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Rischio per la salute e Rischio per la sicurezza

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sunray
Messaggi: 93
Iscritto il: 11 lug 2012 11:23

Quesito molto interessante, altro che banalità.
Mentre leggevo le vostre risposte mi sono venuti alcuni dubbi (è il bello della nostra attività....) circa le interpretazioni da dare alle suddette definizioni.
Mi soffermo su quanto scrive Nofer (che ringrazierò sempre per tanti utilissimi consigli):
è vero, intuitivamente, che infortuni e MP professionali possano essere ricondotti rispettivamente a rischi per sicurezza e per salute, tuttavia io credo che si debba andare oltre questa interpretazione.

Mi spiego meglio (o meglio, provo a farlo, da mdl ignorantone): a mio avviso i due concetti vanno "letti" in maniera differente rispetto a quanto stiamo facendo noi, correlandoli agli eventi infortunio, evento "acuto, concentrato nel tempo e mal. prof., (evento "cronico", diluito nel tempo, nelle loro classiche definizioni;

proviamo a leggerli in questo modo: il legislatore si riferisce a quanto "potenzialmente" potrebbe verificarsi in un luogo di lavoro, a prescindere dal danno che ne derivi (infortunio e malattia professionale sono entrambi alterazioni dello stato di salute, del cosidetto "benessere psicofisico della persona" intesa come lavoratore), quindi i rischi per la sicurezza andrebbero intesi, a mio avviso, come tutte quelle attività di tipo prevenzionistico, organizzativo e procedurale che devono essere messe in atto da un datore di lavoro nell'esercizio delle sue funzioni e dei suoi obblighi.
Tali rischi ovviamente derivano da tutte quelle attività che il ddl non mette in atto: quindi si parla di situazioni di tipo omissivo, a prescindere dal fatto che il danno possa verificarsi o meno. Tant'è che la giurisprudenza dimostra che viene punito anche l'evento che non ha cagionato un danno/lesione.

Per concludere interpreto il rischio per la sicurezza ad esempio come la mancata formazione, informazione, il mancato adempimento in termini di DPI, il mancato recepimento di nuove norme, direttive, la mancata elaborazione di procedure sull'uso delle sostanze pericolose.

Scusate la logorroica risposta e il tentativo di interpretare, da medico, un concetto a mio avviso molto più aulico del semplice concetto medico legale di malattia e infortunio.

Buona giornata.

:smt002
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Guerra
Messaggi: 305
Iscritto il: 25 feb 2009 14:25
Località: Bosco Atro

La mia richiesta di chiarezza è legata anche alle azioni da intraprendere.
Per un rischio che riguarda la salute, posso pensare alla sorveglianza sanitaria; per un rischio che riguarda la sicurezza no. Almeno da quanto avevo capito prima e dopo l'intrervento di Nofer.
"Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte lo sono a volte" Per qualche dollaro in più
mauro_p

salve

avrei una domanda anche io.... rischio cancerogeno: salute o sicurezza?

gli effetti non si hanno nell'immediato, ma può bastare l'esposizione di pochi minuti per far partire il tumore...

è una malattia professionale e non un infortunio, ok, ma non serve un'esposizione prolungata nel tempo....
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ursamaior
Messaggi: 4921
Iscritto il: 16 dic 2004 14:01
Località: L'isola che non c'è

Premesso che con i cancerogeni il rischio chimico è di default rilevante, lo è evidentemente per la salute.
Non è meramente una questione di tempo necessario al manifestarsi del danno ma anche di "destinazione" del danno
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
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Morwa
Messaggi: 94
Iscritto il: 24 mag 2008 11:50

gibbo39 ha scritto: ... francamente non ho mai visto nessuno che sia stato esposto talmente tanto a raggi UV o IR da da far rilevare nell'immediato un danneggiamento alla retina ...
Caso reale capitatomi circa 6 anni fa:
Due elettricisti sono andati in una sala operatoria di pomeriggio (quando non era in funzione) per fare lavoretti di manutenzione,
Ovviamente non hanno degnato di uno sguardo il cartello di "pericolo raggi UV" delle lampade che venivano accese per la sanificazione ambientale  
Risultato: due infortuni di 5 giorni per congiuntivite.
my 2 cents
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

mauro_p ha scritto:salve

avrei una domanda anche io.... rischio cancerogeno: salute o sicurezza?

gli effetti non si hanno nell'immediato, ma può bastare l'esposizione di pochi minuti per far partire il tumore...

