Oggi un mio conoscente mi ha fatto vedere questo video.
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/10/ ... ni/207299/
al di là della politica, dei fatti di rilevanza più o meno penale, mi siete venuti in mente voi, che come me passate tempo a studiare la normativa, le norme tecniche, siete alle prese con la burocrazia, con le leggi scritte con i piedi...
..poi arriva il primo pincopallo, e fa esplodere un intero stadio costruito con l'eternit.
:smt021
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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...ho visto ed ho pensato a "voi"...
- weareblind
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- Iscritto il: 07 ott 2004 20:36
Nofer?
We are blind to the worlds within us waiting to be born
beh, guarda, mi capiti davvero a fagiolo: stavo per andare nel''OT a scrivere, ridendo di me stessa a crepapelle, che giusto qualche minuto fa mi sono resa conto per la prima volta che il disegno della carta pergamena del lampadario che ho scelto per il mio salotto 18 mesi fa sembra preciso identico ad un campione di materiale asbestosico visto in microsopia ottica in contrasto di fase, con liquidi ad alta densità, ma senza il filtro blu!
La storia del velodromo è vecchiottina, ma tuttora credo di poter affermare che chiunque abbia fatto da CTU, sempre che sia stato nominato, ai PM che hanno indagato, ma anche i CTP delle associazioni denuncianti non hanno fatto per nulla un buon lavoro.
Infatti, nel luglio del 2008 coso 81 era già in vigore, e dunque anche il suo art. 248. Ora, i fatti non sono molti: se è vero che i dipendenti della ditta di demolizione erano bardati "anti-amianto", ci dev'essere da qualche parte la notifica di cui all'art. 250.
E parimenti da qualche parte ci dev'essere la mappatura ex d.m. 6 settembre 1994, essendo stato il velodromo una "struttura ad uso pubblico e di utilizzazione collettiva" e in quanto tale soggetta all'obbligo di mappatura e comunicazione, alle fu USL ora ASL, ex L. 257/1992 per art. 10 commillo 2 letterilla l) e art. 12 commillo 5 che testualmente recita:
2) il/i dirigente/i del servizio di prevenzione della ASL territorialmente competente, di per esso tutti quelli aventi quella qualifica dal 1994 (ma direi anche dal 1992...) al 2008 per mancata vigilanza e omissione di atti di ufficio, in uno al dirigente dello spresal ma anche della prevenzione collettiva
3) il dirigente dell'ufficio comunale che ha rilasciato il permesso di demolizione in assenza della dovuta documentazione aminato-correlata, a maggior ragione visto che si doveva far "saltare" tutto
4) il prefetto che prima di dare l'ordine di far brillare le cariche, come teoricamente corretto perchè non era proprio il caso di lasciarle lì così indefinitivamente, non ha investito delle loro competenze tecniche ASL e ARPA: non c'è mica necessità di una laurea tecnica per sapere che se fai saltare un edificio si sviluppano polveri, e ASL ed ARPA sono le Istituzioni preposte alla salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini.
Se li avesse coinvolti e quelli hanno detto "OK, si può fare" ma anche loro senza la documentazione necessaria, ne abbiamo altri da chiamare in correo.
Perchè se materialmente il "disastro" (ma non esageriamo, comunque) l'ha fatto chi ha materialmente premuto il pulsante dei detonatori, c'è sempre il mandante da acchiappare: come negli omicidi di mafia...
La storia del velodromo è vecchiottina, ma tuttora credo di poter affermare che chiunque abbia fatto da CTU, sempre che sia stato nominato, ai PM che hanno indagato, ma anche i CTP delle associazioni denuncianti non hanno fatto per nulla un buon lavoro.
Infatti, nel luglio del 2008 coso 81 era già in vigore, e dunque anche il suo art. 248. Ora, i fatti non sono molti: se è vero che i dipendenti della ditta di demolizione erano bardati "anti-amianto", ci dev'essere da qualche parte la notifica di cui all'art. 250.
E parimenti da qualche parte ci dev'essere la mappatura ex d.m. 6 settembre 1994, essendo stato il velodromo una "struttura ad uso pubblico e di utilizzazione collettiva" e in quanto tale soggetta all'obbligo di mappatura e comunicazione, alle fu USL ora ASL, ex L. 257/1992 per art. 10 commillo 2 letterilla l) e art. 12 commillo 5 che testualmente recita:
A questo punto, se nelle varie carte ad oggi esistenti - perchè di certo qualcuna in giro ci deve essere per forza - non c'è una formale attestazione di esenzione da amianto per le strutture fisse lasciate in opera e fatte saltare nel luglio 2008, per il sì e per il no ben prima che il direttore della demolitrice andavano chiamati a correo: 1) il proprietario dell'immobile, per inadempimento totale o parziale dell'obbligo di mappatura1. Le unità sanitarie locali effettuano l'analisi del rivestimento degli edifici di cui all'articolo 10, comma 2, lettera l), avvalendosi anche del personale degli uffici tecnici erariali e degli uffici tecnici degli enti locali.
