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malattia professionale: a chi la "colpa"?

Archivio Medicina del Lavoro/Registro infortuni/Strutture sanitarie.
In questa sezione vengono riportate tutte le problematiche inerenti la medicina del lavoro, gli infortuni e le strutture sanitarie (Riservato agli abbonati)
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manfro
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ciao amici del forum
vi scrivo per una curiosità, se magari a qualcuno è già successo...
in pratica è successo che una lavoratrice in pensione (quasi 70 anni) di una pasticceria (forno industriale con 20 dipendenti)  ha avuto dal medico curante il "primo certificato INAIL di malattia professionale" per diagnosi di tunnel carpale bilaterale.
Ora, premesso che è ancora in organico come lavoratotrice subordinata a tutti gli effetti e che ha subito negli anni 90 due intevernti chirurgici per il suo problema, la ditta ha nominato ormai da 4 anni il MC.
La lavoratrice è stata quindi sottoposta a sorveglianza sanitaria, secondo protocollo del MC.

Nella valutazione dei rischi i rischi di movimenti ripetitivi, ergonomici e posturali sono stati evidenziati.

Mi chiedo, nel caso l'INAIL riconosca la malattia professinale e danno biologico, chi paga?
Forse il MC, avrebbe dovuto sospendere la lavoratrice dalla mansione?
Anche se mi chiedo per quanto tempo bisogna essere esposti a queste mansioni per ammalarsi?
Se la nostra 70enne ha iniziato a lavorare a 16 anni, come può essere eventualmente coinvolto l'attuale MC?
A questo punto rimane la ditta, che negli anni antecedenti la nomina dell'attuale MC, mi pare di ricordare non ne avesse uno.

vediamo un pò che succede, intanto prepariamo la documentazione richiesta dall'INAIL.
:smt006 buon inizio settimana a tutti
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
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mirko
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Ciao Manfro.
La situazione di cui parli è complessa.
Certo è che una mansione come quella è tranquillamente riconducibile all'insorgenza della patologia del tunner carpale.

La mia esperienza, in un caso simile al tuo è questa:

Operaia 57 enne in fabbrica produzione detersivi per piatti addetta al controllo qualità.
Apriva e chiudeva bottiglie di sapone per piatti centinaia forse qualche migliaio di volte al giorno.

Primo intervento nel 95 circa e secondo intervento nel 2006 per tunnel carpale bilaterale.

Il medico nel 95-96 non era stato nominato (mai visite insomma) ora, che a partire dal 2004 l'hanno nominato, sto a guardare come verrà riinserita l lavoratrice. Secondo me gli daranno la stessa mansione e devo ammettere che a lei non dispiace per vari motivi.

Malattia professionale? INAIL?
Nemmeno a parlarne... probabilmente è passato tutto con qualche placebo.

Ciao
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Nofer
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mirko ha scritto:Malattia professionale? INAIL?
Nemmeno a parlarne... probabilmente è passato tutto con qualche placebo.

Ciao
Placebo? Uh  :smt003  ma che bella ed elegantissima definizione! Posso usarla, anzichè dire mazzetta, beninteso citando la fonte???
Nofer
P.S. neh, mirko, ma tu ti svegli prima apposta per viaggiare in rete, hai trascorso una notte di tregenda, hai un bebè che ti rende inutile qualunque tentativo di riposo, sei un habitué delle ore piccole e alle 6:20 di matina stavi appena per andare a coricarti, soffri di insonnia secondaria, oppure hai trovato un sistma per svegliarti presto ed essere anche lucido? Di solito, io prima delle 9 di mattina e almeno 6 caffé ho difficoltà anche a ricordare chi sono...
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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manfro
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la signora in questione diciamo per circa 4 ore al giorno, fa lavori di pasticceria artigianale compresa la fase di impastatura manuale di crostate e pizze da circa 55 anni oltre alle sue mansioni di donna di casa, mamma e nonna che credo non risparmi le sue doti di pasticcera per i suoi figli e nipoti quindi alle 4 di lavoro mettiamone almeno altre 2 "private".
Sono situazioni sicuramente di disagio e malattia per il lavoratore, ma in cui mi trovo in difficoltà a dover dire in che percentuale è colpa di chi...

il MC ha detto che la malattia professionale non sarà imputata al DL poichè la signora è anziana e già per questo motivo ha dei dolori di suo... sicuramente a più riprese è stata consigliata la pensione, vediamo un pò come va a finire.
vi tengo aggiornati.
:smt006 manfro
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
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mirko
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Nofer ha scritto: Ciao
Placebo? Uh  :smt003  ma che bella ed elegantissima definizione! Posso usarla, anzichè dire mazzetta, beninteso citando la fonte???
Nofer
[/quote]

Allora... innanzi tutto ribadisco che è stato dato il "placebo" alla signora che così facendo ha trovato un occupazione ad un figlio poco più che 20enne ma con una testolina da 10enne (avoja adesso a movimentare scatoloni di detersivo in magazzino. -- guarda se la prossima malattia professionale non sarà un ernia de disco --)

Mazzetta è brutto e non si usa più qui.  :smt025

Ormai si parla di placebo, giusti canali, giusta comunicazione, ecc... ecc....

