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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
Leggo su alcuni siti specialistici (che poi tanto specializzati non mi pare che lo siano) che a dopo il 31 marzo 2022, in base all’allegato A del DL 221/21, dovrebbe decadere:
il ricorso ai decreti emergenziali (DPCM) per regolare la pandemia;
il sistema delle Aree colorate
il CTS e la struttura commissariale del CTS (che resterà però in piedi per la parte di organizzazione della campagna vaccinale) ma non il monitoraggio della situazione pandemica.
Dovrebbe?
Per far crollare un palazzo di 15 piani servono 4 secondi e 30 anni di esperienza
I DPCM anti-covid sono stati dispositivi straordinari che hanno affondato le loro (controverse) radici nel terreno dell'emergenza.
Sorvolando sull'ossimoro concettuale dell'aver abbinato la nozione di emergenza ad un arco temporale di ben 2 anni, essendo decaduto lo stato di emergenza dovrebbe esser decaduto il presupposto giuridico che, fino ad oggi, ha retto il moccolo ad atti che, a fronte di una natura meramente amministrativa, hanno condizionato invasivamente la vita dei cittadini.
Tuttavia... sappiamo che il legislatore esige che il datore di lavoro tuteli i dipendenti nei confronti di TUTTI i rischi... sappiamo che il covid, pur non essendo un rischio generalmente non correlato all'attività lavorativa, è un rischio che è presente ANCHE sui luoghi di lavoro... sappiamo che sommi scienziati hanno elaborato delle linee guida per abbattere il rischio covid sui luoghi di lavoro...
Si... i DPCM dovrebbero esser formalmente decaduti... ma poniamo il caso che io, datore di lavoro, smetta di applicare tali linee guida e domani tra i miei dipendenti scoppi un focolaio grave e qualcuno abbia anche un decorso sfavorevole... non è che poi arriva l'accusa di "non aver fatto tutto quello che era nei propri poteri per evitare che" ?
birdofprey ha scritto: ↑04 apr 2022 14:57
Altre opinioni in merito ?
Personalmente reputo che lo smettere di applicare i Protocolli esponga a qualche rischio (esattamente come scriveva Lei nel post del 01/04) e, se volessi "stare tranquillo" dovrei fare una Valutazione del Rischio Biologico (cosa che NON vohglio fare per non "accettare" il concetto di rischio "non-professionale") (mi sono spiegato male, ma tra addetti ai lavori credo sia chiaro cosa intendo).
Inoltre mi sembra interessante la nota di Confindustria del 31/03/2022...
Geko ha scritto: ↑06 apr 2022 08:42Inoltre mi sembra interessante la nota di Confindustria del 31/03/2022...
Ho letto.
Se da un lato la nota conferma la fine giuridica dei DPCM anti-contagio (ed ormai non vi è più alcun dubbio sul fatto che siano decaduti) dall'altro caldeggia fortemente di non abbandonarne l'implementazione sui luoghi di lavoro a titolo cautelativo.
Di fatto, come temevo, si inaugura una nuova stagione della "sicurezza" in cui oltre ad un corpus sempre maggiore di adempimenti bisogna non trascurare (a tempo indeterminato ?) anche quanto abrogato...
Avendo valutato vari pareri "istituzionali" nonché l'ordinanza pubblicata in G.U., credo che il miglior approccio per le attività industriali senza pubblico sia quello di non dismettere totalmente i protocolli presenti da Maggio 2020 ma di ridimensionarli e concentrarli sui seguenti punti:
1) Informazione (cartelli e "robe" appese un pò ovunque)
2) Controllo pass.
3) Controllo mascherina al chiuso.
4) Dispenser di gel sparsi un pò ovunque.
5) Registro pulizia per le singole postazioni di lavoro.