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Salve a tutti,
vorrei un piccolo chiarimento se possibile
Il laboratorio che pesa il filtro di un campionamento di poveri di legno duro , quindi metodo gravimetrico unichim 1998 o niosh 0500 deve avere qualche certificazione particolare (17025 mi dicono) oppure è sufficiente che abbia una certificazione di qualità iso 9000?
lo so che non è bello rispondere ad una domanda con un'altra domanda, ma qui ci sta proprio bene: cosa sai sull'esercizio della professione di analista ?
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
bene, e allora partiamo dal principio che fare le analisi è professione "normata", ossia ha delle regole previste dal codice civile, segnatamente le analisi di quel tipo possono essere legalmente eseguite da poche e precise professionalità iscritte agli ordini o dei chimici o dei biologi o dei medici specialisti in igiene.
Detto questo, il "laboratorio" in quanto tale per l'esecuzioni di analisi (purchè non diagnostiche su umani) non ha alcun obbligo particolare se non quello generale relativo alle regole igieniche e di sicurezza, ove dovute per tutte le attività produttive.
Le "certificazioni", dalla UNI EN ISO 9000 a salire, sono norme volontarie, ossia se uno vuole si implementa il sistema di gestione relativo, se non vuole ne fa a meno.
Hanno un valore più squisitamente "commerciale", che non tecnico, checchè se ne dica: di certo, stanno ad indicare ufficialmente che quella certa attività si è data delle regole.
Proprio volendo entrare in una correlazione con le attività svolte dall'Organizzazione (si chiama così, in qualitese, il soggetto certificato), ha più senso una certificazione 17025 e in particolare il tipo di indagine eseguita deve rientrare tra le prove "accreditate": ma ti ripeto che questo non è per nulla obbligatorio.
Per me, l'unica condizione obbligatoria è che le analisi le sappiano fare come si deve!
E siccome non c'è una metodica ufficiale riconosciuta per le poveri di legno, e l'unica indicazione normativa è quando si parla di "polveri inalabili" con il limite a 5 mg/mc, se chi ha fatto il prelievo è uno che sa di che si parla dicendo "inalabile", la cosa ha un senso, altrimenti sono numeri magari anche precisi, però non è una analisi su cui stimare una esposizione professionale a polveri di legno.
Nofer
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