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Richiesta verifica messa a terra periodica: ARPA o ISPESL

Archivio Impianti Tecnici (L. 46/90)/Atmosfere Esplosive (ATEX)/Radiazioni.
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enricosa
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Iscritto il: 02 mar 2006 20:42
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Nella prima installazione dell'impianto elettrico la verifica della messa a terra viene fatta normalmente dall'elettricista abilitato che rilascia la dichiarazione.

Le verifiche sucessive periodiche obbligatorie (biennali, quadriennali,..) devono invece essere fatte da un ente "accreditato".

Secondo voi è ancora possibile richiedere l'intervento agli enti tecnici istituzionali preposti ?? Mi sembra che si possa fare nei confronti dell'ARPA ...... o dell'ISPESL o tutti e due??

Avete esperienze a riguardo??

ciao e grazie

enricosa
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effenne
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Iscritto il: 18 gen 2005 13:56

Puoi farla fare da ARPA o ISPESL oppure anche da una ditta esterna abilitata.
Per inciso, detto tra noi, io consiglio sempre quest'ultima soluzione, in quanto con ARPA e ISPESL ti metti "in casa" un organo di vigilanza...
... non so se mi sono spiegato ... :smt002
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Mauro
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Iscritto il: 22 ott 2004 15:51
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dimessamente dissento sull'ISPESL, che fa solo verifiche a campione

DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 22 ottobre 2001, n. 462
Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi (G.U. 8 gennaio 2002, n. 6).

Art. 4
(Verifiche periodiche - Soggetti abilitati)

1. Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell'impianto, nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la periodicità è biennale.
2. Per l'effettuazione della verifica, il datore di lavoro si rivolge all'ASL o all'ARPA o ad eventuali organismi individuati dal Ministero delle attività produttive, sulla base di criteri stabiliti dalla normativa tecnica europea UNI CEI.
3. Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il relativo verbale al datore di lavoro che deve conservarlo ed esibirlo a richiesta degli organi di vigilanza.
4. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del datore di lavoro.

Infine, direi che le ASL, se vengono a fare le verifiche, non si comportano da organo di vigilanza. Pero', non e' sufficiente mandare una raccomandata all'ASL per definire il fatto che il Datore di Lavoro e' a posto. La verifica DEVE essere fatta entro la scadenza prevista, e le ASL non hanno modo di rispondere in tempi adeguati. Quindi, volenti o nolenti, e' quasi sempre necessario rivolgersi ad un Organismo Notificato.

Buon lavoro
Mauro
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enricosa
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Iscritto il: 02 mar 2006 20:42
Località: treviso

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"Pero', non e' sufficiente mandare una raccomandata all'ASL per definire il fatto che il Datore di Lavoro e' a posto."
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Ciao Mauro, non sono molto d'accordo con questa tua affermazione. Se io richiedo (in modo documentato) un intervento e non mi viene data nessuna risposta posso pensare che da un momento all'altro la mia richiesta venga soddisfatta ..e quindi non mi attivo per risolvere diversamente.

ciao

enricosa
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effenne
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Iscritto il: 18 gen 2005 13:56

E' vero, sull'ISPESL mi sono confuso.
Sono d'accordo anche sul discorso dell'ASL che se viene per l'impianto elettrico non si comporta da Organo di Vigilanza, però è lì: se vede qualcosa di altro che non va bene, così, per puro caso, può anche essere che al momento chiuda un occhio, ma... boh, fate voi: io lo eviterei, così, per non saper nè leggere nè scrivere.
Stesso discorso per quanto detto da enricosa: "Se io richiedo (in modo documentato) un intervento e non mi viene data nessuna risposta posso pensare che da un momento all'altro la mia richiesta venga soddisfatta ..e quindi non mi attivo per risolvere diversamente"
Se poi dormi sonni tranquilli lo puoi benissimo fare: il tuo ragionamento mi trova in parte d'accordo, ma personalmente non ho così tanta fiducia nella burocrazia italiana. Ti faccio un esempio banale: vai in comune e chiedi il cambio di residenza o di abitazione. Vengono i Vigili a controllare (in teoria). Se te la concedono ti arrivano le varie etichettine a casa da appiccicare su patente e quant'altro, ma se non te la danno non lo saprai mai. Non ti arriva nessun foglio a casa che dice "la sua domanda non è stata accettata per questo e quel motivo"; se dopo almeno 60 gg non hai ricevuto nessuna etichettina autoadesiva devi essere tu ad andare in comune, ai mitici sportelli polivalenti, a chiedere se te l'hanno data o meno.
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Ronin
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Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

