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Attenuazione vibrazioni

Archivio Rischi da agenti fisici: Rumore (D.Lgs. 277/91) e Vibrazioni (D.Lgs. 187/05).
Sezione in cui vengono archiviate tutte le discussioni inerenti il rumore e le vibrazioni negli ambienti di lavoro (Riservato agli abbonati)
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Stilo
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Iscritto il: 07 ott 2004 12:06
Località: Motor Valley

In fase di realizzazione di un nuovo insediamento produttivo sono già state gettate le piattaforme in c.a. sulle quali saranno montate presse per lo stampaggio a freddo di lamiere.
Memore degli insegnamenti di Nofer che a Bologna ci ha opportunamente dimostrato quanto siano importanti per la prevenzione il lay out e le misure ad esso collegate, sono a chiedere se non sia il caso di inserire un qualche diaframma tra la base rigida ed il terreno circostante al fine di limitare la trasmissione delle vibrazioni prodotte dalle presse.
E se sì, quale possa essere il materiale più idoneo alla bisogna. Penso ad un materiale isolante quale per esempio un foglio di gomma. Il tecnico dell'impresa parla di polistirolo (ma a me convince poco). Pensavo anche di riempire lo spazio tra piattaforma e pavimento con sabbia (lo scavo entro cui sono gettate le piattaforme è ancora aperto; la superficie del capannone è ancora a terreno nudo e deve quindi essere realizzato il massetto).
Accetto ben volentieri suggerimenti e consigli sia sui materiali sia sugli spessori da utilizzare. Grazie
Stilo
Ut sementem feceris, ita metes.
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sandro
Messaggi: 132
Iscritto il: 31 ott 2004 16:36

hai visto qua?

http://www.sicurezzaonline.it/priare/li ... rum004.htm

magari trovi q.sa che ti puo' interessare
ciao
sandro  :smt020
NicoA.

Per quello che riguarda l'isolamento dalle vibrazioni, credo, a mio avviso, che la Società che vende tali apparati abbia una discreta esperienza in tale argomento. :smt002
Inoltre è cosa veramente molto buona e molto giusta l'interporre un taglio meccanico per evitare, nel tempo, fessurazioni sulla struttura civile.
Anche io sono perplesso sull'utilizzo di un foglio perchè credo che ci siano notevoli difficoltà a tenere ferma la macchina. :smt018
In genere vi sono molle che hanno gli ancoraggi con frapposto la molla ad aria che vanno bene anche per masse molto elevate (l'utilizzo di queste viene effettuato sulle piattaforme sismiche per le prove di vibrazione e ti posso garantire che reggono diverse tonnellate di massa sismica). :smt023
Ovviamente il tutto (massa e costante elastica deve essere opportunamente accordata per avere il taglio in frequenza). L'importante, comunque, a mio avviso, è che non è detto che ci debba essere una rimozione totale, ma una forte attenuazione.
Per l'isolamento dovresti farti fornire lo spettro in frequenza delle vibrazioni alla base della macchina ed analizzarne il contenuto in frequenza. Da tale spettro puoi evincere il contenuto energetico del fenomeno e di conseguenza sai su che range si concentra la massima energia. E' sul quel range che ti devi preoccupare. Considera che il massimo contenuto è fino a 300-400Hz poi si attenua il tutto.

Ciao

NicoA
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vise
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Iscritto il: 29 ott 2004 00:02
Località: Cento (FE)

Importante sarebbe anche l'installazione di piedi antivibranti  che permettono di isolare le presse dalle vibrazioni attive e passive.
Vi sono infatti sistemi  innovativi che eliminano fino al 90% le vibrazioni sia attive che passive. Queste si scaricano sul piolo di supporto o di appoggio, che le trasmette alle balestre interne, variandone la frequenza. Le vibrazioni, trasformate nella loro sequenza, passano successivamente all’elemento del corpo centrale e al piolo opposto alla direzione d’ingresso, uscendo con una forza ridotta al 10% (non del 10%...ma al 10%, quindi smorzamento del 90%) rispetto a quella assorbita inizialmente.
Tali dispositivi sopportano bene le sollecitazioni fino a 10 Hz (600 colpi al minuto).
I vantaggi sono:
- Massima stabilità di funzionamento con oscillazioni ridotte a 0,5 mm, rendendo così non necessario il fissaggio al pavimento.
- Massima velocità d’esercizio e d’efficienza delle macchine, maggior numero di ore di lavoro, anche notturne
-Protezione delle tecnologie sensibili dalle vibrazioni dannose di altri impianti, interni o esterni.
- Minore usura e obsolescenza degli impianti, minori costi di manutenzione e migliore funzionamento.
- Maggiore rendimento del personale, riduzione del loro stress, affaticamento e assenteismo.
-Massima praticità, semplicità e facilità d’installazione, posizionando semplicemente le piastre tra la pressa e il pavimento.
- Rapporto qualità-prezzo.
Aggiorniamoci visionando l'infocronoarchivio e specialLinks
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xxsun
Messaggi: 50
Iscritto il: 01 dic 2004 10:22

Stilo ha scritto:In fase di realizzazione di un nuovo insediamento produttivo sono già state gettate le piattaforme in c.a. sulle quali saranno montate presse per lo stampaggio a freddo di lamiere.
.....
Al di là dei materiali etc...Se io sono un costruttore di presse, devo conoscere anche il valore di vibrazione prodotto dalla mia macchina e cercare di "ridurre alla fonte il rischio" come prevede anche la direttiva macchine.
Ora, oltre all'isolamento della macchina sopra terra (cabina se possibile guarnizioni etc), c'è anche l'isolamento della fondazione. Quello che voglio dire è che il fornitore della pressa deve fornire all'acquirente anche un progetto delle fondazioni, della base della pressa che deve essere rispettato dall'acquirente. In questo progetto, dovranno essere date precise indicazioni anche sui materiali isolanti etc.

