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Spresal a seguito denuncia lavoratore

Archivio Documenti di Valutazione dei Rischi (DVR) attività varie/Mobbing/Discussioni Legislative/Tecniche di carattere generale.
Discussioni Legislative e Tecniche, non rientranti nelle categorie specifiche degli altri archivi, dove vengono affrontati gli aspetti di applicazione della legislazione e della normativa tecnica in materia di sicurezza e salute sul lavoro (assetti societari e relative conseguenze sulla sicurezza, documenti di valutazione dei rischi (DVR) di attivita' specifiche, mobbing, ecc...) (Riservato agli abbonati)
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c_c
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Iscritto il: 29 set 2006 11:56
Località: Roma

Vorrei riiuscire a stimolare una discussione partendo da uno spunto:

Allora un lavoratore di una società, più per motivi inerpersonali (ambientali etc etc etc avete capito) si mette di traverso alla azienda e fra le altre cose decide di fare un a denuncia a seguito di un banale infortunio (non approfondiamo se fortuito o autoinflitto più o meno scentemente). Allora L'azienda in questione non è un disastro dal punto di vista della normativa della sicurezza (ma questo implica un giudizio di merito anche sulle capacità di consulenza dello scrivente quindi sorvoliamo)
Comunque, a seguito di questa presunta denuncia, visita spersal e prescizioni alcune condivisibili altre meno.

mi piacerebbe sapere, secondo voi, in tale situazione quale è  il comportamento da tenere ricoprendo il ruolo di consulente.

poi una curiosità più precisa ma il lavoratore la denuncia sotto quale forma la fa? a quale organo si presenta? direttamente alla asl? va dai carabinieri che lo indirizzano e/o mobilitano la Asl ?
o c'è addirittura l'eventualità tutta italiana che attraverso uno strano giro di amici degli amici più o meno lungo, il lavoratore chieda il "favore" all'ispettore di turno?

grazie e colgo l'occasione per sperticarmi in lodi sia per il sito che per i frequentatori che in definitiva lo rendono quello che è

C.
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enricosa
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Iscritto il: 02 mar 2006 20:42
Località: treviso

.molto semplicemente telefona allo Spisal di riferimento, comunica i riferimenti aziendali e gli Ispettori in uno dei loro giri arrivano nell'Azienda....da li poi a seconda di cosa trovano o di cosa vogliono trovare parte tutto..

ciao!!

