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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Valori tabellati rumore
oh, cicci, quando mi chiamano non è solo per riempire della carta, a volte vogliono anche che io gli risolva il problema... E io mi sono attaccata, tanto bello, al defunto art. 41 del ( SIGH!!!) D.Lgs. 277, che mi ricorda di poter fruire di "misure tecniche, organizzative e procedurali" per ridurre al minimo i rischi derivanti dall'esposizione al rumore. E siccome il privilegio della riduzione alla fonte già c'era stato, che era una bella lancia nuova nuova e marcatissima CE, però loro dovevano pulire (veramente, scozzicare) dentro tubicioni (lunghezza max m.2, diametro m.0,60 -0,80 circa) tutti "incardammati" di morchie azzeccosissime, e quindi c'era un orrendo effetto eco/rimbombo all'interno del tubicione, l'unica era farli lavorare a turno. D'altra parte, come pensate che si possa fare con i martellisti??? MAI, avere un solo martellista in cantiere! O li metti a turno, pure parecchio turnato dico, oppure gli saltano sia le orecchie che i gomiti, se i martelli sono ammortizzati solo orecchie e mani. Ora, possiamo disquisire certamente in linea di principio se sia o meno legittimo fare così, ma io credo di sì, e spiego: non è che io prendo uno che non fa niente e lo piazzo al martello. Io, assumo 2 martellisti, e li faccio lavorare a turno di modo che abbiano ciascuno il minor rischio possibile di quello che comunque è connesso con la loro mansione. Semmai, mi si può far storie sindacalmente, perchè per il 50 % del tempo di lavoro io spesso "demansiono" un lavoratore specializzato. Però, sappiamo tutti che se lo pago uguale non è un dramma. Ma pensate che, per ipotesi, io potrei avere un martellista che "si offende" che io lo faccia lavorare a rotazione con altri colleghi, perchè potrebbe vivere questa turnazione come un disconoscimento delle sue capacità professionali (sappiate che a me è capitato, anni fa, un caso simile) e quindi farmi storie per mobbing.
Vero è che l'art. 3 del 626 mi "impone" di non esporre a rischi -quali che siano- persone/lavoratori che altrimenti non vi sarebbero esposti, ma è anche vero che se io faccio una lavorazione con più mansioni è sì opportuno che io tenda a segregare i vari rischi tra di loro (ad esempio, non mettere un saldatore affianco a un verniciatore e tutti e due di lato a un battilamiera) ma questo non deve limitare la mia capacità organizzativo-procedurale che mi consenta di ridurre i rischi di tutti.
Sui cancerogeni, il discorso cambia, perchè giustappunto l'unica situazione di non rischio è l'assenza di rischio, anche se alcuni eminenti tossicologi tendono comunque ad introdurre il concetto di dose-soglia anche per alcuni di essi. E io non sono d'accordo, ma vabbè fa niente.
Ok, ho espresso le mie ragioni!
Nofer
Vero è che l'art. 3 del 626 mi "impone" di non esporre a rischi -quali che siano- persone/lavoratori che altrimenti non vi sarebbero esposti, ma è anche vero che se io faccio una lavorazione con più mansioni è sì opportuno che io tenda a segregare i vari rischi tra di loro (ad esempio, non mettere un saldatore affianco a un verniciatore e tutti e due di lato a un battilamiera) ma questo non deve limitare la mia capacità organizzativo-procedurale che mi consenta di ridurre i rischi di tutti.
Sui cancerogeni, il discorso cambia, perchè giustappunto l'unica situazione di non rischio è l'assenza di rischio, anche se alcuni eminenti tossicologi tendono comunque ad introdurre il concetto di dose-soglia anche per alcuni di essi. E io non sono d'accordo, ma vabbè fa niente.
Ok, ho espresso le mie ragioni!
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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per quello che può contare mi sento molto più dalla parte di Nofer in quanto tengo ad essere brutalmente concreto, parlando di rumore ovviamente e non trasportando il concetto nella pura filosofia legislativa dell'art. 3.
Ma che scherziamo? e come potrei altrimenti ridurre il rischio quando non ci sono evidentemente altre soluzioni?
faccio una domanda da ignorante (quale io sono): che è meglio avere, alla fine delle chiacchiere, 1 lavoratore che CERTAMENTE diventerà sordo o 2/3/4 lavoratori che PROBABILMENTE (e neanche tanto), lo saranno?
io dico la seconda tutta la vita, ma forse, come al solito, tendo a semplificare.
manfro
Ma che scherziamo? e come potrei altrimenti ridurre il rischio quando non ci sono evidentemente altre soluzioni?
faccio una domanda da ignorante (quale io sono): che è meglio avere, alla fine delle chiacchiere, 1 lavoratore che CERTAMENTE diventerà sordo o 2/3/4 lavoratori che PROBABILMENTE (e neanche tanto), lo saranno?
io dico la seconda tutta la vita, ma forse, come al solito, tendo a semplificare.
manfro
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP