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Esposizione a silice cristallina

Archivio sui Rischi di carattere Chimico/Biologico/Cancerogeno.
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ursamaior
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Sono stato contattato una settimana fa da un'azienda produttrice di calcestruzzo per eseguire la valutazione del rischio chimico.
C'è un antefatto: l'azienda aveva un precedente consulente che aveva eseguito la valutazione del rischio chimico, classificandolo come moderato ed avendo considerato come unica sostanza chimica del ciclo produttivo un preparato additivo (peraltro che opera a ciclo chiuso e non è classificato come pericoloso).
A seguito di ispezione è stato fatto notare che non erano state prese in considerazione le polveri di quarzo contenute nelle sabbie, di cui è dimostrata (con analisi) la presenza di silice cristallina al 12%.
L'azienda ha aspettato 6 mesi prima di muoversi e la prescrizione del verbale, nella quale si chiede di rifare la valutazione integrandola con le altre sostanze presenti (cemento, polveri) scade il 27 febbraio!!!

I dipendenti di tale società sono esclusivamente autisti e guidano esclusivamente le betoniere che portano il calcestruzzo impastato in cantiere. Di fatto la loro mansione li espone alle polveri unicamente quando sono nel piazzale in attesa che la loro betoniera venga caricata.
C'è da dire che le polveri sono umide poichè provengono dalle cave nelle quali sono precedentemente lavate.

Il problema è che trattandosi di un cancerogeno, non ritengo che questo sia sufficiente a giustificare l'assenza del rischio (penso ad esempio in estate, durante la quale lo strato superficiale delle sabbie si asciuga velocemente). Fin da subito ho consigliato pertanto di provvedere all'esecuzione di campionamenti personali, ma l'azienda non ne ha capito l'importanza ed ora mi ritrovo a dover fare la valutazione senza le misurazioni.

Posso dire di aver verificato personalmente che oggi, in inverno, tutte le fasi sono sostanzialmente pulite, ma da qui a dire che ad occhio la frazione respirabile è assente ce ne passa. Tuttavia, sempre ad occhio, credo di poter affermare che non ci si trova ad avere a che fare con un'azienda nella quale tale rischio sia rilevante per gli autisti.

Da una ricerca eseguita in internet, non mi risulta che le aziende produttrici di calcestruzzo rientrino tra quelle nelle quali il rischio di esposizione sia tipica.

Chiedo alla vostra infinita competenza se sapete suggerirmi un'impostazione del documento che mi consenta di uscirne fuori in qualche modo, fermo restando che imporrò una misura di monitoraggio che confermi il risultato.
In particolare sapete se esistono dati di esposizione per aziende produttrici di calcestruzzo o altri dati storici che mi aiutino a tirar fuori un dato provvisorio in attesa dell'accertamento?
Grazie a tutti
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
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manfro
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ciao ursa
credo tu ti sia mosso davvero alla grande, ma questo mio "appoggio" ti aiuta poco.
Tuttavia volevo condividere con te /voi un ragionamento più generale che qui ci calza benissimo:
ritengo che se nel DVR tu riporti per questo rischio quello che hai scritto qui sul forum, non credo ci sia nulla di eccepibile da parte degli OO.VV., tant'è che confermerai quanto detto anche con misure strumentali.

Ora non so se qualcuno condivide il mio pensiero in merito, ma è ora che gli Ispettori della ASL si diano una regolata in questo senso:
se nel DVR io DDL (da solo o con aiuto di un consulente) ho appunto VALUTATO i rischi, dando ampie descrizioni dei processi e del perchè si ritiene che il rischio non sia significativo o moderato o chiamatelo come vi pare, sarai TU Ispettore a dimostrarmi il contrario.
Sempre TU ispettore vieni in ditta, controlli, fotografi, fai ciò che ritieni opportuno e se credi che il DVR non sia accettabile, mi può star bene, ma me lo metti per scritto e mi fai pure il verbale, poi se ne parlerà con calma nelle sedi opportune.
Altrimenti troppo semplice.

