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vibrazioni tabellari Vs vibrazioni dichiarate nei manuali?

Archivio Rischi da agenti fisici: Rumore (D.Lgs. 277/91) e Vibrazioni (D.Lgs. 187/05).
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ugo
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un organo di vigilanza ha preso una valutazione del rischio da vibrazioni e ha osservato che l'azienda deve richiedere ai fornitori la dichiarazione relativa al livello di vibrazione delle singole macchine (carrelli elevatori in particolare)... ovvero usare quelli del manuale prima dei dati delle banche dati... per me, anche se si usano i livelli di vibrazioni indicati sui manuali non possono essere rispondenti alla realtà se poi si usano in esterno su pavimento con buche, ecc ...

quindi oltre che MISURARE ... vibrazioni tabellari o vibrazioni dichiarate nei manuali?

grazie
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Nofer
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a costo di sembrarti pessimista, io dico che l'una vale l'altra, e tutt'e 2 valgono praticamente mezzo punto meno delle misure. E mi chiarisco, o almeno ci provo.
Le banche dati si suppone siano state redatte con dei criteri di attendibilità, quindi o con prove di simulazione o con prove standardizzate. Almeno, lo spero. I dati dichiarati dal fabbricante sono a loro volta presi o da misure di riferimento standard, o da calcoli ingegneristici. Almeno, spero anche questo. Le misure, infine, spesso sono estremamente aleatorie giacchè non è sempre univocamente certo che ciò che stiamo misurando sia la costante ed effettiva realtà. Valga per tutto l'esempio del posto di guida di una qualunque vettura: in una strada di vienna o di amsterdam darà un risultato x, da me che non c'è più 3 metri di asfalto senza buche darà senza meno da 3x a 5x, a parità di vettura, guidatore e velocità.
Come ho già avuto modo di sottolineare, per quanto riguarda il valore inferiore di azione, superato il quale si deve attivare la sorveglianza sanitaria, io sostengo che tanto valeva ci tenessimo la nostra bella vocina n.48 alla tabella del 303. Anche perchè il valore inferiore di soglia è "erga omnes", ma non può tener conto di pregresse eventuali patologie del singolo (la ormai mitica ipersuscettinilità individuale), e se non chiamo il medico e lo faccio visitare non solo non lo saprò se non quando sarà tardi, che gli ha fatto male, ma corriamo anche il rischio che poichè il valore misurato (o dichiarato o desunto che sia) è inferiore a quello di azione, l'INAIL non riconosca la MP.
E poi... sto per slanciarmi in una questioncella delicata. Esistono anche degli effetti delle vibrazioni che prescindono dall'accelerazione, e si correlano invece alla Velocità Particellare di Picco (ppv): con il rachide o le articolazioni ci possono o meno entrare, ma entrano di certo in tutta una serie di altre patologie particolari quanto extra-articolari (scusate il gioco di parole...)di cui sarebbe lunghetto disquisire ora. Io posso subire delle vibrazioni che non danneggeranno il mio rachide oppure il mio distretto braccio-mano, ma possono causarmi una ptosi degli organi interni (diciamolo in seminapoletano: quando "scende l'ernia inguinale") oppure dolorose contratture al muscolo tricipite o al flessore della mano. E non dipende dall'accelerazione, insisto, ma esclusivamente dalla velocità, in quanto si prende "una botta" che può essere anche eccezionale e sporadica, che nella media delle accelerazioni e quindi sul'Aw incide poco, ma sull'organismo vale il principio che gutta scavat lapidem, ed avremo una serie di traumi ripetuti non dall'apparato osteo-articolare bensì dalla ns. parti molli, che per un principio di fisica che si chiama "conservazione del moto" tenderanno a proseguire il "viaggio" innescato dalla vibrazione, se raggiunge la velocità sufficiente. potrei portare degli esempi banali, ma qualcuno forse sarebbe poco salottiero e il Mod mi rimbrotterebbe; provo a dirla "pulita": avete presente una ragazza che corre? si noterà di più se è ben dotata al busto, di meno se è meno dotata. Ecco, anche i nostri organi interni si comportano così. Gli americani hanno un sistema valutativo che tiene assai conto sia della velocità che delle frequenze di vibrazione. Complicatissimo, a dire il vero, ma scientificamente mi sembra più sensato. D'altra parte, se continuiamo a parlare di rischio di danno all'udito per rumore >85 dB(A), senza entrare nella composizione spettrale di questi 85 e quindi neghiamo il valore della energia complessiva, ci può stare  anche un valore di soglia di accelerazione equiparabile ad un 3° grado richter.  
Tutt'è metterci d'accordo. Su cosa davvero vogliamo ottenere da questi numeri, almeno.  
Nofer
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Marzio
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Nofer ha scritto: (...) provo a dirla "pulita": avete presente una ragazza che corre? si noterà di più se è ben dotata al busto, di meno se è meno dotata. Ecco, anche i nostri organi interni si comportano così. (...)


Esemplificazione eccezionale.  :smt023 (Lo dico seriamente).

Marzio
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mirko
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Parole santissime quelle di Nofer.

Però dico che ogni situazione è a se stante e che se è vero che le misure sono sempre LE MISURE (e non mi dilungo troppo), in certi casi farle è "superfluo" quando già sappiamo che non raggiungeremo mai il livello di azione oppure che siamo nettamente fuori dal livello di esposizione massimo.
Ovvero, se ho un carrello a batteria, manutenuto a dovere soprattutto per ciò che riguarda sedile, ruote,ecc.., che percorre un magazzino con pavimentazione bella e liscia, condotto da un addetto formato magari per un oretta al giorno, credo che misurare sia solo un lusso per pochi.
Ovvero, è giusto... usare i dati del libretto secondo me in queste situazioni è plausibile (meglio anche di quelli della BdV ISPESL).

Certo è che non posso certo giustificare le misure dicendo che sono importanti perchè ho le buche a terra! Le buche a terra!?!?!? ma non c'è ancora quel gran bravo DPR che dice che non devono esserci????

Non sarà una scusa per misurare vero??

Ciao

Mirko
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ugo
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Iscritto il: 27 ott 2005 03:16

grazie nofer!
x mirco: le buche era un esempio buttato lì... non è una scusa per misurare, no :-)
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