Buonasera a tutti.
Dovendo rispondere ad un DDL di una dittà edile intorno al quesito inerente la possibilità di far effettuare controlli medici su lavoratori in forte sospetto di alcoolismo o comunque alterazione da sostanze stupefacenti, mi sono imbattuto (oltre all'art.5 D.Lgs. 626/94 sugli obblighi dei lavoratori) nell'art.125 del T.U. sulle tossicodipendenze e sulla Legge 125/2001 , le quali però, pur disciplinando la materia in generale, rimandano a decreti attuativi che dovrebbero indicare le attività lavorative a rischio particolare nelle quali è vietato assumere alcool , o comunque è legittimo per il DDL procedere ad accertamenti nei confronti del lavoratore.
Siccome a me non risulta che questi decreti siano mai stati emanati, ritenete plausibile che la questione possa essere risolta sulla base delle misure di prevenzione e protezione conseguenti alla valutazione del rischio della specifica attività lavorativa?
La Legge 125/01 prevede tra l'altro che il MC possa effettuare controlli alcolometrici sul luogo di lavoro, nell'ambito della sorveglianza sanitaria, mentre per la dipendenza da stupefacenti non si chiarisce se il MC possa fare questo tipo di analisi, e l'intera materia esula dalle norme della Statuto dei Lavoratori inerenti le visite.
E' un pò tosta ma confido nella sconfinata cultura e pazienza dei frequentatori del forum.
Grazie!
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Tossicodipendenza, alcolismo, controlli, e Decreti attuativi
la questione e' senz'altro spinosa.
Ci sono come al solito diversi modi di agire:
1 - il DDL prende da parte il lavoratore e tenta di parlargli e gli dice con le buone che se continua a presentarsi al lavoro in uno stato non idoneo si vedra' costretto a licenziarlo;
2 - Il DDL oltre a prendere da parte il lavoratore come al punto 1, lo accompagna (attenzione non lo manda) a casa perche' nello stato in cui si e' presentato al lavoro non puo' lavorare;
3 - Il DDL che si accorge che un suo lavoratore non e' in condizione di lavorare in modo sicuro puo' chiamare gli organi di vigilanza (SPSAL, carabinieri, 118) che procederanno secondo la legge;
N.B.: ricordo che se il DDL permette al lavoratore "allegro" di lavorare e quest'ultimo si infortuna, la responsabilita' e' del DDL che ha permesso al lavoratore di operare in condizioni non idonee. :smt013
N.B.2: il MC deve attuare quanto di sua competenza indirizzando il lavoratore ai centri per persone con problemi alcol/droga-correlati, informando il lavoratore che nel suo stato non puo' essere idoneo alla mansione con tutte le conseguenze. Solitamente, l'intervento del medico deve essere seguito da quello di uno psicologo, ma si sa, nessuno vuole passare per matto e allora siamo punto e a capo. :smt022
Il problema vero, comunque, e' capire il motivo del disagio del lavoratore. Se ci riesce, il DDL e' un bravo capo. se il capo riesce anche a migliorare la condizione del lavoratore, beh presentatemelo che gli faccio i complimenti! :smt041
Spero proprio di non aver creato piu' confusione di quella di partenza e vi lascio con un quesito molto macabro:
cosa e' meglio? un lavoratore ubriaco morto o un disoccupato ubriaco? purtroppo devo ricordare che il disoccupato ubriaco vivo puo' andare in giro per strada in macchina, moto, bici ma anche a piedi!
Scusate l'ultima parte, il problema c'e' e risolverlo non e' per niente facile.
Max DP
Ci sono come al solito diversi modi di agire:
1 - il DDL prende da parte il lavoratore e tenta di parlargli e gli dice con le buone che se continua a presentarsi al lavoro in uno stato non idoneo si vedra' costretto a licenziarlo;
2 - Il DDL oltre a prendere da parte il lavoratore come al punto 1, lo accompagna (attenzione non lo manda) a casa perche' nello stato in cui si e' presentato al lavoro non puo' lavorare;
3 - Il DDL che si accorge che un suo lavoratore non e' in condizione di lavorare in modo sicuro puo' chiamare gli organi di vigilanza (SPSAL, carabinieri, 118) che procederanno secondo la legge;
N.B.: ricordo che se il DDL permette al lavoratore "allegro" di lavorare e quest'ultimo si infortuna, la responsabilita' e' del DDL che ha permesso al lavoratore di operare in condizioni non idonee. :smt013
N.B.2: il MC deve attuare quanto di sua competenza indirizzando il lavoratore ai centri per persone con problemi alcol/droga-correlati, informando il lavoratore che nel suo stato non puo' essere idoneo alla mansione con tutte le conseguenze. Solitamente, l'intervento del medico deve essere seguito da quello di uno psicologo, ma si sa, nessuno vuole passare per matto e allora siamo punto e a capo. :smt022
Il problema vero, comunque, e' capire il motivo del disagio del lavoratore. Se ci riesce, il DDL e' un bravo capo. se il capo riesce anche a migliorare la condizione del lavoratore, beh presentatemelo che gli faccio i complimenti! :smt041
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cosa e' meglio? un lavoratore ubriaco morto o un disoccupato ubriaco? purtroppo devo ricordare che il disoccupato ubriaco vivo puo' andare in giro per strada in macchina, moto, bici ma anche a piedi!
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Max DP
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