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Macchine utensili nell'ambito europeo

Archivio Direttiva Macchine e Mezzi di Trasporto in genere.
Questa sezione e' dedicata alle macchine di cui al DPR 459/96 ma anche ai mezzi di trasporto quali carrelli elevatori, trasporti terrestri soggetti alle norme ADR, trasporti pericolosi via mare, sicurezza aerea, ecc... (Riservato agli abbonati)
Mauri

Buona sera Signori,

chiedo la Vs. gentile collaborazione sui seguenti quesiti.

Abbiamo intenzione di acquistare delle macchine utensili da un'Azienda Ungherese che chiude l'Attività.

Le stesse macchine, non CE, sono state vendute  a suo tempo da noi alla stessa Azienda prima che l'Ungheria entrasse nella Comunità Europea.

Adesso le ricompriamo per  darle in prestito d'uso ad un'altra Azienda Ungherese.

Secondo Voi qual'è la prassi che regola queste attività e noi che responsabilità abbiamo per la Sicurezza nei confronti del contoterzista Ungherese?

Vi ringrazio anticipatamente!
Mauri
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serafino
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Per dare una risposta forse manca un dato.

Riassumo

Nella prima cessione, a Paese non Comunitario, le suddette macchine non necessitavano della marcatura.
Ricordiamo che si appone il simbolino oramia noto per tutte le Direttive applicabili ed al momento in vigore (ovvio...).
Siccome trattasi in ogni caso di prima immissione nel mercato comunitario, direi che devono seguire l'iter completo.

La domanda che forse potrebbe essere utile è la seguente : le macchine in esame erano espressamente costruite per un Paese non comunitario, oppure riconducibili a modelli che, identici, venivano correttamente immessi nel mercato comunitario regolamente marcati? In pratica, a quelle macchine, mancava solo il CE scritto sulla targhetta oppure erano proprio un'altra roba?

Qui mi serve UGO : se le macchine fossero uguali a matricole immesse sul mercato comunitario e quindi riconducibili ad un medesimo FT, pur indicando per le "ungheresi" come anno di costruzione il 199X e come prima immissione sul mercato il 200X, non avrei altri passi per "il CE", se non burocratici (dichiarazione etc). Ti pare?

E fino a qui macchine...

Ma bisogna valutare tutte le nuove direttive diventate cogenti nel mentre...
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ugo
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cavolo questa non mi era mai capitata

- insomma in un paese extra UE vegono vendute macchine non CE

- poi questo paese diveta UE

- c'è una vendita da questo paese in Italia di queste macchine (direi che è indifferente da chi vennero vendute all'epoca, tranne che per rispondere dopo a Serafino)... questa vendita (per la legge nazionale) deve passare attraverso una dichiarazione che le macchine rispondono alle normative vigenti precedenti alla direttiva macchine (vedi art. 11 co. 1 del DPR 459/96) da parte di chi vende (che è ungherese e magari è il curatore fallimentare); chi le ricompra è italiano e l'obbligo di cui sopra è cogente per la nostra legislazione... questo un passaggio più "debole" della catena ma deve essere fatto

- l'italiano poi le rivende (come macchine usate) in ungheria nuovamente - ignoro cosa prevede negli articoli delle "norme finali e transitorie" il recepimento della direttiva macchine in ungheria ... qui è da approfondire con gli ungheresi stessi che cosa vogliono avere ... probabilmente la rispondenza alla Direttiva sociale sulle attrezzature di lavoro (titolo III della ns 626) 89/655/CEE

- se tali macchine non sono state immesse sul mercato o messe in servizio (in quanto lo erano già all'epoca) dopo l'entrata in vigore della direttiva macchine (nel paese di utilizzo o di immissione) non devono esser marcate CE (e qui dovrei aver risposto a Serafino... penso)

magari ne riparliamo perché adesso mi si è intorgolata la mente! :-)
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ugo
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serafino ha scritto:se le macchine fossero uguali a matricole immesse sul mercato comunitario e quindi riconducibili ad un medesimo FT, pur indicando per le "ungheresi" come anno di costruzione il 199X e come prima immissione sul mercato il 200X, non avrei altri passi per "il CE", se non burocratici (dichiarazione etc). Ti pare?
acc..
forse non ho risposto...