2) il/i dirigente/i del servizio di prevenzione della ASL territorialmente competente, di per esso tutti quelli aventi quella qualifica dal 1994 (ma direi anche dal 1992...) al 2008 per mancata vigilanza e omissione di atti di ufficio, in uno al dirigente dello spresal ma anche della prevenzione collettiva
3) il dirigente dell'ufficio comunale che ha rilasciato il permesso di demolizione in assenza della dovuta documentazione aminato-correlata, a maggior ragione visto che si doveva far "saltare" tutto
4) il prefetto che prima di dare l'ordine di far brillare le cariche, come teoricamente corretto perchè non era proprio il caso di lasciarle lì così indefinitivamente, non ha investito delle loro competenze tecniche ASL e ARPA: non c'è mica necessità di una laurea tecnica per sapere che se fai saltare un edificio si sviluppano polveri, e ASL ed ARPA sono le Istituzioni preposte alla salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini.
Se li avesse coinvolti e quelli hanno detto "OK, si può fare" ma anche loro senza la documentazione necessaria, ne abbiamo altri da chiamare in correo.
Perchè se materialmente il "disastro" (ma non esageriamo, comunque) l'ha fatto chi ha materialmente premuto il pulsante dei detonatori, c'è sempre il mandante da acchiappare: come negli omicidi di mafia...
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Da demolitore mi viene da chiedermi dove potesse essere presente l'amianto. Tettoie? Caditoie? Discendenti? Impianti termici? Sicuramente tutto ciò che noi normalmente, in un concetto molto più amplio di demolizione "controllata" (l'esplosione per sua natura è incontrollata), facciamo rimuovere e bonificare anche durante la demolizione vera e propria, con una esplosione il tutto viene vanificato. Ora mi chiedo.
Ma se dopo 4 anni c'è un solo rinviato a giudizio, deduco che la magistratura abbia verificato l'esistenza di un protocollo ASL che accerti l'esistenza di un Piano di Lavoro per la rimozione di tutto ciò che a vista era possibile mappare e quindi rimuovere, deduco oltremodo che abbiano verificato i vari formulari emessi per lo smaltimento di quanto bonificato ergo...sicuramente un po di MCA sarà rimasto all'interno della struttura ma non tanto da far gridare all'OMICIDIO coloro i quali vivevano e vivono tutt'ora in quell'hinterland.
Mi sembra un allarmismo eccessivo.
P.S. Non dicono nulla quelli di New York (vedi torri gemelle) che si sono visti in sospensione per giorno e giorni polveri miste amianto (mi sembra di ricordare che ci fossero più di 1000 tonnellate di friabile in entrambe le strutture).
Ma se dopo 4 anni c'è un solo rinviato a giudizio, deduco che la magistratura abbia verificato l'esistenza di un protocollo ASL che accerti l'esistenza di un Piano di Lavoro per la rimozione di tutto ciò che a vista era possibile mappare e quindi rimuovere, deduco oltremodo che abbiano verificato i vari formulari emessi per lo smaltimento di quanto bonificato ergo...sicuramente un po di MCA sarà rimasto all'interno della struttura ma non tanto da far gridare all'OMICIDIO coloro i quali vivevano e vivono tutt'ora in quell'hinterland.
Mi sembra un allarmismo eccessivo.
P.S. Non dicono nulla quelli di New York (vedi torri gemelle) che si sono visti in sospensione per giorno e giorni polveri miste amianto (mi sembra di ricordare che ci fossero più di 1000 tonnellate di friabile in entrambe le strutture).
Per far crollare un palazzo di 15 piani servono 4 secondi e 30 anni di esperienza
Bohr tesoro consentimi, se si fa una mappatura non si fa solo a vista, e se per caso il Proprietario o Committente te la chiedono solo senza scassare niente un professionista serio (esempio a caso: me, nofer) che si assume la responsabilità di ciò che ha fatto deve specificare che (eventualmente omettendo l'espressa non volontà del committente) non si è proceduto in quella fase a verifiche all'interno degli eventuali cavedi, o condotte confinate etc., per i quali necessiterà approfondimento analitico in fase di eventuale demolizione o anche solo mautenzione delle strutture stesse.
