apro un nuovo argomento per non ingolfare gli altri sulle modifiche del D.Lgs. 81/08.
Ho letto ieri la nota di Confindustria del 12 gennaio u.s. in merito a quanto in oggetto.
In diversi punti si manifestano perplessità sulle scelte del Legislatore ed alcune sono, a mio avviso, meritevoli di approfondimento.
Ad esempio, a pagina 18, in merito all'obbligo di formazione del datore di lavoro, scrivono questo:
Si tratta di una previsione che, nell’attuale quadro normativo ed interpretativo, non può essere condivisa ed è foriera di evidenti criticità. Il datore di lavoro, per definizione normativa, è “il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa”. Il nuovo obbligo formativo e le relative conseguenze penali ricadrebbero sul medesimo soggetto garante dell’obbligo formativo verso se stesso, introducendo quindi una forma di obbligo di autoformazione, penalmente sanzionato. In secondo luogo, la conseguenza dell’omessa formazione dovrebbe essere quella di non poter essere adibito alle funzioni di datore di lavoro, ossia in un obbligo di autoesclusione per inidoneità a svolgere le funzioni apicali. Dovrebbe essere, quindi, interrotta l’attività imprenditoriale, in mancanza di un datore di lavoro idoneo.
Che ne pensate?