Scusate il piccolo sfogo ma ultimamente ho avuto più volte a che fare con qualche ispettore che diceva: "questo non mi sta bene", senza però dire il perchè.
L'ultima volta che è stato risposto:" perfetto, mi scriva sul verbale perchè questo DVR non va bene", non è arrivata nessun verbale e nessunissima sanzione.
:smt006 manfro
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
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ursamaior
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Grazie per la solidarietà Manfro   :smt006
sai qual è però la mia certezza? che questa volta l'ispettore, qualora sollevasse l'obiezione dell'assenza di dati quantitativi (poichè la mia valutazione sarebbe unicamente qualitativa), avrebbe ragione.
Condivido pienamente il tuo ragionamento qualora si trattasse di un semplice rischio chimico, ma in questo caso si ha a che fare con un cancerogeno di classe 1.
Non me la sento di definire il rischio come moderato, se non per dare un'apparenza formale al documento, poichè con i cancerogeni tale risultato non ha senso. Con il cancerogeno il rischio o c'è o non c'è e in quest'ultimo caso l'esposizione deve essere nulla, non pressocchè nulla (ed io ritengo, ad occhio, che questo sia nella peggiore delle ipotesi il risultato). E l'unico modo che ho per dimostrarlo è il campionamento.
Per questo cerco un qualche appiglio in letteratura che mi consenta di uscirne in qualche modo fino al 27 febbraio.
Condivido tanto il tuo ragionamento sul modo di comportarsi degli OO.VV. che una parte di me, neanche minoritaria, è convinta che l'ispettore non sappia niente di tutto questo, che solo io mi sto facendo queste pippe mentali, mentre lui si accontenterà di una valutazione puramente qualitativa
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Nofer
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...la silice libera cristallina sta diventando per me quasi come l'amianto.
Allora, il TLV-TWA dell'ACGIH è talmente basso che siamo davvero ai limiti delle capacità di rivelazione tecnica - 0,05 mg/mc. Come giustamente rileva ursinodolce, poichè è un cancerogeno, non solo non si può parlare di rischio moderato (inesistente nel caso dei cancerogeni) ma è anche oggettivamente difficile valutarlo in maniera oculiforme; dirò di più: è davvero difficile valutarlo anche tecnicamente.
Quindi, per forza di cose, ce ne dobbiamo andare per stima. Anche a costo di sovrastimare, che è sempre meglio che sottostimare.
dunque, procediamo per gradi.
Esiste una misura di esposizione a polveri respirabili totali dei lavoratori? se no, occorre farla con urgenza. siccome i tempi di esposizione sono brevissimi, in relazione alle 8 ore lavorative, io suggerisco un rilievo assolutamente personale che duri 4 ore, così stiamo tranquilli sulla validità del risultato rispetto all'intera giornata. per esperienza, io immagino che a stento arriveremo - nelle 4 ore - a raggiungere una concentrazione media di 0,2- 0,4 mg/mc (se ursino si applica a cercare in rete, troverà di sicuro dati bibliografici in materia), ma tuttavia va misurata nello specifico. Per adesso, entro il 27 febbraio, ce ne andiamo per stima se non si riesce ad avere per lunedì pomeriggio questo dato.
allora, ursinodolce dice che le analisi (a proposito, ma chi le ha fatte? nel cemento è rarissima la presenza di silice libera cristallina...) hanno rilevato una concentrazione del 12% in peso. Se ipotizziamo una polverosità totale di 0,4 mg/mc (stima peggiore possibile), la concentrazione teorica resterebbe di 0,4 x 0,12 =0.048mg/mc, quindi inferiore al TLV, ed a maggior ragione nel caso si sia a 0,2 mg/mc.  
Teniamo presente che la polverosità standard dell'aria normalmente è, specie nei grandi centri urbani, notevolmente influenzata dalle famigerate PM 10 e PM 2,5, e queste ultime necessariamente verranno captate sul filtro di monitoraggio delle polveri respirabili (Cut-off di selezione dei cicloni a 4 micron). Per questo motivo, occorrerebbe verificare quanta silice libera cristallina ci sia sul filtrino, ma altro che 2 giorni per ottenere questo dato...
Comunque, giusto per non saper nè leggere nè scrivere, suggerirei -dopo questa soluzione tampone - di rivolgervi alla ASL di Viterbo (che vi sta anche comodo come distanza, dico), dove c'è il laboratorio del Network Italiano Silice (NIS), presso il quale lavora uno dei miei amichetti cari che è tra le maggiori autorità europee nel campo, e lavorano particolarmente bene.
Intanto, si rifà la valutazione dicendo che in linea teorica l'esposizione è da ritenersi minimale, diamo tanto belle le mascherine antipolvere, poi nei programmi di miglioramento prevediamo di fare una misura effettiva e reale e poi da quel punto in poi si vedrà se attivare o meno il resto degli adempimenti, tipo INAIL-rischio silicosi e così via. Piuttosto, altra idea geniale: chiedere all'INAIL se a loro risulta che in quella particolare categoria ci sia riconoscimento del rischio silicotigeno.
Baci  :smt050
Nofer  
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ursamaior
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Nofer ti ringrazio tantissimo. A me mancavano i dati esperienziali sull'esposizione a silice e tu me li hai forniti.
Grazie ancora.
Per completzza, ti dico che le analisi sul campione di sabbia le ha eseguite la stessa ASL, e non entro nel merito se il risultato sia attendibile o meno (anche perchè le analisi sono del 2005 e non so se la cava da cui prendono le materie prime sia sempre la stessa). Comunque è su quelle che loro si basano ed in ogni caso che ci sia silice nel quarzo è assodato, a prescindere dalla percentuale.
Essendo poi l'esposizione giornaliera abbondantemente inferiore alle 4 ore, anche rifacendosi ai TLV-TWA dell'AICGH (chissà poi perchè nell'allegato alla 626 si sono presi la briga di inserire i limiti di esposizione del seleniuro di idrogeno e non della silice cristallina), si può stare tranquilli sul rispetto formale dei limiti.
Beh, mi metto al lavoro :smt027
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Nofer
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ursamaior ha scritto:... ed in ogni caso che ci sia silice nel quarzo è assodato, a prescindere dalla percentuale.
Ursinodolce, silice sì, ma una cosa è la silice amorfa (che non provoca silicosi) e ben altra cosa è la silice libera cristallina, che è l'unica che, nelle sue 3 forme allotropiche, provoca silicosi. Se anche la silice amorfa provocasse la silicosi, tutti quelli che vivono vicino a mare o sulle rive dei fiumi da cui si preleva sabbia sarebbero (ooppssss...saremmo???)  ampiamente morti di tumore o cn i polmoni "appilati" da tempi immemorabili.
Come che sia, prego: sempre felice  :smt040 di poter dare una mano.
Nofer


