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rischio chimico donna delle pulizie part time in 2 aziende

Archivio sui Rischi di carattere Chimico/Biologico/Cancerogeno.
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effenne
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Iscritto il: 18 gen 2005 13:56

Vi sottopongo uno spunto di riflessione, non una soluzione ad un qualcosa.
Allora, io ho due aziende ben distinte, A e B, alle quali devo fare la valutazione del rischio chimico per una dipendente che fa le pulizie part time 4 ore/g. Faccio la mia valutazione del rischi chimico ad A e B ed entrambe sono MODERATE. E qui il mio lavoro è finito.
Poi, per caso, mi accorgo che sia da A che da B le pulizie le fa una certa sig.ra Pallina Pinca, e guarda un pò, i due DL di A e B sono madre e figlio! Allora, siccome sono curioso e non mi fermo mai a quello che dice la legge, per i fatti miei e per puro spirito scientifico, mi rifaccio i calcoli come se A e B fossero un'unica azienda, che chiameremo C, e come se la sig.ra Pianca lavorasse  8 ore/g da C: rischio chimico NON MODERATO.
Ed ora arriviamo allo spunto di riflessione: visto che stiamo parlando di norme a tutela dei lavoratori, non vi sembra una discreta incongruenza?
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

a me è il concetto stesso di rischio moderato a sembrare incongruente, figuriamoci.
Un rischio o c'è o non c'è, e va commisurato al lavoratore, non all'azienda.
Se vogliamo fare le cose sul serio.
Se invece vogliamo riempire carte che siano ineccepibili davanti ai magistrati, e allora caro fabio siamo capitati nel posto giusto.
Nofer
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effenne
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Iscritto il: 18 gen 2005 13:56

Ooooh, con questo tuo ragionamento, cara, sfondi una porta aperta!
Però, purtroppo, e ripeto, purtroppo, "il datore di lavoro valuta ...", e quindi...
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Bohr
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Iscritto il: 25 giu 2007 08:48
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:smt043 e come il Ns. saldatore. In azienda conduce la sua bella attività con pareti aspiranti, cappe e tutto quanto gli si poteva mettere a disposizione oltre ovviamente ad all'obbligo di non saldare per più di x ore. Perfetto. Peccato che all'uscita faccia la stessisima cosa in altra azienda (di notte forse...ma quello è un matto) senza la minima istruzione o dispositivo di protezione collettiva.

In pratica quello aspira fumi bestiali per 8 ore al giorno (di notte) e poi viene da noi per il tocca sana...

...cosa da matti ma io...che c'è posso fà?

:smt010
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Bond
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Iscritto il: 31 ott 2007 14:17
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Sposando la teoria di Nofer citata nel Thread del rumore, anche per il rischio chimico valgono le stesse tesi: una cosa è fare carta, un'altra è fare prevenzione.

In questo caso, s'io fossi al tuo posto, "abbozzerei" un DVR chimico unitario considerando il tempo totale di esposizione della signora (da una parte e dall'altra essendo, di fatto, la stessa lavorazione e quasi nella stessa ditta).

Se la valutazione rimane sempre "moderata" allora do ragione a te e mi preoccuperei solo dei DPI, delle procedure di sicurezza e comunque di un minimo di sorveglianza sanitaria sentoto il parere del MC per gli agenti chimici.

Se la valutazione mi si alza sopra al moderato, consiglierei alla madre o alla figlia di sottoporla obbligatoriamente a sorveglianza sanitaria con esami spirometrici sempre in accordo con il MC.

In ogni caso una consulenza al MC è meglio chiederla perchè se questa signora ti denuncia una malattia professionale, poi come la mettiamo?

Ciaaa
Bond
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effenne
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Iscritto il: 18 gen 2005 13:56

Bond ha scritto:Se la valutazione mi si alza sopra al moderato, consiglierei alla madre o alla figlia di sottoporla obbligatoriamente a sorveglianza sanitaria con esami spirometrici sempre in accordo con il MC.


Bond
Bene, è qui che vi volevo!
Non ragionate come se fossero madre e figlia, che da un punto di vista pratico e "legale" mi lascia il tempo che trova. Considerateli come DL A e B. A chi dico di addossarsi le responsabilità ed i costi di una sorveglianza sanitaria, secondo voi? A tutti e due? oppure tiro la monetina?
Come dice Nofer, il discorso del Moderato o non lascia un pò il tempo che trova, e vabbè. Però, sia a livello logico, sia a livello professionale, o dico che in tutti e due i casi - perchè devo fare 2 valutazioni, mica una - il rischio è NON moderato o ciccia! Sennò io, che sono A, vengo da te e ti chiedo: "ma mi scusi, sig Bond, ma com'è che a B ha fatto un altro tipo di valutazione, e non gli ha detto che è obbligato a pagarsi un MC, mentre a me sì, quando stiamo parlando di 2 situazioni assolutamente identiche?" E tu come mi rispondi? E' come se vendessi a te e a Nofer lo stesso identico maglione, solo che a te lo faccio pagare 100 euro in più: come minimo mi dici se sono scemo o meno!
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effenne
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Iscritto il: 18 gen 2005 13:56

Aggiungo: e se non mi fossi accorto che la sig.ra Pinca Pallina era la stessa che lavorava da A e da B, cosa avrei dovuto fare? Oppure se la valutazione a B l'avesse fatta un altro professionista...
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mirko
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Iscritto il: 23 nov 2004 20:32
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fabio ha scritto: Ed ora arriviamo allo spunto di riflessione: visto che stiamo parlando di norme a tutela dei lavoratori, non vi sembra una discreta incongruenza?
Ciao Fabio.
Personalmente mi è capitato già due volte un caso simile con due lavoratori partime che nelle ore restanti erano "liberi professionisti a p.IVA" SALDATORI.

Guarda caso nella stessa azienda in cui facevano 4 ore "in regola" e 4 ore con P.Iva.

Per quanto mi riguarda però con le 4 ore partime erano già ad un rischio NON MODERATO.

Parlandone con il MC e il DdL abbiamo trovato un altro lavoro partime con non fosse saldatura.

La legge in questo caso non ti aiuta ma.... come si dice: aiutati che il legislatore ti aiuta.  :smt003

Ciao
Il talento più prezioso è non usare due parole quando una sola è sufficiente - [Thomas Jefferson]
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Bond
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Iscritto il: 31 ott 2007 14:17
Località: Ferrara

In realtà la legge potrebbe aiutarci... è solo che non riesco a rintracciare il riferimento normativo.
Lo sto cercando, abbiate pazienza.

Ciaaa
Bond
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ugo
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Iscritto il: 27 ott 2005 03:16

io la vedo così: spiegare ai ddl A e B che "poi arriva la malattia professionale e la denuncia del povero/povera che rivelerà l'arcano" e quindi è meglio darsi una regolata...  e dire loro che "meno male che mi son accorto e che sono il Vs consulente"
:-)

saluti cordiali
la cultura del dono e il gioco della reputazione costituiscono il modo ottimale a livello globale per cooperare verso la produzione (e la verifica!) di lavoro creativo di alta qualità - E. S. Raymond
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