Se giri un pò in internet trovi anche società che promuovono corsi del tipo "come convincere la gente"; "ottenere quello che vuoi dalle persone", ecc..

comunque certo che puoi utilizzare la mia definizione, a tempo indeterminato, senza scopo di lucro e senza alcun copiryght su di essa.  :smt037  

P.S. neh, mirko, ma tu ti svegli prima apposta per viaggiare in rete, hai trascorso una notte di tregenda, hai un bebè che ti rende inutile qualunque tentativo di riposo, sei un habitué delle ore piccole e alle 6:20 di matina stavi appena per andare a coricarti, soffri di insonnia secondaria, oppure hai trovato un sistma per svegliarti presto ed essere anche lucido? Di solito, io prima delle 9 di mattina e almeno 6 caffé ho difficoltà anche a ricordare chi sono...
[/quote]

Quanto mi dicono ste cose mi sento una specie di "malato affetto da ansia da lavoro stressante"
In realtà nessuna delle tue ipotesi. Se potessi scegliere opterei per quella del bebè (che è ora) ma in realtà i miei metodi e tempi di lavoro sono "scanditi" dai ritmi della città.
Ti spiego:
a Roma se prendi un appuntamento tra le 09.00 e le 10.30, per raggiungere il posto (diciamo Roma centro-periferia e estrema estrema periferia, vale a dire che da un punto all'altro ci sono circa 20-30-60 Km di strada) devi uscire di casa/ufficio intorno alle 06.45 (se esci alle 06.55 sei fregato!) per arrivare sul posto senza dover smadonnare nel traffico alle ore 07.30-07.40 quindi attendere come un idiota più di un ora per il primo appuntamento.
Oppure devi fare come faccio io (tecnica affinata negli anni e non soggetta a concessione perchè coperta da copiryght).
Ti alzi sempre alla stessa ora, vale a dire 06.30-06.45, passi circa due ore al PC di casa per completare, iniziare, controllare, terminare, andare su SOL, ecc.. ecc... il lavoro e poi quando il traffico ha "spurgato la sua caciara" (10.30 circa) prendi l'auto e vai dove vuoi.
Okkio però perchè nell'arco della giornata ci sono altre due fasce orarie critiche che non devi MAI affrontare perche sarebbe battaglia persa.

....ma perche non ti fai uno scooter dirai..
Mi C _ _ O sotto dalla paura.  :smt022
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ursamaior
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Vado OT come un'uscita fuori pista di Alonso.
Io vivo a Roma da 5 anni e venendo da una piccola città ed essendo vissuto in altre due piccole città, ho fatto fatica a capire come potesse ancora considerarsi "vita" la sopravvivenza in una grande città.
La mia "vita" è iniziata tre anni fa quando mi hanno rubato la macchina (Dio abbia in gloria il ladro, sua madre, e tutti i Dimaco e Tito di questo mondo). Non avendo i soldi per acquistare un'altra auto, ho comprato uno scooter 150 di seconda mano: mi si è aperto un mondo davanti. Adesso attraverso Roma da parte a parte in mezz'ora come se entrassi in un buco spazio-temporale, la mia pelle è rilassata e liscia come la natica di un neonato e, se non fosse per i miei polmoni che probabilmente covano una terribile vendetta (nulla che non si risolverebbe con un bel FFP2), domino la città.
Da poco sono passato al 250 cc e praticamente viaggio a velocità tachionica (l'enterprise col suo teletrasporto mi pettina casa) d'estate e d'inverno.

Fatti uno scooter Mirko e passa la paura
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
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mirko
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ursamaior ha scritto: Fatti uno scooter Mirko e passa la paura
Considera che da ragazzetto (17-20 anni circa) il mio SI erà preparato per 110 Km/h (90cc, marmitta, piombatura anteriore, ecc.. testato su strada sicura con auto di amico sul fianco poiche il Si non disponeva di techimetro) e mai un incidente, niente.

