Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.

Divise Operatori Sanitari - DPI

Questo Forum raccoglie tutte le discussioni relative all'igiene del lavoro, medicina del lavoro, microclima negli ambienti di lavoro, DPI, MMC, rischi chimici, biologici, cancerogeni, HACCP, ambiente, rifiuti, radiazioni, ecc...
Rispondi
Avatar utente
PietroVa
Messaggi: 4
Iscritto il: 15 apr 2015 13:52

Buongiorno, il tema sul quale mi piacerebbe confrontarmi è particolarmente ostico da quel che ho potuto capire a seguito di riflessioni fatte con alcuni colleghi. Vi spiego la situazione:


Ambito: Case di riposo per anziani

- Le divise degli OSS e degli infermieri (che tra l'altro fanno interventi differenti sul personale) devono essere considerati DPI si o no? (per me si)
- Se si, sono secondo voi DPI di 3 categoria? (per me si ma ci sono valutazioni successevi che eventualmente farò in un secondo momento)
- Se invece il DDL decide di non indicarli come DPI ma solo come indumenti di lavoro, sebbene si tratti di attività che possono imbrattare tali divise, non ha alcun obbligo di farsi carico del lavaggio? (a mio avviso, viste anche le ultime sentenze della cassazione no, non ha alcun obbligo in tal caso, ma un approccio di questo tipo non lo trovo corretto)


Cosa ne pensate?

Grazie a tutti per il vostro contributo alla discussione.
Avatar utente
Morwa
Messaggi: 94
Iscritto il: 24 mag 2008 11:50

La questione o meno del lavaggio degli indumenti da lavoro a onere e carico del datore di lavoro è questione dibattuta ormai da anni.

Se la divisa non è un DPI o non protegge da rischi, è fuori dal campo della sicurezza.

Se la divisa è un DPI o protegge da rischi il lavaggio è a carico del datore di lavoro

I dispositivi medici (con classificazione CE dispositivo medico 93/42 o eq.) sono equivalenti a DPI
rif. circolare 27/06/2012 ministero del lavoro

occorre verificare comunque con Consulente del Lavoro se il contratto di lavoro prevede qualcosa riguardo il lavaggio indumenti.

La conclusione che deriva sia dall’interpretazione della legge sia da specifica Circolare Ministeriale sia da numerose sentenze della Corte di Cassazione è che, se gli indumenti di lavoro proteggono il lavoratore e si sporcano a seguito del contatto con polveri nocive, agenti chimici pericolosi, agenti biologici essi si configurano come DPI e la loro pulizia è un obbligo per il datore di lavoro.


una ricerca veloce:  

-----

Cassazione Civile, Sez. Lav., 05 febbraio 2014, n. 2625 - Tute da lavoro e DPI
Esiste un generale obbligo del datore di lavoro di lavare le tute, come affermato dalla giurisprudenza di legittimità.
In caso di mancato lavaggio, come nel caso di specie, il lavoratore ha diritto alla relativa indennità.

-----

D.Lgs 81 /08      
Art. 74:
2. a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore;
b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio;
4. Il datore di lavoro:
a) mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d'igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie

-----

Corte di Cassazione sentenza 4 settembre 2007, n. 18573:  “essendo il lavaggio indispensabile per mantenere gli indumenti in stato di efficienza, esso non può non essere a carico del datore di lavoro”.

-----

Corte di Cassazione sentenza n. 19579 del 26 agosto 2013: è riconosciuto il diritto al lavoratore a vedersi rimborsato delle spese sostenute per il lavaggio della divisa, qualora il datore di lavoro imponga ai propri dipendenti di avere la divisa in ordine.
La sentenza ha accolto le domande poste dai lavoratori che, chiedevano alla datrice di lavoro il rimborso di 50,00 euro mensili corrispondente al costo del lavaggio delle loro divise di addetti al servizio mensa.

-------

Circolare 29/04/1999 n° 0034 Ministero del Lavoro
Oggetto: Indumenti di lavoro e dispositivi di protezione individuale.

Gli indumenti di lavoro, possono assolvere a varie funzioni:
A) elemento distintivo di appartenenza aziendale, ad esempio uniforme o divise;
B) mera preservazione degli abiti civili dalla ordinaria usura connessa all'espletamento della attività lavorativa:
C) protezione da rischi per la salute e la sicurezza.

Per le funzioni A) e C) è necessario che il datore di lavoro provveda alla loro pulizia stabilendone altresì la periodicità.
Detta pulizia può essere effettuata sia direttamente all'interno dell'azienda, sia ricorrendo ad imprese esterne specializzate, la scelta, ricade sotto la responsabilità del datore di lavoro.

