Buongiorno a tutti,
ho scoperto da pochissimo questo forum specializzato in sicurezza sul luogo di lavoro e di esperti del settore.
Non sono un tecnico come voi od un esperto. Ho effettuato diverse ricerche in rete ma le ho trovate per niente rassicuranti, anzi ho letto le schede di sicurezza dei prodotti che uso e mi sono spaventato.
Pero' io sono anche ignorante in materia, quindi non so valutare la cosa.
Non voglio una consulenza ma solo dei consigli ed informazioni circa il rischio chimico a cui sono eventualmente esposto quotidianamente sul posto di lavoro.
Mi scuso in anticipo per l'eventuale stupidita' del mio quesito.
Spero di essere chiaro nell'esposizione.
Lavoro in un negozio di quelli che trattano acquisto di metalli preziosi.
Per testare tali metalli utilizzo un kit di acidi (acido nitrico per l'Au e forse solforico per l'Ag).
Ora, vengo al punto. Io non ho in dotazione nessun dpi e debbo dire che anche tutte le altre attivita' simili che o visitato lavorano nelle stesse condizioni, ovvero assenza di presidi ed autoprotezione, cappa (che non si puo' mettere, etc..)
Le boccette di acido sono piccoline e riportano il simbolo corrosivo e la dicitura R34 (solo in una e' riportato R35).
Non so quale siano le concentrazioni, perche' non e' riportato, so solo che quando eseguo l'operazione di test sento leggermente pizzicare il naso (il test dura pochi secondi).
Lavoro con un'altra persona che invece, ad esempio non sente nulla.
A parte il contatto accidentale con pelle o occhi che potrebbe essere pericoloso (di questo mi rendo conto), secondo voi sono soggetto ad un rischio chimico reale?
L'inalazione di tali dosi potrebbe essere pericolosa?
E' plausibile pensare di intervenire radicalmente?
Ho sempre pensato che le dosi e concentrazioni in gioco fossero ridicole, ed i pochi vapori si disperdessero nell'ambiente ma poi ho letto che l'acido nitrico e' pericolossissimo quindi ora vivo quotidianamente il lavoro con ansia.
Ho chiesto una consulenza chimica e gentilmente mi hanno rassicurato visto le concentrazioni e le dosi in gioco.
Poi ho scoperto questo forum specifico e vorrei chiedere anche un vostro consiglio sulla sicurezza.
Grazie mille in anticipo per le risposte che vorrete darmi.
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
Rischio chimico prove su metalli
1) bene, vedo che anche senza particolari cognizioni hai afferrato il senso pratico del concetto giuridico di "valutazione del rischio"inesperto ha scritto:
1) Ho sempre pensato che le dosi e concentrazioni in gioco fossero ridicole, ed i pochi vapori si disperdessero nell'ambiente
2) ma poi ho letto che l'acido nitrico e' pericolossissimo quindi ora vivo quotidianamente il lavoro con ansia.
3) Ho chiesto una consulenza chimica e gentilmente mi hanno rassicurato visto le concentrazioni e le dosi in gioco.
2) certo se te lo bevi concentrato al 65% (valore massimo possibile in commercio) tal quale ci resti secco in molto poco, o se te lo annusi come aerosol sempre tal quale ti ci bruci le mucose delle prime vie aeree in qualche minuto, ma devi prima legarti per restarci lì vicino fermo, se no spostarsi è letteralmente istintivo.
3) non ci dici nulla delle concentrazioni, ma immagino che le dosi di test siano di una o 2 gocce per volta, quindi al più 100 microlitri, delle quali la parte che non ha reagito, cosa che accade solo con l'oro di bologna, facilmente disperse in aria (con vapori verso il suolo, per inciso) nel giro di qualche istante.
Comunque, anche diluiti questi acidi sono sempre assai corrosivi per la pelle (e pure per i vestiti...), ma nulla che non si possa prevenire con dei guanti di nitrile, anche i monouso azzurrini che si portano tanto.
Personalmente, fossi il DdL fornirei anche le visierine paraschizzi ed un grembiule plastificato a tutela degli indumenti (anche quelli da bancarella plastificati possono andare benissimo...).
Per fare due conti, le più care delle visierine facciali paraschizzi buone che conosco costano intorno ai 3-3,5 euro cad, e durano un anno e più, se non si rompono nel frattempo, e prevengono anche la tua "sensazione di pizzicore", del tutto similare al pizzicore al naso dei vapori di acido ortofosforico di quanto si beve la coca e prodotti analoghi. I guanti in Nitrile monouso, se ben ricordo, costano un po' meno di 10 euro, iva inclusa, per le confezioni da 100 pz, e i grembiuli plastificati che ti dicevo al massimo viaggiano intorno agli 8 € nelle bancarelle di souvenir, però poi lavori ad esempio con la riproduzione della gioconda o della mole antonelliana o del david di donatello addosso :smt003.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Grazie mille per la gentile risposta e per i consigli.
