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GP mense e locali

Titoli IX e X, visite mediche, malattie professionali, ecc...
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popoeo
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Iscritto il: 24 ago 2007 09:33
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Alla luce della famosa FAQ del governo inerente l'obbligo del GP per accesso alle mense aziendali, la quale recita:
"per la consumazione al tavolo al chiuso i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde COVID-19, analogamente a quanto avviene nei ristoranti."

voi considerate solo:
le mense / locali ove il pasto viene servito o arriva confezionato con i pacchi in polistirolo dalla ditta di catering (per intenderci), o anche quelli dove il lavoratore consuma il proprio pasto portato da casa?

Il controllo poi del famigerato green pass, una volta che ho correttamente delegato e informato il malcapitato di turno... il controllo me lo deve fare ogni giorno o si potrebbe elaborare una strategia campione (tipo una volta alla settimana), sfruttando il fatto che nella maggior parte dei casi il GP è per via vaccinale o guarigione?

Ovviamente ci sono pareri discordi, io sarei per accorpare tutto nello spirito tecnico del ragionamento, ma in effetti è bene avere una interpretazione quanto più chiara possibile.

Un grazie a tutti!
Popoeo
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ursamaior
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Località: L'isola che non c'è

La norma è sufficientemente chiara sul punto ed esclude i semplici refettori.
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
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popoeo
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Iscritto il: 24 ago 2007 09:33
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E se io mi siedo al tavolo dopo aver preso il caffè alla macchinetta? :smt003

Non voglio essere il classico dito nel sedere, ma sono certo che qualcuno obietterà anche queste cose.

In ogni caso esiste una interpretazione ufficiale da qualche parte?

Si intravede la non rientranza dei refettori, però io applicherei la legge del taglione per semplificare e non creare situazioni paradossali sinceramente (tipo, arriva il catering, il lavoratore dentro la mensa spiatta su un piatto diverso e lo passa al collega che va in un'altra stanza: è ancora somministrazione da parte dell'azienda?).

Grazie mille per il tuo aiuto Ursa!
Popoeo
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ursamaior
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Iscritto il: 16 dic 2004 14:01
Località: L'isola che non c'è

Nell'Accordo tra Ministero e Parti sociali del 6 aprile 2021 è specificato che all'interno dei luoghi di lavoro non si può stare senza mascherina, con l'eccezione di chi si trova in condizione di isolamento
L'unica eccezione è consentita per la consumazione al tavolo al chiuso a mensa per quelli muniti di green pass.
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Alemagro
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Salve a tutti (e che bello che il forum sia di nuovo qua).
Per il GP per le mense, ovviamente si pone come problema la dislocazione di una risorsa addetta al controllo.
Per evitare il controllo quotidiano avrei pensato a questo:
  1. chiedo, su base volontaria ovviamente, agli utenti della mensa di dirmi e farmi verificare la data di scadenza del loro GP.
  2. creo un registro in cui segno che Tizio ha un green pass valido fino alla data XX/XX/XX.
  3. non ricontrollo Tizio fino alla scadenza del suo GP.
È evidente che vado a toccare dati sensibili per la privacy, ma in questo modo agli utenti della mensa non si fredda la pastasciutta e io non devo stare ogni giorno a fare il controllore dei QR code.
Che poi, d'accordo la privacy, ma era così folle mettere sulla app di controllo la data di scadenza del GP?
Grazie a tutti dei vostri pareri...
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ursamaior
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Località: L'isola che non c'è

Il Garante se ne fotte della pastasciutta calda:

«la disciplina sul Green Pass prevede che lo stesso debba – nei soli luoghi nei quali è necessario ai sensi di quanto previsto dalla legge – essere semplicemente esibito all’ingresso e debba essere letto dagli incaricati esclusivamente attraverso l’apposita App Verifica Covid-19 messa a punto dal Governo, app che consente al verificatore di accedere solo a un’informazione binaria: il titolare del documento ha o non ha un Green Pass valido senza alcun riferimento né alla condizione – vaccino, guarigione dal Covid19 o tampone – che ha portato al rilascio del Green Pass né alla data di scadenza del documento medesimo.

La richiesta, quale condizione per la frequentazione del centro sportivo o della palestra, di copia del documento e di indicazione della data di scadenza e la successiva conservazione di tali elementi, pertanto, rappresentano una violazione della vigente disciplina in materia di protezione dei dati personali giacché il titolare del trattamento – palestra, centro sportivo o qualsiasi altro analogo soggetto – non ha titolo per acquisire la data di scadenza del Green Pass e conservare gli altri dati personali contenuti nel medesimo documento».
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Alemagro
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Località: Serravalle Pistoiese

Grazie mille ursamaior del riscontro.
Non che sia un fulmine a ciel sereno...
Però ho un dubbio.
Alla fine di dati sensibili che le azienda gestiscono sui loro dipendenti ce ne sono milioni (indirizzi, mail, IBAN, telefoni, stato di famiglia, ecc. ecc.) Perché questo dovrebbe fare storia a sé?
Il dubbio è: io persona, posso autorizzare qualcuno (magari l'azienda per cui lavoro) all'uso dei miei dati sensibili? Nel momento che firmo un'informativa "chiara" sull'utilizzo e la conservazione del dato in questione, io non vedo grossi paletti.
L'accettazione della condivisione del dato restando ovviamente facoltativa.

PS: la discussione poi, se davvero estenderanno il GP ai lavoratori del settore privato, diventerà presto un puro esercizio di dialettica :smt042
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ursamaior
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Alemagro ha scritto: 15 set 2021 11:22 Però ho un dubbio.
Alla fine di dati sensibili che le azienda gestiscono sui loro dipendenti ce ne sono milioni (indirizzi, mail, IBAN, telefoni, stato di famiglia, ecc. ecc.) Perché questo dovrebbe fare storia a sé?
Bisognerebbe chiederlo al Garante della Privacy che si è letteralmente accanito contro questo strumento anche quando erano state superate la stragrande maggioranza delle problematiche rilevanti (come per esempio il fatto che il GP potesse riportare dati relativi alla vaccinazione).
Se uno presta il consenso alla conservazione della data di scadenza, questo non significa che chi non lo presta è un "no-vax": quest'ultimo mostrerà il suo GP tutti i giorni o deciderà di non venire a mensa/scuola/ristorante. Non vedo come possa rappresentare un rischio per la privacy o di discriminazione una cosa del genere.
Non capisco per quale motivo il garante non faccia ragionamenti elementari di questo tipo
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