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Accordo Stato Regioni - Formazione lavoratori (2a parte)

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dreamer
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Iscritto il: 11 dic 2008 12:14

...aggiungo al mio post di prima (dimenticanza): allo stesso modo, un ASPP interno in regola con la formazione dell'accordo RSPP/ASPP può considerarsi esonerato?

scusate il doppio post...  :smt006
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Gianbisv
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Iscritto il: 15 mag 2008 19:21

Oggi un noto avvocato in un sito di informazione, scrive:

"...Due considerazioni conclusive: la verifica dell'apprendimento è obbligatoria anche per i lavoratori, e non solo per dirigenti e preposti, come risulta dalla chiara sentenza della Cassazione Penale Sez. 3, 28 gennaio 2008, n. 4063...."

Ora mi domando: in questo clima di caos e poca chiarezza, è davvero necessario che questi personaggi gettino benzina sul fuoco con queste affermazioni?!? Gli accordi non le prevedono (poi, per carità, io le faccio comunque).

Sto iniziando a soffrire di stress lavoro correlato.
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Geppus
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Iscritto il: 22 ott 2004 15:12

Gianbisv ha scritto:chiara sentenza della Cassazione Penale Sez. 3, 28 gennaio 2008, n. 4063
Talmente chiara che parla, quella sentenza, di "responsabile dei lavoratori per la sicurezza", di "L. n.626".... e così preveggente che corregge il testo dell'accordo quattro anni prima che venga scritto.
Ma per piacere.
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Quel "noto avvocato", inizialmente salutato come il deus ex machina del ramo giuslavoristico che afferisce alla tutela della salute, è da un bel po' che rimedia tutte figure a pera.
Che, a mio avviso, meritava sin dall'inizio.
Nofer
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ursamaior
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Iscritto il: 16 dic 2004 14:01
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Nofer ha scritto:Quel "noto avvocato", inizialmente salutato come il deus ex machina del ramo giuslavoristico che afferisce alla tutela della salute, è da un bel po' che rimedia tutte figure a pera.
Che, a mio avviso, meritava sin dall'inizio.
:smt008
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catanga
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Iscritto il: 17 nov 2004 19:44

Sull'argomento ho detto anch'io la mia.
Comunque, lo sport delle flatulenze al vento è ormai diventato molto popolare.
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Giosmile
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Iscritto il: 29 apr 2008 14:17
Località: Napoli

ahahahahahha!

:smt040

Giosmile
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Gianbisv
Messaggi: 118
Iscritto il: 15 mag 2008 19:21

Su un quotidiano Toscano è apparso questo articolo (non linko direttamente). Direi uno specchio fedele della formazione secondo gli Accordi Stato Regioni. Copio e incollo


