Bayern
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A)
che dire... io credo che al di là della categoria del liquido, si debbano valutare le condizioni effettive di esercizio, basandosi esclusivamente sul FP.
Penso anch'io , considerando tra l'altro che l'erogatore è acquistato prima dell'entrata in vigore Atex prodotti ( 12/9/2003) . Pertanto giusticando con analisi dei rischi e facendo mettere perlomeno una tettoia visto che attualmente il serbatoio ne è privo dovrebbere essere a posto.

Rimane il fatto che se mi dovesse capitare di classificare un distibutore nuovo
a gasolio il decreto in questione secondo me praticamente impone la scelta di un erogatore di Cat II

B) Per  quanto riguarda serbatoi verticali , questi ( nelle aziende) normalmente contengono gasolio per riscaldamento con Tinf. >65°C . La temperatura massima di stocaggio è 50°C. Ora questo liquido essendo di categoria C
( Categoria IIIA NFPA) direi  nessuna zona atex.
Un dubbio sull'affidabilità del affidabilità del controllo riscaldamento, ma è una questione che riguarda il costruttore del serbatoio. Semmai chiediamoci che "carte" ci deve dare il costruttore di questi serbatoi ?


Ciao
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Bayern
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( Mi pare un po' fuorviante quando il Decreto in questione quando parla di liquidi in categoria C sembra propio far riferimento al gasolio /diesel, mette gasolio tra parentesi)  quando questi non sempre sono di tipo C )

In Germania esistono tre classi di infiammabilità

la AI Tinf < 21 C

la AII  Tinf compresa tra  21C e minore di 55C


la AIII  Tinf compresa tra  maggiore di 55C  e minore di 100 C

Con questa classificazione il carburante gasolio è sempre all'interno di una classe ( che non da luogo a zone atex, da quello che sono riusciuto a capire....)


Ciao
Allegati
Classe Infiammabilità tedesca.JPG
Classi Infiammabilità in Germania
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