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D.L.vo 187/2005

Archivio Rischi da agenti fisici: Rumore (D.Lgs. 277/91) e Vibrazioni (D.Lgs. 187/05).
Sezione in cui vengono archiviate tutte le discussioni inerenti il rumore e le vibrazioni negli ambienti di lavoro (Riservato agli abbonati)
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Giuliano
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Iscritto il: 22 ott 2004 16:31

Dal 1° Gennaio 2006 sarà necessario effettuare la valutazione del rischio dovuto alle vibrazioni.
Ho letto sia il Decreto

http://www.sicurezzaonline.it/leggi/leg ... indice.htm

che le linee guida ISPESL

http://www.sicurezzaonline.it/homep/inf ... 051205.htm

ed un opuscolo INAIL.
Non ho capito bene l'art. 3 del Decreto. Cioè la differenza tra "valore limite giornaliero" e "valore d'azione giornaliero". Sono evidentemente tutti e due TLV, ma mentre il primo è un riferimento preciso che compare nell'allegato I, del secondo non ho trovato altro. Mi è sfuggito qualcosa?
Qualcuno può aiutarmi a capire?
:smt012
Grazie
Giuliano
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Hah! :smt040 lo so io!!!
allora, il limite di azione rappresenta il valore di accelerazione al di sotto del quale si ritiene che la maggior parte della popolazione possa essere esposta senza che si siano notati epidemiologicamente effetti negativi per la salute. Il valore limite giornaliero è quello che non dovrebbe essere superato perchè al di sopra si è invece notato che ci si scassa un po' tutti, chi prima e chi dopo, chi da una parte e chi dall'altra, ma insomma non è il caso di superarlo: ameno che non sia indispensabile. Infatti, se ci fai caso, i lavoratori della navigazione marittima e aerea sono praticamente (art. 9) esclusi dal campo di applicazione: come dire che sono lavoratori di serie C, e possono pure venirsene a pezzi.  
Riportandoci alle definizioni ACGIH e alla tua domanda, il limite di azione sarebbe il TLV-TWA, mentre il limite giornaliero sarebbe il TLV-Ceiling.

Naturalmente, non si dice nulla delle ipersuscettibilità preesistenti, i termini temporali di adeguamento daranno tutto il tempo a chi sta così e così di ciaccarsi un po' di più, ma soprattutto non si tiene in alcun conto la frequenza di accelerazione... e non è da ieri che si sa che a frequenze diverse corrispondono tipologie di ripercussioni corporee diverse. Pensa che le ho studiate io come un fatto vecchio nel 1983/84!! Porto piccolo esempio: accelerazioni anche modeste sulle frequenze da 16,5 a 31 Hz si ripercuotono su Colonna Vertebrale, anche se le becchi alle mani. Accelerazioni intorno ai 250-315 HZ ti mandano a pallino il flusso capillare distale degli arti più vicini alla sorgente di vibrazioni, i 400 Hz ti smaciullano le grandi articolazioni (gomito/spalla - ginocchio/anca) alle quali la vibrazione arriva con queste frequenze.
Immagino che si conti un po' tutti sui cinesini monouso di catanghiana memoria, per le lavorazioni a rischio. Fortuna che sono una quantità!
Ed anche questa volta, è un passo indietro rispetto al caro, buono, vecchio e sempre più rimpiantissimo 303/56, di cui ci hanno irrimediabilmente (ma non è detto...) fatto fuori sia l'art. 24 che la voce 48 della tabella.
Io mi aspetto che il prossimo decreto, per brevità dati i tempi ristretti della legislatura, sia composto di un solo articolo il cui concetto sarà: non esistono le malattie professionali.
Nofer
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Giuliano
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Iscritto il: 22 ott 2004 16:31

Grazie Nofer (grazie fino ad un certo punto: ora mi tocca studiare i concetti che tu hai esposto).
Scherzo, sei sempre nei miei pensieri (quelli buoni)
Ciao
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