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Norme UNI ISO per la qualità dell'aria o altro

Archivio Igiene del lavoro/Microclima/DPI/Segnaletica.
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freddy.

From freddy
Moderatore non te la predere se entro senza login, ma ci deve essere qualche "difetto" di riconoscimento, visto che poi, se cerco di entrare in aree accessibili solo agli abbonati, mi va tutto bene.

Ragazzi mi ci sto un poco impazzendo a fare questa ricerca per cui vi chiedo un "auxilium"; esiste qualche norma riguardante i requisiti di qualità dell'aria cui debbono soddisfare ambienti chiusi (senza ricambio d'aria natualre) nei quali sono presenti, anche se in piccole quantità prodotti chimici (laboratorio di analisi)? Esistono norme riguardanti il numero di ricambi d'aria per questi casi? Per situazioni come locali di pubblico spettacolo o locali pubblici le norme le ho, ma per casi come quello sopra descritto.... :smt013

Ciao a tutti

freddy
freddy. ha scritto:Moderatore non te la predere se entro senza login, ma ci deve essere qualche "difetto" di riconoscimento, visto che poi, se cerco di entrare in aree accessibili solo agli abbonati, mi va tutto bene.
Non e' che per caso nella fretta tenti di loggarsi con la stessa user e pwd dell'area riservata (che sono diverse da quelle del forum)?
Se non e' così aspetto ulteriori sue indicazioni sui malfunzionamenti.

Cordiali saluti

Mod :smt039
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freddy
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Mod hai ragione. ma dopo le 23 vado particolarmente nel pallone. Scusami per l'inconveniente  :smt009

 "Intelligenti pauca "
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vise
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Per le attività sanitarie in strutture pubbliche e private dovrebbe esserti di aiuto il D.P.R. del 14 gennaio 1997.
L'apporto ideale d'aria esterna dipende dal tipo di locale e dal numero di occupanti, in misura sufficiente a diluire l'anidride carbonica e gli odori al livello idoneo: i valori di portata sono usualmente espressi in m3/h per persona.  
Lo standard statunitense ASHRAE 62-1989: Ventilation for Acceptable Indoor Air Quality, riporta i volumi di immissione d'aria esterna raccomandati per evitare effetti dannosi alla salute e rendere l'ambiente confortevole. I valori riguardano molte categorie diverse di ambienti di lavoro: a seconda del tipo di attività si passa da un minimo di 15 a un massimo di 60 m3/h per persona. L'approccio dello standard europeo CEN TC-156 è decisamente diverso: vengono definite tre categorie differenti per crescenti percentuali previste di soddisfatti del livello di qualità dell'aria. Vengono anche introdotte nuove unità di misura che riguardano l'inquinamento prodotto dalle fonti (Olf) e la qualità percepibile dell'aria (Decipol). In base alla percentuale di occupanti soddisfatti voluta, alla qualità dell'aria esterna ed al carico inquinante dell'ambiente, una semplice formula permette di calcolare l'apporto di aria esterna necessario.
Ad ogni modo, l'applicazione ragionata dell'uno o dell'altro standard porta a volumi d'aria esterna da immettere praticamente sovrapponibili.
Tornando entro i confini ho trovato molto interessante la lettura delle linee guida ISPESL per la definizione degli standard di sicurezza e di igiene ambientale dei reparti operatori.
Cercherò di essere più esaustivo e completo domani mattina.......ora è un pò tardi anche per me.
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