A me più di una volta sono capitate mappature di posti dove in cementoamianto sono visibili "solo" le coperture e le pluviali. E' mia abitudine dire "ok, ma abbiamo notizie sulle fognature e sulle fecali, visto che tutto il capannone e relativi servizi e sottoservizi sono coevi?" La risposta altrettanto di solito è ovviamente "no", visto che quasi sempre si è comperato il capannone da terzi ben prima del 1992, e quando quindi richiedo un'assistenza muraria per accedere a quelle strutture mi viene detto sempre di solito "per amor del cielo, non ci faccia mettere mano a quello, che sarebbe un disastro per il ripristino !".
E secondo voi io non ci metto nelle conclusioni che a mio parere è il caso di fare ANCHE dei campionamenti su quelle cose che non si vedono, per quanto per le attività di monitoraggio periodico le indagini eseguite siano sufficienti ad identificare le aree da monitorare perchè le eventuali ulteriori tubazioni e/o condotte potenzialmente contenenti amianto risultano "confinate ai sensi etc. etc." e pertanto non costituenti sorgenti di rischio di dispersione di fibre?
Quando un analista firma sotto una relazione che sul frontespizio dice "mappatura dei materiali contenenti amianto" una frasetta del genere ci sta tutta.
Sulle navi vecchie, ad esempio, o sugli impianti con flange e giunti altrettanto vecchi, lo scrivo sempre che è probabile che le guarnizioni possano essere in MCA, per cui in caso di sostituzione delle stesse occorre procedere con tutte le cautele del caso per la rimozione, per quanto sono materiali compatti e se non li stracci non liberano nulla, e procedere all'analisi prima di avviarli a smaltimento.
Che poi voi, data la stuttura che siete, ne sapete quasi quanto me e identifichiate a vista il materiale "strano" e facciate procedere come da normativa... bohr tesoro, sai benissimo che mica tutti i demolitori lavorano come voi!
A me più di una volta sono capitate mappature di posti dove in cementoamianto sono visibili "solo" le coperture e le pluviali. E' mia abitudine dire "ok, ma abbiamo notizie sulle fognature e sulle fecali, visto che tutto il capannone e relativi servizi e sottoservizi sono coevi?" La risposta altrettanto di solito è ovviamente "no", visto che quasi sempre si è comperato il capannone da terzi ben prima del 1992, e quando quindi richiedo un'assistenza muraria per accedere a quelle strutture mi viene detto sempre di solito "per amor del cielo, non ci faccia mettere mano a quello, che sarebbe un disastro per il ripristino !".
E secondo voi io non ci metto nelle conclusioni che a mio parere è il caso di fare ANCHE dei campionamenti su quelle cose che non si vedono, per quanto per le attività di monitoraggio periodico le indagini eseguite siano sufficienti ad identificare le aree da monitorare perchè le eventuali ulteriori tubazioni e/o condotte potenzialmente contenenti amianto risultano "confinate ai sensi etc. etc." e pertanto non costituenti sorgenti di rischio di dispersione di fibre?
Quando un analista firma sotto una relazione che sul frontespizio dice "mappatura dei materiali contenenti amianto" una frasetta del genere ci sta tutta.
Sulle navi vecchie, ad esempio, o sugli impianti con flange e giunti altrettanto vecchi, lo scrivo sempre che è probabile che le guarnizioni possano essere in MCA, per cui in caso di sostituzione delle stesse occorre procedere con tutte le cautele del caso per la rimozione, per quanto sono materiali compatti e se non li stracci non liberano nulla, e procedere all'analisi prima di avviarli a smaltimento.
Che poi voi, data la stuttura che siete, ne sapete quasi quanto me e identifichiate a vista il materiale "strano" e facciate procedere come da normativa... bohr tesoro, sai benissimo che mica tutti i demolitori lavorano come voi!
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Hai perfettamente ragione Nofer infatti il mio "a vista" sarebbe dovuto essere virgolettato tanto per dare l'idea che il macroscopico, in maniera banale, sarebbe dovuto comunque essere eliminato senza entrare nel merito di quanto si trova all'interno delle strutture (intendo negli elementi strutturali) per i quali serve sempre un occhio attento come il tuo.
Sai, vedo di quelle cose (e non solo in Italia...in Francia se ne fregano dell'amianto) che a sperar di veder bonificato il "macroscopico" è a dir poco GRASSO COLATO. Nella stragrande maggioranza dei casi...siamo noi che dobbiamo richiedere l'intervento dei bonificatori a seguito della riconsegna dell'area anche da parte dell'ente Competente.
Sai, vedo di quelle cose (e non solo in Italia...in Francia se ne fregano dell'amianto) che a sperar di veder bonificato il "macroscopico" è a dir poco GRASSO COLATO. Nella stragrande maggioranza dei casi...siamo noi che dobbiamo richiedere l'intervento dei bonificatori a seguito della riconsegna dell'area anche da parte dell'ente Competente.
Per far crollare un palazzo di 15 piani servono 4 secondi e 30 anni di esperienza