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Visita medica periodica

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diaco
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Iscritto il: 01 feb 2011 12:08

Mi sembrava di sentire le orecchie fischiare..  :smt012

Si il concetto non era espresso nel modo giusto.. conosco l'art.18, co.1, lett. g) e l'art.20, co.2, lett. i) del TU.. ma era per intendere che se uno non voleva fare la visita, nessuno gli corre dietro con un fucile puntato, ma semplicemente se ne assume anche le conseguenze.. e a volte sono il cambiare lavoro.

La traduzione di "essere impossibilitato da effettuare l'accertamento" qual'è? Non avere l'idoneità al lavoro. Quindi possiamo dire in sintesi che se uno non si presente al controllo sanitario periodico o alla prima visita lo possiamo definire "non idoneo temporaneamente"? O detta come va detta inidoneo a lavorare?

Dire che non è stato possibile ormai diventa pratica comune soprattutto per quanto riguarda gli accertamenti per la tossicodipendenza da alcol o droghe.. in molti si rifiutano ultimamente.

Beh, mi dispiace dirtelo, ma per ottemperare a quanto richiesto dal modello OT24 al numero 19 del precedente anno (quella di quest'anno è molto più semplice) bisogna effettuare una ricerca e una statistica sui dati epidemiologici che si possono ritrovare dalla semplice sorveglianza sanitaria, e comunque sono dati in forma anonima che in relazione sanitaria inseriamo.. Abbiamo il pallino delle statistiche. Stiamo realizzando un software per permetterci di effettuare questa tipologia di ricerche in base a un singolo dato, come potrebbe essere (a caso) "livello di istruzione" solo per i soggetti che lavorano nella carpenteria meccanica.

Comunque per correggerti, l'anamnesi lavorativa è stata messa li perchè c'è una legge che lo chiede.. Tralascio che siano necessari, ma certo fino ad un punto relativo. Dal 2009 ad oggi posso dire con oggettività che conta e si riesce in qualche modo a sapere dati dei lavori precedenti e quindi i relativi rischi, prima.. è veramente come lanciare un sasso in uno stagno, oltre al gran rumore non cambia assolutamente nulla.. La maggior parte delle realtà piccole, medie neanche sapevano cosa voleva dire DVR o Rischio o Sorveglianza Sanitaria.

Per quanto riguarda la predisposizione genetica così come l'ho citata.. anche in quel caso si parla di dati relativi.. La medica è un campo minato, quello che oggi sappiamo con certezza probabilmente domani sarà la barzelletta che racconteremo ai nostri figli. Consideriamolo sempre come puro dato statistico oggi e consigliamo vari consulti da più medici "di famiglia" quando ne veniamo a conoscenza durante la visita, in modo da spiegare al paziente come può viversela meglio qualsiasi cosa sia predisposto ad avere (come anche la pur semplice, ma dolorosa gotta!).

L'effettuare una formazione anche se minima serve anche per evitare lavoratori che rispondono con un: "Ma io ho il mio medico di base (che la maggior parte delle volte sarebbe da denunciare all'ordine dei medici per fare certificati senza neanche visitare il paziente) perchè devo fare la visita anche a lavoro.

Spero di aver strutturato in maniera diversa la risposta questa volta e di aver fatto passare i concetti a me cari.

P.S.
Il Medico del Lavoro che mi ha spinto ad entrare in questo settore, è una persona arrogante, orgogliosa e a volta limitata; ma per come si applica nel suo lavoro e per il tempo che passa a studiare per tenersi aggiornato, merita tutto il mio rispetto, a tal punto che nel suo piccolo ha avuto molte vittorie personali. Non solo per diagnosi a pazienti che pensavano di stare benissimo e scoprivano di avere anche un tumore (tutti gli anni manda un cesto in ufficio.. incredibile) ma alla perizia con cui viene fatta la visita medica. Quindi mi prendo la responsabilità di ciò che ho detto e mi scuso con gli utenti del forum per aver "velocizzato la risposta al punto di non far capire il concetto che volevo mandare", ma sicuramente il mio mentore non c'entra.
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Legge n.125/2001 Alcol e Lavoro:"Se il vino non lo reggi l'uva te la devi magnà a chicchi!"
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sunray
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Iscritto il: 11 lug 2012 11:23

Ok scusa se ho attaccato te ma come avrai ben capito la mia era una considerazione contro i visitifici, e ho capito che il tuo non lo è.

Il discorso sui premi INAIL è corretto, un sistema di gestione aziendale serio deve prevederlo.

Quanto all'anamnesi professionale a me hanno insegnato, sia nella clinica del lavoro dove ho lavorato che nella clinica medica, quanto fosse importante l'anamnesi professionale di un paziente, non di un lavoratore (ricordate le mitiche coliche di un paziente con sospetto addome acuto, con il chirurgo col bisturi in mano e qualche anima illuminata che ebbe modo di dosare la piombemia o vedere un banalissimo striscio di sangue con punteggiature basofile nei grobuli rossi, quindi coliche saturnine); a me non serviva una legge per ficcarla dentro la cartella già ai tempi del 626, tuttavia ho visto cartelle cliniche che al massimo contenevano nome cognome e residenza, nemmeno uno straccio di mansione: quando gli OdV hanno visto pseudo-cartelle simili hanno capito che la cartella andava normata, altrimenti non avrebbero potuto contestare nulla al medico pasticcione.

