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Condensatori elettrolitici

Archivio Impianti Tecnici (L. 46/90)/Atmosfere Esplosive (ATEX)/Radiazioni.
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sara
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Iscritto il: 20 giu 2007 14:23
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Signori Ingegneri aiutatemi. Un ing. cui è stato commissionato la valutazione del rischio incendio per lo stabilimento vuole sapere il rischio incendio di circa 150 000 condensatori elettrolitici stoccati in magazzino! ora dopo aver gironzolato su internet alla ricerca di schede di sicurezza nn ho trovato nulla in merito al rischio incendio. Secondo voi costituisce pericolo? Cosa devo vedere? A proposito...sono diventata Resp. del Sistema di Gestione Qualità e Ambiente e trasferita ai piani alti! Fatemi gli auguri!
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Ronin
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Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

di quali materiali è fatto il condensatore stesso?
roba che brucia? che può esplodere? se sì, che potere calorifico ha?
ne risulta un carico di incendio di quanti kg/m2?
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Tutti sono a favore della porta aperta, fino a che sono chiusi fuori (H. Kissinger).
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sara
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Iscritto il: 20 giu 2007 14:23
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Alluminio e polipropilene. Quindi devo vedere quanto ne è contenuto e moltiplicarlo per la quantità di materiale contenuto. Giusto?
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sara
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Iscritto il: 20 giu 2007 14:23
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scusa Ronin, ma il potere calorifico per i metalli? é una grandezza definita?
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Meo
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Iscritto il: 07 feb 2005 18:59
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Ciao Sara, in bocca al lupo!
Una domanda: i condensatori sono in magazzino per quale motivo? Siete i produttori? Li commercializzate? O altro ancora. Insomma, quale fase del processo, secondo il vs. SGQ viene coinvolta? E' importante a mio avviso saperlo in quanto, ad esempio se li commercializzate, la scheda di sicurezza con altre notizie te le deve dare il fornitore, mentre se li producete, il subfornitore delle materie prime, e così via.
Io imposterei così il problema.
Buone vacanze
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ugo
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Iscritto il: 27 ott 2005 03:16

auguroni!

fanno carico di incendio solo i prodotti che bruciano... combustibili

i metalli non fanno carico di incendio (ok ci sono dei metalli speciali, ma non siamo in questo caso)

che ci fanno tutti quei condensatori lì?
siete l'enel?
li avete collegati all'energia elettrica per rifasare?

salutoni
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sara
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Iscritto il: 20 giu 2007 14:23
Località: Bari

Grazie ragazzi. Noi produciamo circuiti stampati e sono li' per essere montati sulle schede per circa 2500 encoder in uscita. E sono stati stoccati contro il muro (il che fa molto poco Qualità) ..allora l'Ing dell'antincendio mi ha chiesto se potevo idicargli in che misura costiuissero un rischio di incendio. Quindi io direi che calcolando che li mettiamo in un forno a 400 gradi e che sono autoestinguenti posso escluderli dalla valutazione del rischio incendio (almeno quelli in alluminio). OK??
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ugo
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Iscritto il: 27 ott 2005 03:16

alt calma... sono "autoestinguenti" non significa nulla (ma lascio a Ronin la spiegazione in quanto + esperto di me)

ad es.: io ero in uno stabilimento che fanno trasformatori in resina... la resina "autoestinguente" prende fuoco... poi se li levighi e fai polvere fai anche una atex (vedi foto allegata... che mando al mod in modo che la inserisca in quanto mi dice che è oltre 500 k... ma non lo è)

quindi il carico di incendio c'è (e lo si calcola col potere calorifico del liquido/solido combustibile di cui è costituito il condensatore - all'interno ha un isolante che brucia... poi fuori c'è il metallo)
per gli inneschi ci sarà un po' di lavoro a trovarne uno efficace... ma si combina sempre! :)

salutoni

Riporto, in allegato, la foto gentilmente inviatami da ugo che ringrazio sentitamente per la collaborazione e, al contempo, saluto cordialmente.

Mod :smt039
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sara
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Iscritto il: 20 giu 2007 14:23
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Allora suggerisco la soluzione del potere calorifico all'amato ingegnere il quale, avendo ricevuto l'incarico, si farà anche lui il conto. Grazie mille.
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Ronin
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Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

suggeriscili anche che, essendo l'isolante contenuto entro un involucro incombustibile, il carico di incendio che pure ne deriva è assai meno pericoloso di quello che avresti se avessi, poniamo, una catasta di lastre/tubi di polipropilene.

PS: in linea di massima, i metalli non sono combustibili.
normalmente non si parla dunque di potere calorifico per i metalli, i quali di solito si accendono solamente se presenti in polveri o al massimo trucioli (l'alluminio è uno di questi); sicchè in tal caso, si ragiona per atmosfere esplosive, dove il carico di incendio non occorre calcolarlo, giacchè lo scoppio è comunque da evitare.
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