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Riapertura infortunio con possibile circostanza aggravante

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gallocomp
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Iscritto il: 17 lug 2015 00:15
Località: TORINO

Buongiorno a tutti. Quale mio primo intervento cerco di essere il più sintetico possibile anche se il quesito, in parte clinico ed in parte procedurale è un po' complesso.
Un infermiere in sala operatoria si procura una elettrocuzione al braccio mentre ripone una apparecchiatura elettromedicale (pompa infusionale) collegata all'impianto elettrico dopo l'intervento ad un paziente.
Effetti a breve termine: parestesie, dolori, difficoltà ai movimenti di opposizione delle dita ecc. Esegue tutti gli accertamenti tramite INAIL (visita emg, neuro, ortopedica e fkt). Dopo oltre 60 gg l'infortunio viene chiuso. La dipendente rientra al lavoro, viene da me visitata e rilascio certificato con specifiche limitazioni che di fatto ne impediscono il ritorno alle attività di strumentista per mesi 6. I referti degli specialisti certificano un lento e graduale miglioramento. Rivedo la dipendente dopo altri 6 mesi e verifico che comunque i miglioramenti sono sempre meno percepibili e persistono disturbi tali da impedirne il rientro nel ruolo iniziale a causa dei sintomi, scarsa sensibilità, affaticamento, dolore e tutto il corollario immaginabile.
A questo punto chiedo alla dipendente di riaprire l'infortunio e allego relazione all'INAIL di competenza.
Di fatto, se la situazione non migliorasse più non potrebbe configurarsi la circostanza aggravante di cui al 583 c.p.?
In particolare sarebbe lesione grave applicando il comma 2) se il fatto produce l'indebolimento permanente di un senso o di un organo. In questo caso potrebbe essere sicuramente l'organo della prensione come riferito in giurisprudenza o, più direttamente anche lesione gravissima se l'evoluzione fosse quella della perdita dell'intero arto in senso funzionale.
Dato che per l'appunto, ritengo che la situazione sia in evoluzione ma nello stesso tempo la situazione attuale per nulla rassicurante, dovrebbe essere l'INAIL (riaprendo l'infortunio) a fare questa segnalazione (dato che la procedibilità è d'ufficio) oppure debbo effettuarla comunque anche io?
Nel caso l'INAIL non riapra l'infortunio dovrei comunque stilare il referto pena la applicazione dell'art. 365 c.p.?
PS tralasciate i commenti sulla questione sicurezza perchè su quella partita si aprirebbe un discorso assai complesso e non pertinente al mio quesito/dubbio/contorcimento
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givi
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Iscritto il: 18 giu 2008 23:47

Rispondo da non medico
gallocomp ha scritto: .... potrebbe configurarsi la circostanza aggravante di cui al 583 c.p.?
Certo che Si (si configura)

gallocomp ha scritto: ....dovrebbe essere l'INAIL (riaprendo l'infortunio) a fare questa segnalazione (dato che la procedibilità è d'ufficio) oppure debbo effettuarla comunque anche io?
L'INAIL lo fa quando  l'infortunio (o MP) viene chiuso con postumi.
Chiaro che l'INAIL riapre l'infortunio chiuso solo se qualcuno emette un nuovo certificato medico in tal senso oppure l'interessata, accorgendosi "del permanere di un deficit", chiede espressamente il riconoscimento dei postumi.
Le prassi per le comunicazione alla Procura potrebbero essere diverse nell'ambito della luuuuuuuunga penisola italiana
.

gallocomp ha scritto: Nel caso l'INAIL non riapra l'infortunio dovrei comunque stilare il referto pena la applicazione dell'art. 365 c.p.?
Credo di Si ma questo attiene alla sfera dei tuoi obblighi di medico (c.p. etc...), deontologici etc...
givi
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birdofprey
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Iscritto il: 27 apr 2011 11:18

:smt017

Se sussistono postumi dovrebbe essere evidenziati, stimati ed eventualmente indennizzati con rendita contestualmente alla chiusura dell'infortunio...

