Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.

Ma quante sono le M.P. connesse alle vibrazioni?

Archivio Rischi da agenti fisici: Rumore (D.Lgs. 277/91) e Vibrazioni (D.Lgs. 187/05).
Sezione in cui vengono archiviate tutte le discussioni inerenti il rumore e le vibrazioni negli ambienti di lavoro (Riservato agli abbonati)
Rispondi
Avatar utente
Marzio
Messaggi: 1321
Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
Località: Pordenone

Quante sono le malattie professionali connesse alle vibrazioni e risarcite dall'INAIL (in percentuale)? Quanti sono i lavoratori esposti alle vibrazioni che possono generare malattie professionali? Questa nuova valanga di analisi servirà a ridurre questi dati?

A giudicare dal movimento dei vari studi di consulenza e dei veri (o presunti) esperti di vibrazioni (ma dov'erano fino a ieri?) devono essere davvero parecchie le persone che si sono ammalate per le vibrazioni. Davvero, spero che tutto questo business si stia muovendo per un rischio serio e reale, tuttavia mi permane la percezione che si stia cercando di uccidere una mosca con un cannone a puntamento laser... :smt044

Davvero il 303/56 non tutelava a sufficienza contro tale tipologia di pericolo?


Boh

Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
Avatar utente
chiale
Messaggi: 52
Iscritto il: 14 dic 2004 15:33
Località: TO

Io sapevo che attualmente è accertata (e indennizata) soltanto la sindrome di Raynaud (detta anche "del dito bianco") che interessa il sistema mano-braccio in frequenze comprese tra 5 e 1400 Hz.

Poi ci sono altre probabili manifestazioni/patologie che per ora non sono indennizzate.

Chiale
Avatar utente
Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

:smt005 ...io non so se mi stai provocando, vista la risposta che ho già dato su un altro post, oppure se fai sul serio: come che sia, io accetto la provocazione!
Dunque, potrei partire davvero dal 1956, ovvero dal 303, ma facciamo che salto una trentina di anni e ti riassumo quanto già più che noto nel 1983/84, anno di conseguimento del mio misero diplomino in medicina aziendale... Cito quasi a memoria gli appunti al merito, presi durante le lezioni
Le vibrazioni che interagiscono con il corpo umano possono essere meglio suddivise in "scuotimenti" e "vibrazioni", laddove le prime sono alle bassissime frequenze, fino a 31,5 Hz, ma più propriamente per scuotimenti intendiamo movimenti con grandi ampiezze e periodi ma frequenze assai basse (il libro dell'epoca parlava di 5 cicli/sec, quindi 5Hz appena)e le altre fino a 400 Hz, mediamente.
Sempre all'epoca, si definivano vibrazioni a bassa frequenza quelle fino a 20 Hz, a media frequanza da 20 a 800Hz e ad alta frequenza da 800 Hz a salire; questa definizione, che è fisicamente assai empirica, è invece assai utile per definire i rischi di danno correlati e dunque le attività a rischio.
Le vibrazioni a bassa frequenza provocano quasi esclusivamente lesioni osteoarticolari e cinetosi (=mal di mare, d'auto etc. ma anche sensazione di nausea, ipersalivazione, "mal di stomaco")
quelle a media frequenza lesioni osteoarticolari e angioneurotiche, quelle ad alta frequenza prevalentemente disturbi angioneurotici.
Adesso, traduco dal medichese all'italiano: scuotimenti e vibraz. a bassa frequenza = danni a livello vertebrale, princialmente dorso-lombare ma anche dorsale e cervicale (schiacciamento dei dischi intervertebrali, ernie del disco, artrosi vertebrale aspecifica, anche ptosi degli organi addominali che poi vuol dire ernie inguinali/scrotali), mansioni interessate: trattoristi, carrellisti, operatori su pedane mobili, conduttori di automezzi di cantiere, autisti in genere. Se ci pensi, l'ernia del disco a livello lombosacrale è malattia estremamente diffusa tra coloro che girano molto in macchina.
vibrazioni a media frequenza = prevalentemente disturbi osteoarticolari a carico delle articolazioni più vicine alla sorgente vibratoria, che possono arrivare sino a microlesioni ossee del polso (di solito del semilunare, che capita anche ai motociclisti, in particolare agli Harleysti), sindromi pseudocistiche a livello polso e gomito, periostiti e artrosi della spalla. Sono le vibrazioni indotte dalla maggior parte degli strumenti ad aria compressa e ad andamento rotatorio, trapani, pistole svitavvita, smerigliatrici, punzonatrici, e così via. Finiscono con il provocare limitazioni funzionali più o meno gravi dell'articolazione interessata
vibrazioni ad alta frequenza= oltre i danni già citati, si aggiungono queli di tipo angioneurotico, ossia microspasmi arteriolari indotti probabilmente da alterazione della conduzione elettrica dei nervi, ma c'è una vasta scuola di pensiero che sostiene l'opposto, cioè che sia lo spasmo arteriolare, e quindi la carenza di ossigeno microtissutale, a provocare il danno neurotico. Comunque, il tutto si manifesta con il c.d. "fenomeno di Reynaud", che consiste nella cattiva irrorazione sanguigna inizialmente delle ultime tre dita della mano (bilaterale per i martelli pneumatici), di solito non quella che mantiene lo strumento ma quella che lo accompagna, che si prende tutta la botta del rimbalzo. Le dita si fanno prima bianche bianche e fredde fredde, se il lavoratore non smette si fanno proprio blu cianotiche, si "addormentano" e lì deve smettere per forza di lavorare, e si riprendono di solito solo scaldandole (per strofinamento, con l'acqua calda, come si può insomma); se l'ischemia (=mancanza di sangue) interessa anche il palmo della mano e l'avambraccio si parla di sindrome di gerbis, e io l'ho beccata in qualche elettricista, immagino per la tracciatrice. Alla lunga, questo può provocare sino alla retrazione dell'aponeurosi palmare, che sarebbe la piastra tendinea che abbiamo nelle palme delle mani, definita Morbo di Dupuytren, che sarebbe quando a uno gli restano contratti semipiegati per sempre mignolo, anulare a un pochetto anche il medio.
Questa l'ho vista nei martellisti, diciamo che, una volta, 1 martellista su 2 era -come dicevano loro- con le mani  :smt009 già a forma per l'impugnatura del martello... Come metodica di prevenzione si usava l'indicazione di 20 minuti di martello e venti di altre cose manuali o di riposo addirittura, alternati, in modo da non superare le 4 ore quotidiane di esposizione e non cumulare gli effetti cumulati/ritardati delle vibrazioni.