è una malattia professionale e non un infortunio, ok, ma non serve un'esposizione prolungata nel tempo....

prego, citare bibliografia scientifica accreditata e specifica di pertinenza.
Perchè, e a quanto mi risulta, come una rondine da sola non fa mai "primavera" così una unica e sola esposizione ad agente cancerogeno non fa necessariamente "cancro". Se fosse così semplice, avremmo già scoperto anche come curarli.
Esposizione "sporadica" è un fatto, effetti cancerogeni sempre stocastici (= non dose correlati) sono ben altro fatto.

Smettiamola con le scie chimiche, i vaccini che fanno "venire l'autismo" e il cancro curato con il bicarbonato, & C., per piacere: almeno NON in questo forum.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Morwa ha scritto:
gibbo39 ha scritto: ... francamente non ho mai visto nessuno che sia stato esposto talmente tanto a raggi UV o IR da da far rilevare nell'immediato un danneggiamento alla retina ...
Caso reale capitatomi circa 6 anni fa:
Due elettricisti sono andati in una sala operatoria di pomeriggio (quando non era in funzione) per fare lavoretti di manutenzione,
Ovviamente non hanno degnato di uno sguardo il cartello di "pericolo raggi UV" delle lampade che venivano accese per la sanificazione ambientale  
Risultato: due infortuni di 5 giorni per congiuntivite.

... e a furia di infortuni, ossia episodi acuti, di quel genere, alla fine la cataratta o la degenerazione maculare retinica possono venire.
Comunque, ignoranti loro ok e il loro capo appresso a loro, ma perfettamente idiota chi li ha fatti accedere a UV funzionanti: 6 anni fa l'obbligo di DUVRI c'era già, ma in ogni caso -anche non volendo arrivare al DUVRI magari non dovuto per la durata e tipologia di appalto - è sin dal 1994 che l'art. 7 di 626 prima e poi dal 2008 art. 26 c.1.b) di coso 81 prevedono queste "quisquilie".
Nofer
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Giosmile
Messaggi: 1534
Iscritto il: 29 apr 2008 14:17
Località: Napoli

Nofer ha scritto:mettiamola sul concettuale: parliamo di rischio per la salute quando un qualcosa con cui si viene costantemente a contatto (=esposizione) può provocare nel medio-lungo termine l'insorgenza di una patologia, più o meno cronica.
Parliamo invece di rischio per la sicurezza quando un qualcosa con cui si viene in contatto provoca istantaneamente un danno, anche alla salute ma non necessariamente.

Tradotto nei nostri termini, c'è rischio per la salute quando c'è rischio di MP, c'è rischio per la sicurezza quando c'è rischio di infortunio.

Esempio: sigaretta. Se fumi, alla lunga ti può venire almeno una bella bronchite cronica o una BPCO (ranf ranf....) ed è un rischio per la salute, se fumando ti prende fuoco la poltrona e ti eri addormentato, hai un serio rischio di ustionarti, che è un rischio per la sicurezza.
Che infatti, per sto fatto del "potenziale incendio", da oltre un annetto le siga tendono a spegnersi almeno 2 volte.... e a me tocca riaccenderle, cosa che alla salute fa assai più male   :smt013 .


Dovendo spiegarlo a pischelli, io lo esprimerei così: ma tu mica sei un pischello, perchè hai fatto una simile domanda?
QUOTO IN PIENO

ed è esattamente ciò che specifico quando faccio formazione ai lavoratori.
"detto così è semplice e infatti lo è detto così" B.P.
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manfro
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Iscritto il: 15 ott 2004 20:19
Località: Ascoli Piceno

Nofer ha scritto: Smettiamola con le scie chimiche, i vaccini che fanno "venire l'autismo" e il cancro curato con il bicarbonato, & C., per piacere: almeno NON in questo forum.
:smt038  :smt038  :smt038
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
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