Benvenuta tra noi, a nome di tutti e grazie ad Ugo per averti invitata.
Vado subito a bomba e ti faccio una domanda: può un tecnico non psicologo somministrare (e già questa è una parola che dovrebbe riferirsi sempre ad uno psicologo) semplici test per la lettura dei quali non è necessaria la figura dello psicologo, ma che possono comunque dare (pur con un elevato margine di errore) una percezione della tendenza al rischio psicosociale dell'azienda?
Come avrai capito leggendo il forum, uno dei problemi è quello per noi RSPP di poter andare da un datore di lavoro con qualcosa di tangibile in mano sul quale fare eventualmente leva per chiedere l'intervento di uno psicologo del lavoro.
Qualora la prima risposta fosse affermativa, sapresti elencare quali sono e per quali utilizzi sono rivolti tali test?
P.S.
So di stare chiedendoti sostanzialmente una consulenza, ma ricorda che se un giorno avrai bisogno di sapere qualcosa sulle atmosfere esplosive, rischio chimico, rumore o quant'altro, noi siamo qua :smt003
Ringrazio ursamaior e mi unisco anch'io al benvenuto a Michela ed al ringraziamento a Ugo per averla invitata a partecipare alle nostre discussioni.
Nellla speranza che Michela possa ancora trovare il tempo per essere tra noi (la presenza stabile nel nostro Forum di uno psicologo del lavoro sarebbe molto importante) colgo l'occasione per augurare a tutti una buona domenica.
Mod
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
Rischi di natura psicosociale
non sapete quanto felice sono di poter leggere michela qui!
la tematica è molto interessante e delicata oltre che complessa e con poche soluzioni "ad hoc"
ripeto ... son felicissimo! e son sicuro che un contributo di un esperto in questo settore potrà dare input in più per tutti!
la tematica è molto interessante e delicata oltre che complessa e con poche soluzioni "ad hoc"
ripeto ... son felicissimo! e son sicuro che un contributo di un esperto in questo settore potrà dare input in più per tutti!
la cultura del dono e il gioco della reputazione costituiscono il modo ottimale a livello globale per cooperare verso la produzione (e la verifica!) di lavoro creativo di alta qualità - E. S. Raymond
Il Survey che citavo contiene domande tipo quelle che seguono ed a cui si risponde:
a) quasi sempre falso
B)s pesso falso
C) a volte vero a volte no
D) spesso vero
E) quasi sempre vero
1. Quest'azienda è un luogo di lavoro in cui si intrattengono anche rapporti amichevoli tra colleghi di lavoro.
2. Mi vengono date risorse e attrezzature adeguate a svolgere il mio lavoro.
3. Quest'azienda è un luogo di lavoro in cui la sicurezza non è messa a rischio.
4. Svolgere bene il mio lavoro mi da l’opportunità di ottenere un riconoscimento speciale.
5. In questa azienda le persone sono pronte a dare qualcosa in più per portare a termine il lavoro.
6. Posso contare sulla collaborazione dei miei colleghi per svolgere il mio lavoro.
7. I miei responsabili manifestano chiaramente le loro aspettative in materia di sicurezza sul lavoro.
8. Posso porre ai miei responsabili qualsiasi domanda ragionevole ed ottenere una risposta franca.
9. Mi vengono offerte opportunità di addestramento e sviluppo per migliorare dal punto di vista professionale.
10. I miei responsabili mostrano apprezzamento per un lavoro eseguito rispettando le norme e le procedure di sicurezza aziendali.
11. ...........
12. ..............
I risultati del questionario si ottengono mediante una serie di valutazioni che tengono conto di vari parametri che per brevità non posso stare qui ad elencare.
Quel che ne scaturisce offre spunti molto interessanti alle imprese.
a) quasi sempre falso
B)s pesso falso
C) a volte vero a volte no
D) spesso vero
E) quasi sempre vero
1. Quest'azienda è un luogo di lavoro in cui si intrattengono anche rapporti amichevoli tra colleghi di lavoro.
2. Mi vengono date risorse e attrezzature adeguate a svolgere il mio lavoro.
3. Quest'azienda è un luogo di lavoro in cui la sicurezza non è messa a rischio.
4. Svolgere bene il mio lavoro mi da l’opportunità di ottenere un riconoscimento speciale.
5. In questa azienda le persone sono pronte a dare qualcosa in più per portare a termine il lavoro.
6. Posso contare sulla collaborazione dei miei colleghi per svolgere il mio lavoro.
7. I miei responsabili manifestano chiaramente le loro aspettative in materia di sicurezza sul lavoro.
8. Posso porre ai miei responsabili qualsiasi domanda ragionevole ed ottenere una risposta franca.
9. Mi vengono offerte opportunità di addestramento e sviluppo per migliorare dal punto di vista professionale.
10. I miei responsabili mostrano apprezzamento per un lavoro eseguito rispettando le norme e le procedure di sicurezza aziendali.
11. ...........
12. ..............
I risultati del questionario si ottengono mediante una serie di valutazioni che tengono conto di vari parametri che per brevità non posso stare qui ad elencare.
Quel che ne scaturisce offre spunti molto interessanti alle imprese.
Michela scrive:
Non dimentichiamoci però, che prima di attivare qualsiasi approccio alla sicurezza è importante che in azienda ci sia una cultura della sicurezza, che ci sia un management che sostenga una politica attiva su questo fronte…una volta di più se si parla di rischio psicosociale.
D'accordissimo.
Però che scoramento quando, leggendo le conclusioni della Conferenza di Napoli e gli interventi dei vari politici, ci si accorge che questi signori ancora non riescono a fare la "misera" distinzione tra "Cultura oggettiva" e Cultura soggettiva" della prevenzione.
Quella che manca, a tutti i lvelli, in Italia è la Cultura soggettiva della sicurezza e cioè l'integrazione di quest'ultima nell'insieme di principi e valori che regolano il rapporto tra ogni singolo soggetto e l'organizzazione aziendale in cui operano.
Ed il bello è che 'sta roba l'avevo scritta su un mio libro nel 1995....
Non dimentichiamoci però, che prima di attivare qualsiasi approccio alla sicurezza è importante che in azienda ci sia una cultura della sicurezza, che ci sia un management che sostenga una politica attiva su questo fronte…una volta di più se si parla di rischio psicosociale.
D'accordissimo.
Però che scoramento quando, leggendo le conclusioni della Conferenza di Napoli e gli interventi dei vari politici, ci si accorge che questi signori ancora non riescono a fare la "misera" distinzione tra "Cultura oggettiva" e Cultura soggettiva" della prevenzione.
Quella che manca, a tutti i lvelli, in Italia è la Cultura soggettiva della sicurezza e cioè l'integrazione di quest'ultima nell'insieme di principi e valori che regolano il rapporto tra ogni singolo soggetto e l'organizzazione aziendale in cui operano.
Ed il bello è che 'sta roba l'avevo scritta su un mio libro nel 1995....
...perdona, catanghinobellissimo, ma cosa ci trovi di bello?catanga ha scritto:Ed il bello è che 'sta roba l'avevo scritta su un mio libro nel 1995....
la tua capacità di preveggenza?
OK, allora per il tuo onomastico ti regalo una splendida palla di vetro, così ci dici con precisione cosa succederà al nostro lavoro :smt003
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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