Poi a 20 anni, con un pò più di testa sulle spalle, ho tolto le modifiche e il mio Si è tornato a percorrere 50-55 Km/h. E patatraccheteeeee.. 2 incidenti gravi in un anno.Quindi ho messo una croce sopra le due ruote già a 21 anni poi ora con la deformazione mentale di questo lavoro gli scoter vorrei che venissero vietati per legge. Quindi figurati, preferisco le lunghe code in auto e qualche appuntamento in meno al giorno anche se poi ti assicuro che affini la tecnica e praticamente ti abitui e non fai molto meno di uno che gira con le due ruote.


Leggermente fuori tema. Scusi Mod.

Ciao
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ursamaior
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Un colpo al cerchio ed uno alla botte.

X mirko:
io non tornerei mai indietro. Quattro ruote sono un sistema iperstatico, io punto alla statica (in effetti avrei bisogno di tre ruote, ma anche la struttura labile ha il suo perchè). Datemi uno scooter e vi girerò il mondo

Ritornando al tema:
In materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali il risarcimento del c.d. danno "biologico" pone problemi ulteriori rispetto a quelli, che pone il risarcimento di quel danno secondo le norme comuni.
Tali ulteriori problemi sorsero anzitutto perché il lavoratore infortunato trovava ostacoli giuridici insormontabili al pieno risarcimento del danno "biologico"  in ciò che, da un lato, l'INAIL gli liquidava prestazioni che non tenevano conto (se non solo parzialmente) di tale danno e, dall'altro lato, il datore di lavoro, cui poteva essere imputato il danno stesso, era esonerato dalla responsabilità civile per gli infortuni sul lavoro (art. 10, primo comma del D.P.R. n. 1124 del 30 giugno 1965).
In un secondo tempo, le sentenze della Corte Costituzionale nn. 356 e 485 del 1991, hanno dichiarato:
- l'illegittimità costituzionale delle norme che prevedevano il diritto del lavoratore a chiedere al datore di lavoro e in genere alle persone civilmente responsabili il risarcimento del danno "biologico" solo se e solo nella misura in cui il danno risarcibile complessivamente considerato superava l'ammontare delle indennità corrisposte dall'INAIL (art. 10, primo, secondo, sesto e settimo comma, del D.P.R. n. 1124 del 1965);
- l'illegittimità costituzionale delle norme che consentivano all'INAIL di agire in via di surroga o di regresso contro le persone civilmente responsabili, anche sulle somme dovute al lavoratore infortunato a titolo di risarcimento di danno "biologico" non collegato alla perdita o riduzione della capacità lavorativa generica (art. 11, primo e secondo comma, del D.P.R. n. 1124 del 1965; art. 1916, cod. civ.).
Peraltro, e più in generale, tali sentenze sono state determinate soprattutto dalla considerazione che "l'esonero" della responsabilità civile del datore "opera all'interno e nell'ambito dell'oggetto dell'assicurazione, così come delimitata dai suoi presupposti soggettivi ed oggettivi" e "laddove la copertura assicurativa non interviene" - come nel caso del danno "biologico" non derivante da incapacità lavorativa generica - "cade l'esonero".

P.S.: vi faccio, gentilmente, presente che in tema di moto/scooter potete continuare la discussione nell'Off Topic da me 'riesumato' per l'occasione.
Un cordialissimo saluto e sempre infinite grazie a tutti per le vostre straordinarie e appassionate discussioni.

Mod :smt039
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
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manfro
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solo per tenervi aggiornati sulla questione.
Stamane il MC (che neanche a farlo apposta aveva già programmato le visite periodiche da tempo), vedendo il certificato INAIL ha immediatamente revocato l'idoneità al lavoro e mi ha anche detto una cosa che condivido:
"ma tu fossi l'INAIL pagheresti come assicurazione una che dice che le fa male il polso ma continua a lavorare senza neanche mettersi in malattia?" e in effetti....
Facciamoci a capire, la signora sicuramente ha dei problemi di salute e poi come, però data anche la parentela col titolare e i loro ottimi rapporti credo che non volesse creare "problemi" di alcun tipo alla ditta, ma che sia stata piuttosto MOLTO MAL consigliata dal medico curante che ha redatto il primo certificato (magari dicendole "tu intanto provaci magari ti danno qualcosetta in più al mese").
questa è l'idea che ci siamo fatti io e il MC stamattina. che ne pensate?
secondo voi inoltre il MC ha fatto bene a non dare l'idoeneità? secondo me assolutamente SI.
:smt006 manfro
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