Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.

Carica elettrostatica

Archivio Impianti Tecnici (L. 46/90)/Atmosfere Esplosive (ATEX)/Radiazioni.
In questo archivio sono riportati tutti i posts relativi agli impianti elettrici, termotecnici, impianti a gas e a pressione, tutte le discussioni sulla direttiva ATEX e le radiazioni (Riservato agli abbonati)
Rispondi
Avatar utente
ricky21000
Messaggi: 116
Iscritto il: 11 feb 2005 22:05

Mi trovo di fronte ad un problema di questo tipo  :smt017
Ho una polvere che viene messa all'interno di sacchetti non conduttivi durante lo scarico. Essa ha una energia minima di ignizione pari a circa 2 milli Joule.
Ora ho verificato sperimentalmente che, alla fine del riempimento di un sacchetto (ripeto non conduttivo), si rileva una differenza di potenziale rispetto alla terra di circa 10 milliVolt.
Qualcuno esperto di elettricità, mi sa dire come faccio a valutare se la carica elettrostatica che si accumula sulle pareti interne del sacchetto (e che mi genera i 10 mV di potenziale) ha energia sufficiente, in caso di scarica, a causare il superamento dei 2 mJ di cui sopra ? Spero di essere stato chiaro.

Grazie mille
Avatar utente
serafino
Messaggi: 1105
Iscritto il: 03 ago 2005 14:22
Località: BO-UD

La prima domanda in assoluto è la seguente :

1- perchè verso terra?

la seconda domanda è :

2-come hai misurato (strumento, metodo, carico ipotizzato)

il suggerimento potrebbe essere (almeno come approccio) valutare la differenza triboelettrica fra le polveri ed il materiale di cui si compone l'oggetto.
Avatar utente
Renato
Messaggi: 326
Iscritto il: 28 set 2006 12:25

Se hai misurato con un comune voltmetro elettronico, è stata sufficiente l'impedenza interna dello strumento per dissipare l'eventuale carica elettrostatica accumulata, quindi la misura non è più attendibile.

Comunque sono importanti le domande di Serafino per inquadrare bene la fazenda.

Nel frattempo posso dirti che la norma EN1127-1:2001 dice che, per evitare la formazione di cariche elettrostatiche pericolose ai fini dell'innesco di polveri infiammabili, occorre che i materiali isolanti abbiamo una resistenza superficiale inferiore a 1 gigaohm.
" - internet  + cabernet "
Avatar utente
ricky21000
Messaggi: 116
Iscritto il: 11 feb 2005 22:05

Cerco di chiarire meglio:

1) La misura è stata effettuata inserendo un puntale del tester a contatto con l'interno del sacchetto dopo lo scarico e l'altro puntale a contatto con la massa metallica (messa a terra) della macchina di infustamento.

Da quanto mi avete detto mi pare di capire che la misura che ho fatto ha poco senso....Potete indirizzarmi su come operare dal punto di vista pratico per ottenere un numero che abbia senso e possa essere utilizzato al mio scopo ?
Come posso eventualmente misurare la resistenza superficiale del sacchetto ?

Grazie ancora
Avatar utente
serafino
Messaggi: 1105
Iscritto il: 03 ago 2005 14:22
Località: BO-UD

Per la misura esistono dei metodi normati, ma tipicamente si riferiscono a provini
Azzarderei che il materiale utilizzato potrebbe avere già una misura di resistenza elettrica (o conducibilità) che potrebbe aiutarti.

La tua misura tuttavia mi fa venire in mente una cosa che ipotizzo e basta ma che potresti verificare

Se hai una massa metallica li vicino (non hai misurato rispetto a terra ma rispetto a massa, esiste una ddp fra  le due), potresti pensare di drenare la carica accumulata "fasciando" con delle trecce di rame il sacco.

Mi aspetto che le cariche, trovando un percorso preferenziale, drenino a massa.

Contro : non è mica facile da fare ed è ovvio che hai un flusso di carica  

Il vero baco nel mio ragionamento ( o forse uno dei tanti) è che quel saggio di Coulomb mi suggerisce che la distribuzione su un foglio è influenzata da un sacco di parametri e che quindi potresti fare fatica per nulla
Avatar utente
ricky21000
Messaggi: 116
Iscritto il: 11 feb 2005 22:05

Serafino, il sacco è un multistrato con all'interno polietilene ricoperto all'esterno di alluminio. Trattandosi di prodotti farmaceutici non posso entrare a contatto con la parte interna del sacchetto (l'ho fatto solo per questa prova). Se collego a massa l'esterno del sacchetto fasciandolo non penso otterrei niente di più, in quanto le cariche residue si manterrebbero dal lato interno....Purtroppo anche intuitivamente non mi è tanto chiaro come procedere....
Avatar utente
Renato
Messaggi: 326
Iscritto il: 28 set 2006 12:25

E beh, con lo strato di alluminio addossato non credo che possa tirare su cariche elettrostatiche (vedi allegato)
Allegati
estratto EN13463.doc
(137.5 KiB) Scaricato 43 volte
" - internet  + cabernet "
Avatar utente
Marzio
Messaggi: 1321
Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
Località: Pordenone

Una polvere con MIE < 3 mJ è ad altissimo rischio di ignizione (oltre alle spark discharge esistono anche le brush discharge e le propagating brush discharge che la possono innescare). In altre parole, qualsiasi sorgente di scarica proveniente dal contatto accidentale tra un qualsiasi conduttore con un materiale isolante può provocare l'innesco (le brush discharge - scariche a spazzola, possiedono infatti una minima energia di accensione pari a circa circa 4 - 8 mJ)

Rimedio: i big bag di caricamento oltre ad essere conduttivi devono essere chiaramente messi a terra e marcati in categoria C/D ai sensi dell'art. 7.2.6.8 della CEI CLC/TR 50404:2003.

Ora davvero vado in ferie... a tra tre settimane (forse)...

Ciao a tutti  :smt047

Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
Rispondi

Torna a “Archivio Impianti Tecnici/ATEX/Radiazioni”