enricosa ha scritto:Se io richiedo (in modo documentato) un intervento e non mi viene data nessuna risposta posso pensare che da un momento all'altro la mia richiesta venga soddisfatta
mmmhhh.
e supponiamo che io richieda alla ditta che mi fa le verifiche sugli impianti antincendio un sollecito, perchè non è ancora intervenuta a farle (e io c'ho un contratto).
dopo 1 anno e 4 solleciti senza risposta, scoppia l'incendio e gli idranti non funzionano.
secondo te sono a posto?
io non credo proprio.

l'obbligo per il DdL è di FARE le verifiche, non di CHIEDERLE. se la burocrazia pubblica impedisce al pachidermico ente di dare una risposta, ebbene, il disilluso DdL si rivolgerà a qualcun altro.
_____________________________
Tutti sono a favore della porta aperta, fino a che sono chiusi fuori (H. Kissinger).
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Mauro
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Iscritto il: 22 ott 2004 15:51
Località: Milano

Quello che ho detto non e' una opinione, ma supportato da sanzioni erogate per il fatto che, nonostante fosse stata inviata raccomandata RR all'ASL di richiesta di verifica, un altro ufficio ASL (UOTSSL) si sia presentato mesi dopo la scadenza, trovando le verifiche non effettuate.

buon lavoro
Mauro
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gugvib
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Iscritto il: 14 ott 2004 15:45
Località: Torino

Sono perfettamente con Mauro, le verifica DEVE essere fatta entro la scadenza. Anche da noi ci sono state sanzioni in questo senso.

Anzi ho visto una risposta di una ASL chiamata per le verifiche nella quale si affermava che l'ASL stessa non era in grado di effettuarle nei tempi previsti causa la scarsità di personale.

La possibilità di rivolgersi ad Orgnismi privati accreditati dal Ministero vuole anche coprire questa carenza cronica di personale.

Dal punto di vista tariffario ho notato che gli Organismi privati sono più cari di circa un 10% rispetto alle tariffe ASL.
Codesto solo oggi possiamo dirti ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

gugvib ha scritto:Dal punto di vista tariffario ho notato che gli Organismi privati sono più cari di circa un 10% rispetto alle tariffe ASL.
tralascio per bontà di patria ogni commento sulle altre argomentazioni, quotando in pieno il fatto che comunque sia la verifica deve essere fatta entro le scadenze.
Piuttosto, mi riflettevo un attimo, da buon imprenditore quale alla fine sono io, o per lo meno cerco di esserlo.
Ipotizziamo il caso del rapporto costo/ricavo, che fino a prova contraria nessun imprenditore avvia "a perdere".
Di solito, si considera "margine di ricavo d'impresa" una quota del fatturato variabile tra il 20% e il 50% (dipende dal tipo di beni/servizi conferiti, dall'onestà, dai tempi di pagamento etc.).
E provo a ragionare: se il prezzo "privato" supera di appena il 10% quello della "tariffa pubblica", è evidente che almeno il 10% la ASL ce lo guadagnerebbe. Che non è male, per un Ente che ha sempre bisogno di soldi, dico.
Però, non hanno personale in numero (e suppongo anche in qualità) adeguato.