sì mi pare ... se ci fosse l'obbligo di marcatura CE per qualche motivo, altrimenti no

salutoni
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Renato
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Con tutte le modifiche intervenute sulla 626, oramai poco cambia tra macchina usata allo stato dell'arte e macchina nuova CE, l'unica differenza certa è piu' che altro formale (targa CE, Fasc.tecn, dich.conf. ecc...)
La situazione è in effetti anomala ma io credo che la macchina usata non marcata CE, proveniente da un paese UE, sia sufficente che sia dichiarata conforme alla normativa pre direttiva macchine (DOR547/55, Dlgs 626/94 e varianti succ.)
" - internet  + cabernet "
Mauri.

Aggiungo che le macchine utensili erano già in servizio in Italia (non siamo produttori di macchine ma utilizzatori) e su questo andare e venire  nel tempo c'è un pò di difficoltà burocratica.

Ho sistemato io il nick all'Ospite presumendo sia Mauri non loggato (magari perche' ha usato il pc di casa e non quello di lavoro dove ha il nick memorizzato).
Se, invece, cosi' non fosse prego l'Ospite di comunicarmi chi era che provvedo a cambiare il nick.
Cordiali saluti

Mod :smt039
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serafino
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E' meno semplice di quel che  pare, oppure è talmente semplice che si autorende difficile



1-le macchine vengono cedute in un paese extra ue (non serve CE)

2-poi il paese diventa CE. La sibillina frase "prima messa in servizio in un paese comunitario" lascia intendere che valga la doppia implicazione (forse) ossia il primo utilizzo della macchina oppure vale che il Paese diventa comunitario. Facciamo l'ipotesi che comunque abbiamo una  messa in servizio ; la macchina sarebbe conforme alla legislazione previgente l'inserimento di un Paese nella comunità, non tanto all'adozione di una Direttiva. Ecco il perchè della mia domanda circa la tipologia di macchina

3-faccio un'ipotesi decisamente folle per spiegarmi : se la legislazione ungherese previgente prevedeva bordi affilati e lame rotanti ed allo stato attuale ne prevede ancora l'uso fino al 2009, direi che i RESS macchina non sono proprio proprio rispettati, pur avendo ottemperato alla legislazione della nazione Ungheria, pur provvisoria.
L'esempio è strano ma fino ad un certo punto.... pensate alle macchine destinate al mercato USA

4-a questo punto comprando e rivendendo queste macchine (dopo averle adeguate ed ammesso di non rientrare comunque in una modifica sostanziale), si concretizza una prima immissione sul mercato comunitario?
Se si, tutte le direttive di oggi 12 maggio sono applicabili, se pertinenti.

5-Se riteniamo (cosa non illogica) che l'entrata dell'Ungheria nella comunità abbia provocato la prima messa in servizo in ambito comunitario delle macchine, queste sono più o meno in riga.
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ugo
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serafino ha scritto:2-poi il paese diventa CE. La sibillina frase "prima messa in servizio in un paese comunitario" lascia intendere che valga la doppia implicazione (forse) ossia il primo utilizzo della macchina oppure vale che il Paese diventa comunitario. Facciamo l'ipotesi che comunque abbiamo una  messa in servizio ; la macchina sarebbe conforme alla legislazione previgente l'inserimento di un Paese nella comunità, non tanto all'adozione di una Direttiva. Ecco il perchè della mia domanda circa la tipologia di macchina.
ocio
distinguiamo le due definizioni
Si intende per immissione sul mercato la prima messa a disposizione sul mercato dell’Unione europea, a titolo oneroso o gratuito, di una macchina o di un componente di sicurezza per la sua distribuzione o impiego. Si considerano altresì immessi sul mercato la macchina o il componente di sicurezza messi a disposizione dopo aver subito modifiche costruttive non rientranti nella ordinaria o straordinaria manutenzione.

