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MONITORAGGIO AMBEINTALE UNI689

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accornerofabio
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Iscritto il: 17 feb 2005 18:02

Saluti a tutti
So che è un argomento affrontato molte volte e ho letto molti post sul forum e so anche che NOFER è la massima esperta..
Magari ho dei dubbi banali ma la prima forma di saggezza e chiedere a chi ne sa di piu :smt003

PREMESSA: trattasi di attività di RACCOLTA RIFIUTI

Ho trovato in azienda un report di MONITORAGGIO AMBIENTALE di alcuni ambienti e postazioni che ALLEGO.

I miei dubbi:

1)essendo molti luoghi monitorati (ad esempio capannone per scarico rifiuti) privi di macchine e ad uso breve (scarico rifiuti da automezzo) io conosco la situazione in quel istante. NON AVREBBE piu senso fare un MONITORAGGIO PERSONALE?

2)Come vedete dal report ci sono una serie di parametri misurati e una colonna con i limiti dlgs 81 o ACGIH.
Ora la UNI EN 689 propone due procedure:
Procedura formale (appendice C)
Procedura statistica (appendice D)
A questo punto calcolo con uno dei due metodi indice IR
Secondo quanto prescrItto dall’ACGIH,nel caso di due o piu sostanze presenti aventi azione dannosa devo prendere in considerazioni gli effetti combinati e quindi devo sommare i singoli indici IR??

3) Per quanto riguarda i paramentri microbiologici che considerazioni devo fare?
Il laboratorio mi ha detto di
sommare conta batterica 30° e batteri gram negativi e confrontarlo con categoria inquinamento batterico
confrontare il paramentro funghi/batteri con categoria di inquinamento (miceti)
Faccio un confronto diretto o utilizzo qualche formula per confrontarlo con i tempi di esposizione?

Ringrazio anticipitamente per le eventuali delucidazioni
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Nofer
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adesso ti posto io i MIEI dubbi.

tanto per cominciare, questo laboratorio compare tra quelli autorizzati dal Ministero ad eseguire analisi di amianto aerodisperso? Perchè francamente 3,7 ff/lt in un ambiente indoor non si trovano nemmeno se si mettono a sgrattugiare di persona delle tegole di cementoamianto, che non dovrebbero essere reperite in un impianti di trattamento rifiuti verosimilmente urbani.

Poi ancora, quelle sono "analisi" istantanee, non c'è scritto dove sono state fatte, non c'è scritto quanto sono durati i campionamenti, non c'è scritto che attività si stavano svolgendo durante il campionamento...
quello, non è un monitoraggio ambientale in materia di igiene del lavoro, è una accozzaglia di analisi: cosa diversissima.

Veniamo infine alle indagini microbiologiche: fanno un tamponamento su superfici (indicano il metodo ISO 18593:2004  =Microbiologie des aliments -- Méthodes horizontales pour les techniques de prélèvement sur des surfaces, au moyen de boîtes de contact et d'écouvillons") per verificare l'igiene alimentare, che essendo su superfici si esprime verosimilmente in centimetri quadrati o comunque o cm2, e ti dicono di comparare il risultato con dei dati microbiologici espressi in centimetri cubi o cm3?  con dei limiti esistenti presi da... ? tutto ignoto? ma bene. E sono stati pagati con euro altrettanto di fantasia o con euro reali ?

mi pare sia sufficiente quanto ho detto e scritto.
a buon intenditor, poche parole, tra cui quelle di base in igiene del lavoro: DOSE EFFICACE! PER PARLARE DI RISCHI PER LA SALUTE OCCORRE PARLARE IN TERMINI DI DOSE ESPOSITIVA RISPETTO ALLA DOSE EFFICACE PER CREARE UN DANNO.


ci sono episodi nella vita, alle volte, che davvero ti fanno rammaricare di una conquista civile come il suffragio universale.
Nofer
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accornerofabio
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Ciao Nofer

I tuoi primi dubbi sono dovuti al fatto che non ho messo report completo in quanto cera logo della ditta e del laboratorio e non mi sembrava corretto.
In effetti viene indicato dove e la tipologia di lavoro MA non il TEMPO di campionamento
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accornerofabio
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Iscritto il: 17 feb 2005 18:02

accornerofabio ha scritto:Ciao Nofer

I tuoi primi dubbi sono dovuti al fatto che non ho messo report completo in quanto cera logo della ditta e del laboratorio e non mi sembrava corretto.
In effetti viene indicato dove e la tipologia di lavoro MA non il TEMPO di campionamento
Per quanto riguarda i dati microbiologi io non so cosa dice la ISO18953 ma i dati dei parametri microbiologici sono tutti espressi in ufc/m3...
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accornerofabio
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http://www.salute.gov.it/portale/temi/p ... nu=amianto

Se utilizzo questa lista e penso sia giusta  il laboratorio in questione non compare...A meno che non si faccia fare valutazioni da uno di questi in lista...Non saprei...

Essendo nuovo in azienda vorrei anche muovermi con i piedi di piombo....

Quindi secondo te in pratica con queste valutazioni non HO nessun elemento valido per scegliere la protezione FP piu idonea per le mascherine???