Associazione per delinquere, truffa, falsità ideologica , corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, concussione, peculato, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Sono questi i reati alla base dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Prato a seguito della richiesta avanzata dal Procuratore Capo della Repubblica Piero Tony e dal pubblico ministero, eseguita oggi dai finanzieri del Comando Provinciale di Prato che hanno proceduto all’arresto di un ispettore in servizio al Dipartimento della Prevenzione dell’Asl 4 di Prato, Maurizio Pisani 58 anni, e tre tecnici specializzati nel rilascio di attestati  in materia di sicurezza sul lavoro.
L’attività investigativa, avviata nel novembre del 2011 dal Nucleo di Polizia Tributaria e condotta anche attraverso indagini di natura tecnica ha consentito di far luce su un consolidato meccanismo illecito “costruito” sugli obblighi previsti in tema di sicurezza sul lavoro dal D.Lgs 81/2008 ed ,in particolare ,sul rilascio degli attestasti di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), di primo soccorso ed antincendio.  
Principali obiettivi del sodalizio criminale erano quasi esclusivamente  imprenditori di nazionalità cinese ,operanti nel settore tessile, ai quali veniva  rappresentata l’esigenza ,in realtà inesistente , di rinnovare le attestazioni relative alla frequentazione di corsi in materia di sicurezza ovvero di potersi regolarizzare ,con il conseguimento di una certificazione, che era comunque falsa , senza la frequentazione dei corsi stessi.  
Il cardine dell’attività illegale era proprio l’Ispettore dell’ASL il quale, nella quasi totalità dei casi, mettendo a disposizione del sodalizio le conoscenze del suo ufficio, garantiva allo stesso il reperimento di obiettivi da taglieggiare.
Per tale attività il pubblico funzionario percepiva compensi in denaro che gli venivano consegnati in contanti dai complici dopo che gli stessi avevano incassato dalle ditte vessate i corrispettivi relativi ai falsi certificati , creati e successivamente venduti.
Più nel dettaglio le indagini hanno consentito di accertare sostanzialmente tre principali modalità attraverso le quali veniva realizzata l’attività illecita.
Nel primo caso l’ispettore effettuava  autonomamente ispezioni e controlli presso le ditte,  senza formale  incarico dell’Ufficio di appartenenza. Nell’occasione lo stesso non verbalizzava le irregolarità riscontate , omettendo l’inoltro di notizie di reato all’autorità giudiziaria,provvedeva così ad informare i  complici affinché essi avviassero i contatti con l’azienda controllata per il successivo rilascio degli attestati.  
Nel secondo  caso l’ispettore, nello svolgimento delle sue funzioni istituzionali, in materia di controllo della sicurezza sul lavoro, effettuava  ispezioni e controlli presso le ditte presenti sul territorio della provincia. Nel momento in cui venivano verbalizzate le irregolarità rilevate, provvedeva a comunicare le generalità e gli indirizzi ai sodali. Questi si presentavano immediatamente presso la ditta segnalata, in qualità di consulenti, e proponevano alla ditta verbalizzata la frequentazione di corsi che avrebbero per il futuro messo  in condizione l’impresa di essere in regola.
Nel terzo caso la ricerca degli obiettivi veniva effettuata dagli altri membri del sodalizio i quali, quotidianamente presenti nel distretto pratese ,  spacciandosi in qualche caso come pubblici ufficiali, indicavano all’Ispettore l’ASL le ditte inadempienti. Questi , dopo essere intervenuto, poneva in essere  il comportamento illecito di cui al primo caso.
Nel contesto delle indagini sono emerse altre responsabilità di natura penale ascrivibili ad ulteriori  6 (sei) soggetti, due dei quali imprenditori di etnia cinese.  Agli stessi sono state notificate informazione di garanzia e contestati una serie di reati collegati a quelli principali per aver, in qualche caso, fornito collaborazione affinché si realizzasse il disegno criminale architettato dagli arrestati e per essersi adoperati, a fronte di compensi in denaro, per favorire il conseguimento della patente di fuochista ad un cittadino di nazionalità cinese.
Sono attualmente in corso 26 perquisizioni in tutta la Toscana che vedono impegnati 120 finanzieri del Comando Provinciale di Prato per l’accertamento di altre irregolarità riscontrate nel corso delle indagini, tuttora in corso, e vagliare le posizioni di altri soggetti coinvolti.
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ursamaior
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Iscritto il: 16 dic 2004 14:01
Località: L'isola che non c'è

Come dire che i casi di malasanità sono uno specchio fedele dell'articolo 32 della costituzione.
Innanzitutto ti farei notare che l'accordo (supponendo che tu ti riferisca a quello per la formazione di RSPP e non di DdL-RSPP, anche perchè le indagini sono iniziate a novembre 2011 quando l'Accordo non era ancora stato formato) non riguarda i corsi di formazione per il primo soccorso e l'antincendio.
Senza poi chiederti dove vedi il collegamento con l'accordo, qualunque esso sia, ma persino con l'obbligo imposto dal D.Lgs. 81/2008 di formazione, mi limito ad aggiungere che c'è gente che è riuscita a delinquere e truffare persino con il diritto alla pensione di invalidità.
Si può truffare con qualunque legge, anche con la più giusta e con quella scritta meglio, così come si può decidere di commettere atti illeciti senza nemmeno compiere lo sforzo di passare tra le larghe maglie della legge, decidendo piuttosto di reciderle. Esattamente quello che è avvenuto in questo caso.
Non mi interessa difendere l'accordo per la formazione di RSPP o lavoratori e compagnia bella (ci pensano da soli ad autoannichilirsi), ma se non manteniamo almeno noi alto il livello di serietà quando si parla di questi argomenti, noi che siamo i tecnici, gli esperti, gli unici a sapere come stanno le cose, non possiamo pretendere che lo facciano i giornalisti o peggio ancora che possano capirci qualcosa le persone alle quali noi mettiamo a disposizione le nostre competenze.
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
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Gianbisv
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Iscritto il: 15 mag 2008 19:21

Magari ho usato l'ironia. Mi dispiace che sia così difficile coglierla.
Il mio desiderio era associare la difficoltà di applicazione delle normative con la semplicità con cui magari gli ispettori (da me ne hanno arrestati 2 l'anno scorso) affrontano il tema in modo così "diretto".
Difficile parlare di serietà quando ancora mezz'ora fa un cliente mi ha chiesto di vederci per "concordare" i corsi. Ben capendo dove vuole arrivare. Sto già pensando da quale collega mandarlo.
Ad ogni modo, vista la difficoltà di essere ironici, cercherò di evitarla in futuro, per non offendere la sensibilità dei singoli.
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