A partire dal giorno della guarigione, c'è comunque un tempo di 10 anni in cui la pratica si riapre se c'è un "peggioramento"...

Qui, però, mi sembra di capire che non si parli di "peggioramento" ma di "non miglioramento"...
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sunray
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Iscritto il: 11 lug 2012 11:23

Buongiorno,
mi capitò anni fa di seguire un caso simile per un danno a un nervo (ottico...); in base alle caratteristiche dell'infortunio dovrebbe esistere, spero, un'indagine da parte della vigilanza Spresal: hai provato a chiedere ai colleghi?
Quanto al referto all'AG, se non esiste indagine Spresal, se l'INAIL non ha proceduto (in genere lo fa, a me è capitato per ipoacusie ed ernie del disco), nel dubbio farei la comunicazione; non so come funzioni da voi, potresti comunicare la notizia di reato a Spisal/spresal. Prova a sentire i colleghi sia INAIL che della vigilanza.

Un chiarimento: dopo i 6 mesi hai rivalutato anche l'emg? non ho capito bene se per riaprire l'infortunio è stata effettuata nuova emg.
Saluti!
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gallocomp
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Iscritto il: 17 lug 2015 00:15
Località: TORINO

Da noi dovrebbe essere l'INAIL a segnalare i casi di infortunio >40 gg. Mi sorprende solo il fatto che l'INAIL abbia chiuso l'infortunio quando evidentemente c'erano ancora postumi. Chiederò che lo riaprano e mi informerò con loro.
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Secondo me, un discorso è la "chiusura" dell'episodio infortunistico e un altro discorso, diversissimo, è l'esistenza di un postumo non regredibile, che diventa una invalidità (con percentuali da definirsi) sopraggiunta e in nesso causale con l'infortunio.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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gallocomp
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Iscritto il: 17 lug 2015 00:15
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Nofer ha scritto:Secondo me, un discorso è la "chiusura" dell'episodio infortunistico e un altro discorso, diversissimo, è l'esistenza di un postumo non regredibile, che diventa una invalidità (con percentuali da definirsi) sopraggiunta e in nesso causale con l'infortunio.
Si Nofer hai ragione. Infatti l'infortunio, prima o poi, deve essere chiuso. Mi sono chiesto però perchè l'INAIL non abbia comunque valutato la possibilità di verificare eventuali postumi dato che, alla chiusura dell'infortunio (circa 70 giorni dopo) la sintomatologia era lungi dall'essere regredita.
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givi
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Iscritto il: 18 giu 2008 23:47

                             Mi sono chiesto  perchè l'INAIL non abbia comunque valutato la possibilità di verificare eventuali postumi dato che, alla chiusura dell'infortunio (circa 70 giorni dopo) la sintomatologia era lungi dall'essere regredita.

Con ogni probabilità è stato fatto (chissà con quale esito.... ma viene fatto di default) e il lavoratore è stato informato dell'esito;  purtroppo questa storia rimane confinata fra lavoratore e INAIL e il D.L. nel merito non ha modo di saperne qualcosa.
Se non ricordo male il DL viene informato di alcuni esiti che riguardano/possono riguardare  l'oscillazione del tasso aziendale ma senza i dettagli che ovviamente sono riservati per questioni di privacy.

Tu da MC, nell'intimo della S.S.,  puoi / devi chiedere al lavoratore se ha postumi riconosciuti per quell'evento sperando che questo se lo ricordi e/o voglia la verità (tutta la verità e niente altro che la verità).

Infine tieni presente che l'idoneità INAIL a tornare a lavoro è cosa diversa dell'idoneità alla mansione del MC (la soglia dei 60 gg inserita nel TU 81 è stata "inventata" anche per tenere conto di questi aspetti).
givi
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