PS queste valutazioni erano state chieste in sede di autorizzazione integrata ambientale (AIA)


PS grazie molte come sempre per la pazienza e disponibilità
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accornerofabio
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Se commetto un infrazione cancello il post

Il laboratorio su sito di accredia non mi sembra possa fare analisi amianto poi magari mi sbaglio

http://www.accredia.it/accredia_labsear ... ento=L%2CS&&&
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accornerofabio
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accornerofabio ha scritto:Se commetto un infrazione cancello il post

Il laboratorio su sito di accredia non mi sembra possa fare analisi amianto poi magari mi sbaglio

http://www.accredia.it/accredia_labsear ... ento=L%2CS&&&

EUROCHEM ITALIA S.R.L.
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Nofer
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stai confondendo un "accreditamento volontario", non obbligatorio come quello di accredia, con quello obbligatorio ex lege - DM 14 maggio 1996 - per eseguire analisi di amianto aerodisperso e, più in generale, di e su amianto.
E il sito del ministero è oggettivamente aggiornato agli ultimo circuiti di accreditamento validati

Inoltre, un "dosaggio" di qualsiasi cosa in aria-ambiente non equivale quasi mai ad una "esposizione professionale".

Tu citi nel titolo del tuo thread la UNI 689, e parli di monitoraggio ambientale.
Se vai a rileggerti la 689 e le appendici in cui si esplicitano le metodiche di calcolo/valutazione dell'esposizione ti rendi conto che è una citazione impropria.

Peraltro, se mi dici che siamo in ambito "AIA" io non credo proprio che questi monitoraggi si dovessero riferire alle esposizioni dei lavoratori, perchè nelle Autorizzazioni Integrate Ambientali di ciò che accade ai lavoratori non importa a nessuno.
Quindi, ti conviene farti dare il decreto AIA ed inquadrare questi rapporti di prova per come siano stati richiesti.

In sintesi: se sono campionamenti ambientali a fini ambientali, proprio la UNI EN 689 ci appizza poco: sì e no, ma giusto per analogia, il paragrafo 7 sulle modalità di stesura del resoconto/rapporto di provva, ma nemmeno: se c'è una relazione, molte delle cose richieste dalla UNI 689 possono essere portate in forma discorsiva, che talvolta può anche essere più agevole per chi legge.

Come dice sempre il mio amico avvocato penalista, la prima cosa da chiedersi è "ma l'imputazione su quale reato verte?".
Forse tu stai cercando l'omicida in un verosimile quanto banale furto d'auto...

Nofer
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accornerofabio
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Nofer ha scritto:stai confondendo un "accreditamento volontario", non obbligatorio come quello di accredia, con quello obbligatorio ex lege - DM 14 maggio 1996 - per eseguire analisi di amianto aerodisperso e, più in generale, di e su amianto.
E il sito del ministero è oggettivamente aggiornato agli ultimo circuiti di accreditamento validati

Inoltre, un "dosaggio" di qualsiasi cosa in aria-ambiente non equivale quasi mai ad una "esposizione professionale".

Tu citi nel titolo del tuo thread la UNI 689, e parli di monitoraggio ambientale.
Se vai a rileggerti la 689 e le appendici in cui si esplicitano le metodiche di calcolo/valutazione dell'esposizione ti rendi conto che è una citazione impropria.

Peraltro, se mi dici che siamo in ambito "AIA" io non credo proprio che questi monitoraggi si dovessero riferire alle esposizioni dei lavoratori, perchè nelle Autorizzazioni Integrate Ambientali di ciò che accade ai lavoratori non importa a nessuno.
Quindi, ti conviene farti dare il decreto AIA ed inquadrare questi rapporti di prova per come siano stati richiesti.

In sintesi: se sono campionamenti ambientali a fini ambientali, proprio la UNI EN 689 ci appizza poco: sì e no, ma giusto per analogia, il paragrafo 7 sulle modalità di stesura del resoconto/rapporto di provva, ma nemmeno: se c'è una relazione, molte delle cose richieste dalla UNI 689 possono essere portate in forma discorsiva, che talvolta può anche essere più agevole per chi legge.

Come dice sempre il mio amico avvocato penalista, la prima cosa da chiedersi è "ma l'imputazione su quale reato verte?".
Forse tu stai cercando l'omicida in un verosimile quanto banale furto d'auto...

A questo punto sono andato allora in confusione..I campionamenti erano nati a fini ambientali per poi utilizzarli anche come monitoraggio esposizione sotanze chimiche..per quanto mi è stato riferito
Io da quei monitoraggi che ho allegato volevo capire se applicando la procedura della 689 appendice C potevo arrivare ad una conclusione di rischio di esposizione a sostanze inquinanti e PER poi decidere quale grado di mascherine FP consegnare in quanto quei monitoraggi alla fine dei conti non venivano utilizzati per nulla.
Ero arrivato a questa conclusioni in quanto il rapporto di monitoraggio mi sembrava fornire la concentrazione aerodispersa di un inquinante presente e il suo limite previsto dal dlgs 81 per quella sostanza.
Visto che non sono espertissimo in tale materia mi ero informato qui
http://www.sicurezzaonline.it/homep/inf ... 060131.htm
http://www.reachregioneveneto.it/wp-con ... .11.13.pdf dove cera valutazione dell'esposizione professionale Norma UNI – EN 689/97 APPENDICE C: PROCEDURA FORMALE


Grazie
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