tanto premesso, sposto il mio angolo di visuale e passo da quello diciamo imprenditorial-riflessivo di prima a quello "in mezzo alla strada". Ci sono in giro centinaia di periti elettrici, elettrotecnici, elettronici, industriali tout court che non riescono a trovare lavoro, e non sto a parlare di laureati con laurea breve, lunga, media che sia che se no non finiamo più. Supponiamo che d'improvviso i manager ASL si ricordino di essere manager, e si rendano conto che c'è business nelle verifiche, che facciano un bel concorso.. no, troppo lunga la procedura, diciamo un bell'avviso pubblico, che si chiamino per un anno un congruo numero di giovani periti. che gli facciano fare dai colleghi anziani e più esperti un bel corso di un mese sulla normativa applicabile, sulle metodiche di controllo e quel che serve. E intanto avviano la procedura concorsuale, che richiede -per essere congrua ed attendibile- che si faccia un censimento almeno numerico del numero di impianti dichiarati, un calcolo dei tempi di verifica per ciascun impianto e quindi il calcolo di quante unità/anno servono in quella ASL. Piccolo calcolo di budget nel medio breve termine, e si decide a quale quota di mercato si intende far fronte, ma a mio avviso almeno il 50% dovrebbe essere coperto dal pubblico, per essere non dico credibili ma almeno attendibili.

Questo porterebbe una serie di effetti positivi:
1) uno scorrevole adempimento degli obblighi di legge per il richiedente, che almeno si sentirebbe dire per tempo "guarda, ciccio, tu la richiesta  me l'hai fatto, ma troppo tardi perchè io possa venire per tempo, quindi rivolgiti altrove purchè tu faccia tutto nei tempi giusti"
2) daremmo uno sbocco professionale qualificato e ragionevolmente sicuro a parecchi giovani nel giro di circa 2 anni ( e quindi anche in tempo per le prossime elezioni, se è questo ciò che importa davvero a chi ci governa...)
3) avremmo degli impianti controllati con maggiore sicurezza di tutti i fruitori
4) incentiveremmo coloro che solgono quest'attività privatamente a fornire un servizio migliore da qualche punto di vista, che sia qualitativo, economico ovvero anche solo formale (tempi di risposta, efficienza del servizio etc.)

Bah, a volte mi sembra di inventare l'acqua calda... non solo , ma mi sento anche un genio, per averla inventata!
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Ospite

Da dipendente ASL addetto alle verifiche periodiche, con frustazione e qua mi sfogo, non e' intersse avere controlli pubblico quando l'aria che tira e' che la Cina ci ammazza il mercato perche' noi dobbiamo spendere soldi per la sicurezza, anche noi dobbiamo cinesizzarci e mettere nel computo un po' di morti.
La differenza del solo 10% rispetto alle tariffe ASL e' dovuta solo al fatto che le nostre calmierano il mercato, fatto dimostrato, quando saremo fatti fuori ne riparliamo.
E non e' dimostrato che il nostro intervento in ambito di verifche di legge sia ben visto dal DDL e in modo ancor peggiore dagli OA che gli portiamo via il cliente.
Poi che ci sia il collega che da' la sanzione se non siamo usciti in tempo per la verifica, Dio ci ha fornito di cervello, le istruzioni per l'uso e l'intelligenza no.
Qualche giorno fa Nofer ha detto che e' impossibile non vedere cantieri e ditte non in regola con la sicurezza guidando la nostra macchina. Verissimo infatti ogni volta che sono fermo in colonna giro la testa a dx/sx e non posso non vedere. Ma si dimentica che siamo dipendenti, con datore di lavoro che paga per l'orario che faccio, non sono, non siamo Don Chisciotte e non si lavora per una missione della vita, .
E' chiaro che in casi di grave mancanza, sopratutto a ridosso di strade, fai l'intervento che per almeno 3/4 mesi lavorano in sicurezza, poi rifai colonna in auto e tutto come prima.
P.S. Non mi sono loggato per mantenere l'anonimato, pur facendo parte, almeno mi considero tale, di questa comunita', con abbonamento pagato a mie spese.
Saluti e scusate lo sfogo che rimarra' l'unico.
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