Vorrei dare qualche informazione aggiuntiva, per onor di chiarezza.
Per testare tali metalli utilizzo un kit di acidi. Il metallo viene strisciato su una pietra di paragone e poi, sul segno rimasto sulla pietra, viene applicato dell'acido nitrico per testare diciamo la caratura del metallo (effettivamente si useranno poche gocce ed il test non dura una decina di secondi o poco piu').
Eseguo in media una trentina di prove al giorno, ma credo comunque che la quantita' utilizzata sia davvero modica (queste boccette credo contengano 20ml di acido e durano, con tale utilizzo, circa 10 mesi un anno).
Finita la prova asciugo con semplice carta scottex e la butto nel cestino.
Uso guanti in lattice (so che non sono idonei come quelli in nitrile, comunque ho visto che ha contatto con l'acido non si forano o rovinano).
Le concentrazioni non sono riportate, non credo che siano cosi' alte dato che i guanti in lattice che uso non si forano e nemmeno la carta assorbente si disidrata fino al punto di bucarsi (pero' c'e' anche da dire che io non me ne intendo).
Comunque trovo molto interessante il fatto, come mi hai spiegato, che i vapori tendono ad andare verso il suolo. Non lo sapevo. Quindi deduco che potrebbe bastare areare il locale qualche minuto dopo ogni test per essere ulteriormente sicuro, o no?
L'acido dopo un po' asciuga e smette di produrre vapori oppure la carta che uso per asciugarlo, e buttata nel cestino, puo' essere fonte di continua emissione?
Ho visto in commercio che esistono kit con acido solforico per questi test, sarebbe preferibile (meno dannoso)?
Grazie mille per le risposte, purtroppo e' facile allarmarsi leggendo acriticamente le informazioni che si trovano in rete. Questo e' stato infatti per me un momento di ansia.
Questo mio desiderio di informarmi slle sostanze che utilizzo e' nato quando tempo fa ho rovesciato una boccetta sul tavolo e, nella mia ignoranza, mi sono solo limitato ad asciugare con carta.
So di non aver fatto la cosa giusta, ma non ho pratica di queste cose.
Un altro esempio... un mese fa ho scoperto che la boccetta che uso per testare l'Ag non era stata mai ben chiusa, anzi aveva il tappo rotto da mesi (non so se fosse stato nitrico o solforico, pero' aveva anche l'etichetta con il teschio), quindi mi ero posto la domanda se questo avesse potuto o meno aver messo in pericolo la mia salute a causa dell'inalazione di chissa' quali vapori.
Grazie ancora.
Vorrei dare qualche informazione aggiuntiva, per onor di chiarezza.
Per testare tali metalli utilizzo un kit di acidi. Il metallo viene strisciato su una pietra di paragone e poi, sul segno rimasto sulla pietra, viene applicato dell'acido nitrico per testare diciamo la caratura del metallo (effettivamente si useranno poche gocce ed il test non dura una decina di secondi o poco piu').
Eseguo in media una trentina di prove al giorno, ma credo comunque che la quantita' utilizzata sia davvero modica (queste boccette credo contengano 20ml di acido e durano, con tale utilizzo, circa 10 mesi un anno).
Finita la prova asciugo con semplice carta scottex e la butto nel cestino.
Uso guanti in lattice (so che non sono idonei come quelli in nitrile, comunque ho visto che ha contatto con l'acido non si forano o rovinano).
Nofer ha scritto:
3) non ci dici nulla delle concentrazioni, ma immagino che le dosi di test siano di una o 2 gocce per volta, quindi al più 100 microlitri, delle quali la parte che non ha reagito, cosa che accade solo con l'oro di bologna, facilmente disperse in aria (con vapori verso il suolo, per inciso) nel giro di qualche istante.
Le concentrazioni non sono riportate, non credo che siano cosi' alte dato che i guanti in lattice che uso non si forano e nemmeno la carta assorbente si disidrata fino al punto di bucarsi (pero' c'e' anche da dire che io non me ne intendo).
Comunque trovo molto interessante il fatto, come mi hai spiegato, che i vapori tendono ad andare verso il suolo. Non lo sapevo. Quindi deduco che potrebbe bastare areare il locale qualche minuto dopo ogni test per essere ulteriormente sicuro, o no?
L'acido dopo un po' asciuga e smette di produrre vapori oppure la carta che uso per asciugarlo, e buttata nel cestino, puo' essere fonte di continua emissione?
