ursamaior ha scritto:Perchè nessuna legge le ha mai dato la dignità che la L. 186/68 ha dato alle CEI
se è uno scherzo, non è divertente :smt018
Legge 46/90, art. 7:
Art. 7. ... I materiali ed i componenti realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell'Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano (CEI), nonchè nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d'arte
DPR 447/1991:
art 4 comma 2
... Si considerano redatti secondo la buona tecnica professionale i progetti elaborati in conformità alle indicazioni delle guide dell'Ente italiano di unificazione (UNI) e del CEI.
art 5 comma 3
Gli impianti realizzati in conformità alle norme tecniche dell'UNI e del CEI, nonché alla legislazione tecnica vigente si intendono costruiti a regola d'arte
ursamaior ha scritto:Le norme CEI, in base all’equivalenza logica della legge 186/68, possiedono il rango di legge
io invece mi stupisco di quel che dici tu (siamo entrambi stupefacenti, insomma).
leggiamola questa legge 186/68:
Articolo 1
Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d'arte.
Articolo 2
I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d'arte.
si vede bene che NON c'è nessuna equivalenza tra le norme CEI e le leggi.
quel che è fatto secondo le norme CEI è a regola d'arte, ma si possono "tranquillamente" violare le norme CEI e raggiungere comunque la regola dell'arte in altri modi.
sono condizione sufficiente, non necessaria, e lo sono SOLO per l'esecuzione, non per la progettazione, ad esempio (il 447/91 ha esteso il campo anche alla progettazione, facendo la stessa cosa per le UNI).
d'altro canto, è esplicito e consolidato orientamento giurisprudenziale che il rispettare tutte le norme CEI NON assicura comunque il progettista da eventuali responsabilità, nel caso in cui ci fosse un rischio non preso in considerazione (non ho sottomano le sentenze, ma fidati, ce ne sono parecchie, è il solito paradosso all'italiana).
questo è il motivo per cui, ad esempio, tutte le realizzazioni ospedaliere sono assolutamente ridondanti rispetto ai minimi richiesti dalle CEI per locali medici (vedere per credere).
per cui a rigore il fatto che una resistenza di terra maggiore di 20 Ohm sia a norma CEI NON significa affatto che l'impianto sia progettato correttamente; se lo si
realizza secondo le norme CEI, viene considerato
costruito a regola d'arte, ma NON
progettato a regola d'arte.
la differenza è sottile, ma nettissima (vedi per ulteriori informazioni l'altro thread sul significato di progetto); il DPR 447 art 5 dovrebbe in teoria aver modificato questa situazione, ma le sentenze dello stesso segno ci sono state anche dopo.
sicchè il progettista che non rispetta i 20 Ohm, in teoria sarebbe a rischio sanzione (non così l'installatore che realizza); ciò non accade nella pratica, ma non accade per il semplice motivo che la presenza del differenziale rende risibile la prescrizione, non perchè le norme CEI abbiano una qualche predominanza "a prescindere" in merito.
è un fatto di sostanza, non di forma, e va
valutato caso per caso.
CVD