enricosa
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

B&C ha scritto:o c'è addirittura l'eventualità tutta italiana che attraverso uno strano giro di amici degli amici più o meno lungo, il lavoratore chieda il "favore" all'ispettore di turno?
C'è, quest'eventualità oggettivamente c'è.
A parte questo, chiedi che ruolo può avere un consulente in questi casi; e lo chiedi dopo aver parlato di prescrizioni di cui alcune condivisibili e altre meno.
Ecco, la prima cosa da decidere è se quelle "meno condivisibili" lo sono perchè non stanno nè in cielo nè in terra, oppure se a tuo avviso sono irrilevanti al fine di accertare le origini/natura/motivazioni dell'infortunio.
Faccio come sempre esempio "alla femminile": supponiamo che il signore si sia ustionato una mano toccando una saldobrasatura appena fatta, e che lo spresal abbia chiesto tra l'altro la misura del microclima. E' del tutto evidente che -prescindendo dal fatto che non ha senso misurare i parametri microclimatici di ambienti moderati visto che abbiamo dei parametri soglia solo per gli ambienti a microclima di tipo severo - qualunque sia il microclima non ci azzecca un beneamato piffero con l'ustione alla mano, rispetto alla quale occorrerebbe piuttosto vedere se sono stati forniti guanti adeguati, se sono stati indossati e così via, e del pari verificare se sono stati debitamente forniti tutti i DPI necessari per svolgere la mansione di saldobrasatura etc.. Ecco , in questo caso , a mio avviso beninteso, il consulente può relazionare in opposizione al verbale, chiarendo la mancanza di nesso causale tra gli adempimenti richiesti e la realtà operativa aziendale generica nonchè specifica in relazione al tipo d'infortunio. Premettendo che buona parte del 303/56 è ancora vigente, resta di fatto l'obbligo a carico del Ddl di attuare quanto disposto, a meno che ovviamente lo spresal non "ritiri" parte delle prescrizioni, una volta presa debita visione della relazione del consulente. In linea teorica, il persistere dello spresal in prescrizioni avulse dal contesto e non supportate da obblighi normativi precisi (non sempre la valutazione implica anche le misure, non dimentichiamolo) può legittimare un'azione civile di risarcimento del danno economico subito dall'Azienda per l'esecuzione di prestazioni non dovute: ma la mia esperienza mi dice che assai spesso il DdL si sente "sotto scacco" (e non dico ricatto perchè pare brutto) e quindi preferisce accontentare gli Isp, sperando così di  dimostrare la propria buona volontà e la non colpevolezza in qualcosa di generale. Finora, in tanti anni, ho trovato una sola azienda, tra i miei clienti, che ha serenamente accettato di beccarsi una sanzione per una cosa, ma assolutamente si è barricata nel non fare altre sciocchezze che le erano state prescritte: e ha vinto. Fu un giudizio memorabile, risolto innanzi una pretura anni fa. Il giudice, nella sentenza, condannò l'azienda alla multa perchè -oggettivamente - non aveva curato debitamente la formazione sull'obbligo dell'uso di certi DPI, cosa che ad avviso del pretore stesso aveva causato l'infortunio, ma trovò ingiustificatamente penalizzanti altre 2 prescrizioni emesse dall'ASL, che quindi se lo prese nel gobbo. C'è a dire che da allora, in quella ASL quando vedono la mia carta intestata fanno molta attenzione a cosa devono prescrivere, perchè non si beccarono una denuncia per abuso di ufficio ( e vista la sentenza del Pretore c'erano tutti gli estremi per avere causa vinta) proprio per l'opera di persuasione che riuscii a fare con l'avvocato dell'azienda.
Vedi tu, quindi: e guardando carte e verbali cerca di pensare come un avvocato del diavolo.
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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andy66
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Località: umbria

B&C ha scritto: mi piacerebbe sapere, secondo voi, in tale situazione quale è  il comportamento da tenere ricoprendo il ruolo di consulente.


C.
Tutto dipende dal contratto di consulenza che hai stipulato con l'azienda. Applicherai la diligenza richiesta per le tue prestazioni professionali nei limiti del tuo impegno (ossia: fino al punto in cui il cliente ti chiede di spingerti nell'approfondire la consulenza).
Poi un conto è essere consulente esterno ,ed un conto se tu fossi stato Rspp dell'azienda in questione.  :smt039
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enricosa
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Iscritto il: 02 mar 2006 20:42
Località: treviso

Già, se un'azienda non è disposta a seguire "tutte" le indicazioni ritenute indispensabili per l'adeguamento è  molto meglio essere consulenti esterni che non RSPP esterni.

riciao!

enricosa
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effenne
Messaggi: 817
Iscritto il: 18 gen 2005 13:56

E' capitata la stessa cosa, uguale identica, anche a me. O meglio, ad un mio cliente.
Cosa puoi fare: beh, se sei solo il consulente, il consulente! Se sei RSPP, come nel mio caso, la questione è un pò più annosa e noiosa... soprattutto se il DL cerca in tutti i modi di giocare allo scaricabarile... ma se hai sempre fatto le cose bene dormi pure su due guanciali, come ho fatto io!
:smt002
Aggiungo, per esperienza, che questi sono i casi in cui è più facile che chi esegue l'ispezione sia pignolo e talvolta insensato. Forse per giustificare la chiamata...
Non c'è mai abbastanza tempo per fare tutto il niente che vorrei (Voltaire)
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