Ho visto in commercio che esistono kit con acido solforico per questi test, sarebbe preferibile (meno dannoso)?
Grazie mille per le risposte, purtroppo e' facile allarmarsi leggendo acriticamente le informazioni che si trovano in rete. Questo e' stato infatti per me un momento di ansia.
Questo mio desiderio di informarmi slle sostanze che utilizzo e' nato quando tempo fa ho rovesciato una boccetta sul tavolo e, nella mia ignoranza, mi sono solo limitato ad asciugare con carta.
So di non aver fatto la cosa giusta, ma non ho pratica di queste cose.
Un altro esempio... un mese fa ho scoperto che la boccetta che uso per testare l'Ag non era stata mai ben chiusa, anzi aveva il tappo rotto da mesi (non so se fosse stato nitrico o solforico, pero' aveva anche l'etichetta con il teschio), quindi mi ero posto la domanda se questo avesse potuto o meno aver messo in pericolo la mia salute a causa dell'inalazione di chissa' quali vapori.
Grazie ancora.
se la carta con cui asciughi la pietra di paragone non si "accartoccia impappata" miserevolmente subito, la soluzione è corrosiva sì ma non esageratamente, corretta quindi la frase di rischio R34.
Se il flaconcino ha il tappo rotto, più che respirare i vapori il rischio è che sia evaporata l'acqua (che ha tensione di vapore molto più bassa degli acidi), per cui hai due inconvenienti: a) l'acido è sia pur di poco più concentrato e ti potrebbe dare un "falso negativo" almeno per l'Argento (o per l'oro a minor tenore di purezza se fosse successo alla soluzione per l'oro), e b) potrebbe risultare un po' più corrosivo in caso di accidentale contatto con la pelle o le mucose. Il tappino a smeriglio è l'ideale per evitare dispersioni anche solo di acqua, ma solo se non ha infrazioni.
Da tener presente che gli acidi forti, anche in soluzione, hanno sempre odore piuttosto pungente, se si fosse liberato entrando la mattina se non altro del lunedì avresti avvertito l'odore.
Infine, sì, se cambi l'aria ogni tanto qualunque rischio -che nelle condizioni che racconti è già molto ma molto basso- viene ampiamente abbattuto. In ogni caso, sconsiglio l'uso di cappe con la tradizionale (e tradizionalmente errata) aspirazione in alto, propenderei al limite con un banco di lavoro aspirato con sistema di inertizzazione/abbattimento dei vapori acidi allocato al suo interno, ma mettere in funzione quando si deve fare il giochetto, e poi si può anche spegnere dopo al più due minuti, in quando i vaporti come detto già tendono verso il basso, con la aspirazione dal basso scompaiono ressocchè istantameamente, quindi i 120 secondi di ulteriore funzionamento servono solo a ben fissarli sugli adsorbenti di depurazione.
Se il flaconcino ha il tappo rotto, più che respirare i vapori il rischio è che sia evaporata l'acqua (che ha tensione di vapore molto più bassa degli acidi), per cui hai due inconvenienti: a) l'acido è sia pur di poco più concentrato e ti potrebbe dare un "falso negativo" almeno per l'Argento (o per l'oro a minor tenore di purezza se fosse successo alla soluzione per l'oro), e b) potrebbe risultare un po' più corrosivo in caso di accidentale contatto con la pelle o le mucose. Il tappino a smeriglio è l'ideale per evitare dispersioni anche solo di acqua, ma solo se non ha infrazioni.
Da tener presente che gli acidi forti, anche in soluzione, hanno sempre odore piuttosto pungente, se si fosse liberato entrando la mattina se non altro del lunedì avresti avvertito l'odore.
Infine, sì, se cambi l'aria ogni tanto qualunque rischio -che nelle condizioni che racconti è già molto ma molto basso- viene ampiamente abbattuto. In ogni caso, sconsiglio l'uso di cappe con la tradizionale (e tradizionalmente errata) aspirazione in alto, propenderei al limite con un banco di lavoro aspirato con sistema di inertizzazione/abbattimento dei vapori acidi allocato al suo interno, ma mettere in funzione quando si deve fare il giochetto, e poi si può anche spegnere dopo al più due minuti, in quando i vaporti come detto già tendono verso il basso, con la aspirazione dal basso scompaiono ressocchè istantameamente, quindi i 120 secondi di ulteriore funzionamento servono solo a ben fissarli sugli adsorbenti di depurazione.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Grazie mille per le risposte!
L'aspirazione non potro' metterla, ma gli altri consigli li seguiro'!
L'acido solforico sarebbe comunque preferibile?
L'aspirazione non potro' metterla, ma gli altri consigli li seguiro'!
L'acido solforico sarebbe comunque preferibile?