se non ha subito modifiche costruttive far diventare UE l'ungheria non ha implicato l'immissione sul mercato del prodotto macchina

Si intende per messa in servizio:
a) la prima utilizzazione della macchina o del componente di sicurezza sul territorio dell’Unione europea;
b) l’utilizzazione della macchina o del componente di sicurezza costruiti sulla base della legislazione precedente e già in servizio alla data di entrata in vigore del presente regolamento, qualora siano stati assoggettati a variazioni delle modalità di utilizzo non previste direttamente dal costruttore.

Quindi se non assoggettata a variazioni delle modalità di utilizzo non è stata neanche una prima utilizzazione il fatto di far diventare l'Ungheria europea e quindi non è neanche una prima utilizzazione...
serafino ha scritto:3-faccio un'ipotesi decisamente folle per spiegarmi : se la legislazione ungherese previgente prevedeva bordi affilati e lame rotanti ed allo stato attuale ne prevede ancora l'uso fino al 2009, direi che i RESS macchina non sono proprio proprio rispettati, pur avendo ottemperato alla legislazione della nazione Ungheria, pur provvisoria..
infatti bisogna vedere cosa dicono le disposizioni finali e transitorie nazionali che in ogni stato sono peculiari
serafino ha scritto:4-a questo punto comprando e rivendendo queste macchine (dopo averle adeguate ed ammesso di non rientrare comunque in una modifica sostanziale), si concretizza una prima immissione sul mercato comunitario?
Se si, tutte le direttive di oggi 12 maggio sono applicabili, se pertinenti.
no tale situazione non si concretizza di una prima immissione: vedi le definizioni di cui sopra... inoltre vedi cosa è successo per le macchine una volta entrata in vigore la direttiva macchine in italia: mica siamo andati a marcarle CE tutte quante! le abbiamo da adeguare allo stato dell'arte e po bon (per dire "po bon" eh?)
serafino ha scritto: 5-Se riteniamo (cosa non illogica) che l'entrata dell'Ungheria nella comunità abbia provocato la prima messa in servizo in ambito comunitario delle macchine, queste sono più o meno in riga.
l'entrata dell'Ungheria in europa non ha fatto mettere in servizio per prima volta le macchine in UE
questo mi pare sia un punto chiaro

altrimenti ... sarebbe un disastro per tutti i  paesi che entrano in UE...ma questa situazione non è un problema che si affronta con le direttive sociali (e non di prodotto)

salutoni ! :-)
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Mauri

Vi ringrazio dei commenti fin quì detti.

Posso riassumere, vediamo:

Le macchine non devono essere marcate Ce perchè costruite prima della Direttiva Macchine e non subiscono variazione d'uso  ecc.

Noi come Acquirenti dobbiamo avere dal venditore Ungherese una Dichiarazione  che le stesse corrispondono alla Normativa previgente la Direttiva  Machine (vedi art. 11 - 459/96)pwer gli aspetti della Sicurezza -

Noi che daremo in prestito d'uso (non vendita) ad un'altra Azienda Ungherese le macchine, cosa dobbiamo verificare e che Responsabilità abbiamo nel confronto del contoterzista Ungherese per la Sicurezza in caso di infortunio di un Loro Dipendente - Può rivalersi su di Noi o devono verificare preventivamente Loro la Sicurezza secondo la Normativa Ungherese prima del Ce ?

Su quest'ultimo aspetto vorei un Vs. parere, grazie mille

Mauri
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ugo
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il prestito d'uso in italia passa attraverso la dichiarazione ex art. 11 co. 1 del DPR 459/96... è da verificare in ungheria nelle disposizioni finali e transitorie cosa è previsto (probabilmente il rispetto dei requisiti minimi dell'allegato della direttiva 89/655/CEE sulle attrezzature di lavoro)

mandi
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