Segnalo a Nofer che mi sono permesso di riportare un link ad alcune slides sulla silice libera cristallina per arricchire le vostre gia' straordinarie discussioni.
Qualora Nofer volesse integrare/sostituire il link sopra citato con un altro, sempre di carattere istituzionale, rimango, ovviamente, a sua completa disposizione.
Un cordiale saluto a tutti e sempre infinite grazie per il livello di profondita' tecnico/scientifica con cui affrontate quotidianamente ogni discussione nella community.
Buon week-end a tutti.

Mod :smt039
Nofer
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ursamaior
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Certo, hai ragione, intendevo silice libera cristallina.
Sempre per suscitare la tua femminile curiosità, sappi che le analisi dei campioni di sabbia e ghiaia prima menzionati, sono stati analizzati proprio dalla ASL di VT.
Abbiamo amichetti in comune....  :smt033
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Nofer
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Ok, allora ci credo: Fulvio è un genio...
Ma resta il problema di sapere a quanto sono realmente esposti i lavoratori.
Personalmente, ti confermo i miei dati di stima; ovviamente, potrei essere incorsa in madornale quanto macroscopico errore, ma almeno a mia discolpa avrei il fatto di aver solo "stimato" , e non di aver toppato le analisi, cosa che non mi perdonerei mai e poi mai.
quanto al link indicato da Capo Mod, direi che è il più esaustivo di quelli reperibili in rete: come sempre  :smt049  perfetto, d'altronde!
Nofer
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ursamaior
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eh, eh, lo sapevo che era lui. Mi è stato anche docente ad un corso di formazione e quello che so sull'amianto l'ho letto sui suoi libri.
Ho finito la valutazione. Posso dirti che cercando in rete ho trovato dei dati che riguardavano lo scavo di gallerie (altro che movimentare un pò di terra da infilare in una tramoggia) che confermavano quanto da te riferito sui valori di esposizione. Non li ho utilizzati per paura che eventualmente mi si facesse una qualche osservazione sul fatto che io possa pensare di estendere i risultati di un'altra attività alla mia.
Però la tua indicazione è stata utilissima per farmi comunque andare avanti a cuor leggero, cosciente che effettivamente, rispetto ai TLV-TWA, si stia certamente dentro i limiti.
Ovviamente "fulvio" non c'entra niente con l'ispettore, se non che è un suo subordinato....


detto tra noi la valutazione è di un fumoso da far spavento, ma confido nel cervello di chi la leggerà
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mirko
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Scusate se mi intrometto cosi direttamente nella dicussione sulla silice ma ci sono passato e ripassato più volte.

Puirtroppoora  non ho tempo di leggere bene gli interventi ne di rispondere ma attenzione alla silice, soprattutto attenzione a considerarla cancerogena perchè lo dice lo IARC in america.

Ciaooo

Mirko
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