Le statistiche sono le benvenute, ovviamente si tratta di dati puramente descrittivi che non hanno grosse pretese scientifiche. Descrivere lo stato di salute con quei dati può essere molto utile: quando presentavo i "numeri" della sorveglianza sanitaria durante la riunione anni fa, un DDL prese a cuore i dati relativi al numero di fumatori in azienda, e fece di tutto per promuovere una campagna anti fumo memorabile.

Infine ribadisco il concetto di non idoneità: se uno non si reca a visita non posso certificare nulla, ovvio che non sia idoneo, ma il certificato non lo posso scrivere proprio, informo il DDL che tizio, non essendo venuto a visita, non può avere l'idoneità. Ma il mio ruolo si ferma in quel momento, poi diventa una questione amministrativa dell'azienda.

Buona giornata e scusa se ti ho offeso.

PS: io pure sono testardo, sarà un dono (difetto) dei medici del lavoro?  


:smt025
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El Sander
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Solo per dire che, nella mia vita professionale di 15 anni, ho conosciuto al massimo 3 medici del lavoro al livello di sunray (perlomeno in base a quello che scrive, se poi razzola male è un altro conto, ma non credo).
:smt006
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diaco
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Sunray mi sorge un dobbio, e visto te lo espongo:

Caso in cui Lavoratore non si presenti:
- Noi come procedura d'ufficio emettiamo un certificato al DL dove reca: "non idoneità temporanea alla mansione in quanto vi è l'impossibilità di eseguire l'accertamento sanitario".

Questo alla seconda volta che non si presenta senza validi motivi nel mese di transizione fino a quando non "scade l'idoneità precedente".

Tu come ti comporti? Considero che tutte le segnalazioni o discussioni con il DL devono avvenire tramite "posta certificata" o con raccomandata con ricevuta di ritorno altrimenti poi è il medico che può passare dalla parte del torto per non aver ottemperato all'obbligo di effettuare la sorveglianza sanitaria dei lavoratori.

E a tal proposito aggiungo anche: nel momento che un cliente se segui da diversi anni, abbia smesso di pagare l'ultima fatturina per la prestazione resa, come ti comporti se si è nel corso delle visite mediche? Non puoi negare all'azienda la sorveglianza sanitaria (senza doverti dimettere e poi comunque dipende dalle tempistiche descritte dal contratto)..

Ti ringrazio per la tua correzione e mi scuso per averti fatto pensare male con le mie "mille" frasi dette a casa senza riuscire ad esprimere un concetto corretto.

Siamo anche noi contro, in maniera spropositata, il "visitificio" atto a visitare circa 200 persone al giorno concedendogli 2 secondi per vedere le mani, quando va bene. Purtroppo in Emilia-Romagna, anche alle ultime elezioni dell'ordine non è andata molto bene per chi crede nel servizio e non "nel verde dei dollari".  :smt011
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sunray
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La procedura è corretta, forse mi sono espresso male io, è sul termine "certificato" che faccio le pulci: io non certificherei niente, un certificato medico è un atto pubblico che "certifica" un qualcosa che ho visto, palpato, auscultato, misurato; io, da medico, non certificherei nulla in assenza di visita e di visione del paziente/lavoratore.
La comunicazione che fate ha una sua logica, ma non la farei come certificato, semplicemente come nota all'attenzione del DDL: "si comunica alla S.V. che si è tuttora impossibilitati a formulare un giudizio d'idoneità alla mansione specifica del vostro dipendente tizio caio, nato a roma il xx/xx/xx, mansione di xxxxxxxx, esposto ai seguenti rischi specifici rumore >85dB, chimico non irrilev........, in quanto non si è presentato alla visita periodica del xx/xx/xxxx come da accordi presi in precedenza.
Si comunica per i provvedimenti del caso e si resta a disposizione per ulteriori chiarimenti.
".

Tizio Caio non ha l'idoneità, quindi il DDL ha un problema per farlo salire sul ponteggio, farlo entrare in sala operatoria, fargli guidare lo scuolabus ovvero manovrare il carroponte: equivale al vostro temporaneamente non idoneo, ma quella dicitura deriva da una visita, non da una mancata visita. Io ci andrei cauto nell'emettere un certificato senza aver visitato il soggetto, la chiamerei "nota", "comunicazione interna", ma mai certificato di non idoneità temporanea. In questo caso il mio consiglio è di non usare quella formula, un OdV pignolo potrebbe fare il mio stesso ragionamento.
Ho perfettamente capito che vi state ponendo il problema del lavoratore privo d'idoneità, ma a un certo punto certe responsabilità non possiamo prenderle noi medici quando sono di altri, non possiamo essere noi i repsonsabili di ciò che accade in un'unità produttiva, le figure di DDL, preposto servono a quello.

Quanto alla vostra realtà emiliana, da notizie di amici sono a conoscenza che anche da voi i visitifici sono super agguerriti e pure super tecnologici.

Aspetto di leggere interessanti pareri degli esperti sul quesito sulle saldature.
Buona domenica.
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