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Sacchi di polietilene per la raccolta dei rifiuti solidi

Archivio sulle norme inerenti i Rifiuti e le norme Ambientali.
In questa sezione vengono riportati tutti i messaggi relativi alle problematiche dell'ambiente e dei rifiuti (Riservato agli abbonati)
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GianLuca
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Iscritto il: 10 nov 2004 10:30
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UNI 7315 - 31/12/1989 - Sacchi di polietilene per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Non avendo a disposizione i fondi per acquistare la citata norma uni, vi chiedo se mi potete indicare quale spessore devono avere i sacchi rifiuti (anche speciali) :smt017 per essere ritenuti conformi.
Grazie
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mario
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Iscritto il: 29 set 2005 09:34
Località: pordenone

ma di che rifiuti si tratta??
ciao
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GianLuca
Messaggi: 123
Iscritto il: 10 nov 2004 10:30
Località: Imola

Rifiuti speciali (ospedale)
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mario
Messaggi: 133
Iscritto il: 29 set 2005 09:34
Località: pordenone

purtroppo non ho idea dei quantitavivi che vuoi stoccare. i sacchi big bag con capacità 500 1000 1500 hanno una omologazione onu 13 h 3/y. possono essere foderati in polietilene in caso di sctoccaggi di rifiuti pericolosi. purtroppo non ho trovato lo spessore del sacco. in piu posso dirti che l'utilizzo di sacchi omologati non è obbligatorio.
ciao
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tar
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Iscritto il: 21 mar 2006 15:11
Località: Montebelluna

Ciao a tutti, sono ritornato dopo un bel po' di silenzio.......causa lavoro all'estero.

Riguardo i rifiuti ospedalieri sono composti da residui di medicazioni, residui patologici, materiali taglienti infetti (vetri, aghi, siringhe, ecc.), sangue e prodotti del sangue (plasma, siero), liquidi biologici, farmaci scaduti.
I rifiuti ospedalieri trattati devono essere raccolti in contenitori di cartone resistente il cui involucro interno è costituito da un film di polietilene ad alta densità.

Immagine

I contenitori prima dell'allontanamento dal reparto vengono condizionati mediante trattamento con agente sterilizzante.
Lo smaltimento finale viene effettuato da aziende specializzate che provvedono al loro ritiro ed incenerimento.

I rischi presenti dalla loro manipolazione
Il rischio biologico è determinato dalla presenza, nei rifiuti, di microrganismi in grado di infettare i lavoratori addetti a qualsiasi fase della catena di raccolta e smaltimento.
Il rischio infettivo è legato solo ad alcuni tipi di rifiuti speciali ospedalieri quali i rifiuti microbiologici, i rifiuti patologici (tessuti, organi, ecc.), il sangue e derivati, i taglienti, le carcasse di animali e parti anatomiche, prodotti che vengono in gran parte sterilizzati prima dello smaltimento. Non è poi sufficiente che un rifiuto sia contaminato da microrganismi patogeni per indurre infezione in quanto è necessaria la concomitanza di altre condizioni, quali la dose infettante, la virulenza del germe, la via di penetrazione, ecc.
I rischi di natura infettiva sono essenzialmente conseguenti a ferite da taglio o da punta che interessano prevalentemente le mani, gli avambracci e gli arti inferiori.
Questi infortuni possono avere diverse cause:
· manipolazione poco attenta del rifiuto, effettuata senza l'ausilio di dispositivi di protezione individuali,
· utilizzo di contenitori non adeguati per dimensioni, resistenza, impermeabilizzazione, chiusura,
· applicazione di tecniche scorrette di condizionamento.

Il rischio chimico è dovuto alla presenza nei rifiuti di sostanze chimiche derivanti dall'attività ospedaliera.
Fra i composti più frequentemente presenti nei rifiuti ospedalieri si possono ricordare i disinfettanti (aldeidi, alcoli, fenoli, ammonio quaternario, ecc.) e i farmaci, con particolare attenzione per quelli antitumorali.

Nella movimentazione dei contenitori per i rifiuti è anche presente un rischio di origine traumatica.

Se serve altro contattami.

Bye
Il mondo che abbiamo creato oggi ha problemi che non possono essere risolti con lo stesso modo di pensare con cui li abbiamo creati (A. Einstein)
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tar
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Iscritto il: 21 mar 2006 15:11
Località: Montebelluna

Scusa dimenticavo lo spessore, è variabile da 45 a 70 micron.

Bye
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GianLuca
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Iscritto il: 10 nov 2004 10:30
Località: Imola

tar ha scritto:Scusa dimenticavo lo spessore, è variabile da 45 a 70 micron.

Bye
Ringrazio  e approfitto..
Nei laboratori analisi ogni macchina per analisi Scarica "rifiuti liquidi a rischio biologico"  ma le quantità modeste ne implicano un travaso in contenitore che poi verranno ritirato dalla ditta di smaltimento..
Ecco i problemi
-Molte macchine che "sputacchiano" piccoli quantitativi di scarico, prodotti chimici a contatto con prodotti biologici quindi diventano rifiuti a rischio biologico
-Necessità di non voler stoccare tanti contenitori (per tipologia di macchina ricatto tecnologico le Ditte vorrebbero che poi si acquistino i loro flaconi di smaltimento CARISSIMI) per raccolta e smaltimento..
- i travasi dovrebbero essere fatti in ambienti e con i dpi idonei, ma si demanda alla buona volonta dei Tecnici laboratori presenti...
Consigli?
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tar
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Iscritto il: 21 mar 2006 15:11
Località: Montebelluna

Cerco di darti una risposta che possa conciliare le esigenze di deposito temporaneo (D.lgs 152/2006) e buon senso senza cedere al ricatto di chi smaltisce i rifiuti.

Primo
-Molte macchine che "sputacchiano" piccoli quantitativi di scarico, prodotti chimici a contatto con prodotti biologici quindi diventano rifiuti a rischio biologico
-Necessità di non voler stoccare tanti contenitori (per tipologia di macchina ricatto tecnologico le Ditte vorrebbero che poi si acquistino i loro flaconi di smaltimento CARISSIMI) per raccolta e smaltimento..

Il deposito temporaneo, definito all'art. 183, deve essere effettuato, come prescritto dall'art. 183 comma 4, "per categorie omogenee di rifiuti e nel rispetto delle relative norme tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute;"

Dunque le categorie omogenee si ritrovano nell'allegato A della Parte IV del D.lgs 152/2006.
Potrebbero essere
Q1 Residui di produzione o di consumo in appresso non specificati;
Q6 Elementi inutilizzabili (a esempio batterie fuori uso, catalizzatori esausti, ecc.);
Q16 Qualunque sostanza, materia o prodotta che non rientri nelle categorie sopra elencate.

Nel caso in questione tutti i residui provenienti dalle macchine di analisi sono omogenei tra loro, quindi possono essere recapitati in un unico contenitore che poi sarà destinato allo smaltimento.

L'unica precauzione da prendere è la verifica della compatibilità tra sostanze per evitare reazioni chimiche pericolose.

Secondo
Il travaso nell'unico contenitore deve essere fatto con normali dpi in uso nei laboratori (guanti in lattice, occhiali, mascherina) e con protezione per evitare sversamenti. Tale operazione non altera il livello di rischio a cui sono esposti i tecnici di laboratorio nelle normali operzioni di analisi.

Bye
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