In via generale, qualora gli indumenti sono o possano essere contaminati da agenti chimici, cancerogeni o biologici, nel caso che si provveda alla loro pulizia all'interno dell'azienda, il datore di lavoro dovrà tenere conto dei rischi connessi con la manipolazione ed il trattamento di tali indumenti da parte dei lavoratori addetti e pertanto dovrà applicare le stesse misure di protezione adottate nel processo lavorativo; se viceversa, si sceglie un'impresa esterna, il datore di lavoro, come già ricordato, responsabile delle buone condizioni igieniche e dell'efficienza di tali D.P.I, efficienza che un errata pulizia potrebbe pregiudicare, deve preventivamente assicurarsi che l'impresa stesso abbia requisiti tecnici professionali sufficienti allo scopo e curare che tali indumenti vengano consegnati opportunamente imballati, ed evitare rischi di contaminazione
esterna.
my 2 cents
Avatar utente
PietroVa
Messaggi: 4
Iscritto il: 15 apr 2015 13:52

Ciao Morwa, grazie per la completa risposta. Direi che sono d'accordo con te in merito a tantissimi passaggi. La mia domanda aveva come scopo creare i presupposti per una ulteriore riflessione, ovvero, nella pratica della situazione lavorativa presa  in considerazione (assistenza sanitaria nelle case di riposo) una delle cose più complicate da gestire è quella legata ai DPI.
Io ritengo che le "classiche" divise degli OSS, possano anche non essere considerate DPI, magari perché semplicemente sono indumenti identificativi del reparto ecc ecc, ma  in tal caso, il DDL deve fornire dei DPI nel momento in cui gli operatori si interfacciano con gli ospiti. Questo perché il rischio biologico è sicuramente presente. Non so se tu abbia mai avuto a che fare con situazioni di questo tipo, in ambito sanitario, in tal caso immagino tu abbia potuto notare come spesso non ci siano divise degli OSS con caratteristiche tali da essere considerate DPI o che lo sono ma ad esempio sono a maniche corte.
Leggendo la giurisprudenza, se il DDL non li individua come DPI (secondo me quindi ci sono tutti i presupposti per una sanzione), di fatto non spetta a lui il lavaggio ad esempio; mettiamo che il DDL li consideri solo dei capi che servano a preservare la pulizia e l'usura degli abiti che gli operatori indossano (sto ragionando per assurdo eh), in tal caso allora non dovrà sostenenrne  i costi per il lavaggio e le relative procedure. Per me è una considerazione "tirata per i capelli" ma ti assicuro che succede. Tu come ti porresti in un contesto aziendale dove nel quale devi valutare anche ipotesi di questo tipo?
Ma comunque, consideriamo che si convinca il DDL che le divise devono essere DPI (o che nel caso non lo siano vanno forniti comunque dei DPI):

- quale categoria devono essere?
Una risposta potrebbe essere: "dipende da quali patologia possono avere gli ospiti". Le patologie possono essere conosciute dagli operatori sanitari, ma  non dall'RSPP che quindi dovrà creare delle procedure differenti a seconda delle tipologie di azioni da fare e della tipologia di patologia che ha l'ospite. Questo permetterebbe di non dover dotare tutto il personale d DPI di terza categoria, a priori.

Sto "ragionando ad alta voce" eh, mi farebbe sapere le tue riflessioni a riguardo.

Grazie per  il confronto.
Avatar utente
Morwa
Messaggi: 94
Iscritto il: 24 mag 2008 11:50

PietroVa ha scritto:
- quale categoria devono essere?
Una risposta potrebbe essere: "dipende da quali patologia possono avere gli ospiti". Le patologie possono essere conosciute dagli operatori sanitari, ma  non dall'RSPP che quindi dovrà creare delle procedure differenti a seconda delle tipologie di azioni da fare e della tipologia di patologia che ha l'ospite. Questo permetterebbe di non dover dotare tutto il personale d DPI di terza categoria, a priori.

Sto "ragionando ad alta voce" eh, mi farebbe sapere le tue riflessioni a riguardo.

Grazie per  il confronto.
Nelle case di cura / ospedali privati / casa di riposo / altre tipologie DGR 564/2000 in emilia romagna (albergo per anziani ecc.) che seguo come consulente le divise le lava giustamente l'azienda (questione già risolta in passato).
Se è una divisa certificata dispositivo medico (controlla, probabilmente è così, chiedi al fornitore) la deve lavare l'azienda.

categorie DPI:
OSS cat. 1 o 2 dipende dal tipo di attività: casa di riposo per autosufficienti / autosufficienti parziali / non autosufficienti / non autosufficienti con patologie / presenza o assenza di ambulatorio medico ecc.
Infermieri cat. 2 o 3 secondo il tipo di attività infermieristica
Ambulatorio chirurgico cat. 2 o 3 secondo il tipo di intervento autorizzato
Sala operatoria cat. 3
my 2 cents
Avatar utente
Bouc
Messaggi: 470
Iscritto il: 14 nov 2010 11:54
Località: Pavia

Se può servire per solidarietà a PietroVA.. seguo una cooperativa che ha operatori in diverse strutture RSA e la questione divise da lavare a casa è da quando ho iniziato (son quasi 2 anni ormai) che ce la portiamo avanti... al momento non sono DPI.  :smt012

Ho lo stesso problema con le calzature...

E' un cliente grosso e prima di dare l e dimissioni ci penso bene... però ogni tanto "mi fumano"  :smt013
Avatar utente
PietroVa
Messaggi: 4
Iscritto il: 15 apr 2015 13:52

Grazie ancora Morwa per il confronto. Io personalmente sono d'accordo con la tua visione, ora come sempre cercherò di confrontarmi con l'azienda.
Bouc, ti capisco  :smt045
Rispondi

Torna a “Igiene industriale, MdL, MMC, rischi chimici/bio/canc, ambiente, ...”