Non è certo l'acquirente con annessi consulenti  che deve preoccuparsi di come isolare le fondazioni soprattuto decidendo con  "buon senso cosa mettere".

Anche perchè in caso di contestazioni dovute a valori troppo alti di vibrazioni .... chi risponderebbe in un caso del genere. (N.B. io stò rispondendo da costruttore, non da acquirente.)

Non dimentichiamo un'altra cosa: chi progetta la macchina deve conoscere il terreno. Una fondazione su un terreno roccioso piuttosto che uno "sabbioso" da risultati in termini di vibrazioni differenti e assolutamente non trascurabili. (esperienza insegna).

Ciao
xxsun
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Naturalmente, sono d'accordo con xxsun :smt003 , ma questo non mi esime da ringraziare stilo per la citazione che, fatta da cotanto senno, mi gratifica non poco.
In effetti, io conosco un impianto progettato da dove lavora xxsun, che ha un "cosone" enorme che batte come un dannato (nel senso buono del termine, ovviamente..), e se dentro il capannone non si avverte minimamente, giuro parola che fuori ti senti il solletico sotto le suole, ma da un solo lato sui 4 teorici possibili.
Per ottimizzare l'assorbimento, il signor ingegnere che ha progettato la pressa dovrebbe dire di che tonnellaggio è, a che velocità di progetto impatta e possibilmente con che accelerazione, di modo che si possa progettare adeguato sistema di smorzamento.
L'alternativa, che è del tipo a pettine, è prevedere un basamento tosto assai (CLS) a sua volta posizionato su/in vasca di assorbimento con ghiaietto a granulometrie progressivamente ridotte sino a sabbia, a sua volta ancora foderata da gomma assorbente. Tuttavia, anche in questo caso occorre essere a conoscenza dei fattori fisici di cui prima, fosse solo per modulare i ghiaietti ma soprattutto il gommone di assorbimento, che a volta capita debba essere di spessore diverso sui 5 lati "liberi" (il basamento della pressa occupa il sesto) in funzione dei fattori vettoriali di impatto.
E siccome, come sempre, quando si parla di fisica io vado in panico, è tutto quello che so.
Posso dire che mi fu spiegato circa 11 anni fa che quando il vettore principale è in un lato, fino a determinate frequenze in accelerazione va rinforzato il lato opposto e oltre va rinforzato quello direttamente interessato; no, non mi sono espressa bene: tentarono di spiegarmi. Se ci penso ancora mi si fanno le pupille a forma di punto interrogativo!
Nofer
P.S.: ho capito che c'è una razza speciale di ingegneri, per queste cose.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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NicoA
Messaggi: 16
Iscritto il: 08 nov 2005 18:35

Ciao a tutti,
mi aggancio a quello detto da Nofer relativamente ai vettori di impatto.
Voglio aggiungere che il vettore di impatto è la direzione lungo la quale si trasmette la vibrazione dell'apparato sul basamento. Tale direzione dipende da come la vibrazione arriva ad essere trasmessa dall'ancoraggio. Mi spiego.
Se l'apparato è previsto essere funzionante con un dispositivo a movimento verticale, questa sarà la direzione apparente della sollecitazione e dico apparente perchè nell'essere trasmessa dalla struttura fino agli ancoraggi (quelli dell'apparato e non del basamento), questa (la struttura) può iniziare a vibrare in direzioni completamente diverse dalla principale e tali direzioni sono sicuramente note al costruttore di apparati (dato che il know-how dello stesso è sua prorpietà). Un esempio di tale fenomeno (anche se non appropriato) è stato il ponte famoso sul fiume Takoma dove la forzante era orizzontale ma nel propagarsi delle oscillazioni tali sistema si è cominciato a deformare anche sulla direzione verticale. Un tale comportamento è da considerare come risultante dei vincoli, della forzante, delle rigidezze elastiche, ecc.
Quindi, in definitiva, quando si parla di vettore di impatto si parla di un vettore tridimensionale e pertanto, quando proiettato sui piani della struttura smorzante, avrà ampiezze diverse che causano (come sottolineato da Nofer) diversità sui 5 lati.

Ciao a tutti e Buon Lavoro.  :smt003


P.S. Per Nofer: Non è vero che esistono Ingegneri di categoria speciale, ma per me (e per mia esperienza) esistono Professionisti di categoria speciale: quelli professionalmente Onesti. :smt023
Legge di Hoare sui grandi problemi:
Dentro ogni grande problema ce ne' piu' piccolo che sta lottando per venir fuori.
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