Dunque, riassumiamo: il signore che sta vicino alla pressa che magari è insonorizzata ma prende comunque la "botta" da sotto se la piattaforma non è isolata, se ha mal di stomaco è inutile che prenda qualunque medicina, tanto non gli passa.  occorre isolare il basamento dalla postazione dell'operatore.
Il signore che usa in continuazione il trapanino svitavvita è inutile che si vada a fare le terapie a spese della mutua, tanto se non cambia lavoro (mansione) non gli passa nè il dolore al gomito (gomito del tennista...) e nemmeno quello al polso.
il signore che usa non sporadicamente martelli, martelline, tracciatrici etc. è opportuno che faccia sempre a rotazione con i colleghi.
A che serve la direttiva così come l'abbiamo recepita? a niente. Il 303 non dava limiti ma diceva di controllare, e le arti mediche dicevano di spostare il lavoratore ai primi sintomi. C'era un accertamento vascolare di elezione per il fenomeno di Reynaud, ed era la fotopletismografia con prova da freddo, ma adesso se ne parli con i giovani specialisti MdL ti guardano  :smt017 strano. Le lesioni squisitamente angioneurotiche regrediscono significativamente con lo spostamento dall'esposizione, tutte le osteo-articolari non regrediscono più, le ptosi degli organi addominali, anche operate, tendono a recidivare.
Cambiare tutto perchè nulla cambi, diceva il principe Tomasi di Lampedusa più di cento anni fa.
Se si trovasse a vivere oggi, avrebbe affermato "cambiare tutto perchè nulla migliori, ed anzi qualcosa peggiori"
Se mi telefoni,  ti tengo ore a telefono sull'argomento! ...che m'importa, :smt003  tanto paghi tu...
Nofer
Nofer
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Avatar utente
Marzio
Messaggi: 1321
Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
Località: Pordenone

Grazie davvero Aurora per la risposta. Io, per quanto possa importare, passo la palla a persone preparate (o che almeno si autoqualificano tali). In realtà io ho il problema della verifica di professionalità; per esempio l'iscrizione all'AIDII ed un'adeguata polizza RC-professionale può essere un parametro sufficiente per distinguere il ragioniere/geometra/fassotuttomi dal professionista vero?

Ciao

Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
Avatar utente
Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Moh, marziucciocaro, :smt002  non saprei che dirti...
Nofer, iscritta AIDII, da 1992; veramente, io parte di direttivo Sezione Sud di aidii. Però, una cosa è iscrizione AIDII, altra cosa è certificazione IIC o TIC, che sono titoli che per ora non servono a una s..., però è duretta conseguirli, perchè si fa esame che è in fase avanzata di accreditamento ISO 9002, se non erro. Mio numero IIC è 01-024, mi sembra.
Nofer, per società me dentro inclusa, pagato mese scorso assicurazione RCT con massimale che se facciamo fuori il papa costa meno.
E come vedi so quali acciacchi vengono per vibrazioni: ma lo sapevo -come ti ho scritto- già 10 anni prima di essere IIC. Vero che la Certificazione IIC è stata inventata giusto in 1994, quando Noferellagiovane ha fatto bello esamino con bellissimo punteggio.
...ma se io ti ammollo un paio delle rognette che mi trovo qui, tu in cambio potresti mollarmi un paio di quelle che hai lì!
Certo, le comunicazioni non sono veloci come per internet, ma insomma... Tu, potresti venire qui d'inverno, e io lì d'estate! Io, poi, avanzo sempre quel particolare formaggio che non ho mai provato, e tu potresti finalmente assaggiare la mozzarella di bufala quella vera: pensaci!
Noferommerciale
Nofer
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Rispondi

Torna a “Archivio Rumore e Vibrazioni”