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Si consiglia la vaccinazione anti epatite?

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Bouc.

sunray ha scritto:Molto significativa la descrizione che fai sul protocollo della cooperativa: ho sempre pensato alla vergognosa attività svolta da tanti colleghi nel monitorare ogni anno, dico ogni santo anno, i "markers dell'epatite"; imbarazzante per un medico ignorare i concetti di memoria del sistema immunitario, trasmissibilità delle malattie infettive, epidemiologia delle malattie infettive, ecc., sarà solo "ignoranza"?
Incredibile poi lavarsene le mani, in caso di titolo non protettivo, con frasi, nel giudizio d'idoneità, quali "si consiglia la vaccinazione anti epatite B" senza proporre la vaccinazione; che ne abbia visto uno effettuare le dosi di vaccinazione (io le facevo)!
 :smt047
Cavolo... hai descritto in pieno una situazione lavorativa con cui ho a che fare.. per ASA-OSS.INFERMIERI visita con esmi per epatite annuali e "consiglio" di effettuare vaccinazione. Ma in questi casi l'RSPP non può fare moltissimo credo.. o si? Io non so se il controllo epatite va fatto tutti gli anni o no.
Ok che il caro RSPP deve sapere "tutto" ma su questi argomenti medici proprio non mi ci metto.

Segnalo, gentilmente, a tutti che questo post e' stato estrapolato (trovando  concorde anche gallocomp) dalla seguente discussione
Esami organo-metabolici
in quanto e' stato ritenuto che affronti una tematica specifica degli esami organo-metabolici (e' pero' necessario rimanere sul pezzo, come aveva detto gallocomp in un post di servizio ora cancellato).
Cordiali saluti e ancora grazie a tutti per le vostre discussioni.
Mod :smt039
gallocomp.

La vaccinazione anti-epatite non è obbligatoria. Nessuna vaccinazione è obbligatoria per gli operatori sanitari (Piano nazionale vaccinazioni 2012-2014). Le vaccinazioni in questo caso sono solo "raccomandate". Pertanto, in base all'art. 32 Cost. il dipendente può rifiutarle e l'MC dovrebbe registrare questo rifiuto sulla cartella o su un modulo specifico.
Inoltre: (Art. 279 comma 2)
"Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per quei lavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali:
a) la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico presente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente..."
Il che significa che è il MC a dover effettuare le vaccinazioni (se il dipendente, in questo caso specifico è d'accordo) e il "consiglio" non vuol dire: "vada a farsela fare al distretto".
Esami per epatite annuali?
“Ai fini medico legali e di valutazione dell'idoneità lavorativa specifica è opportuno il controllo sierologico per HBsAg (se i soggetti non risultano già vaccinati) e AntiHBs all'inizio dell'attività degli operatori sanitari; il controllo sierologico per AntiHBs per dimostrare l'avvenuta immunizzazione deve essere effettuato ad uno-due mesi dalla fine del ciclo vaccinale”.  Circolare 10 dicembre 2000 Ministero della Sanità Vaccinazione per epatite B: precisazioni al DM 20/11/2000 – Aggiornamento del protocollo per l’esecuzione della vaccinazione contro l’epatite virale B – e alla Circolare n.19 del 30/11/2000.
Le linee guida nazionali ed internazionali non evidenziano la necessità di un controllo periodico dei marcatori biologici dei principali virus a trasmissione ematica a meno di operatori che effettuino EPP. Pertanto tali test, a meno di infortunio biologico, non vanno ripetuti (Consensus conference » HBV e HCV nel personale ospedaliero. Sistema nazionale Linee Guida – Istituto Superiore di Sanità).
Ergo, ripetere i test epatite annualmente è un gratuito spreco di risorse.
Moltiplica per gli operatori che lo fanno in Italia (non solo infermieri OSS ecc. ma magari solo perchè puliscono i cessi e qualche buontempone li mette esposti a rischio biologico...) e vedrai che bel gruzzoletto che viene fuori......lo sapesse Cottarelli....
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gallocomp
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Iscritto il: 17 lug 2015 00:15
Località: TORINO

Aggiungo.
Il MC deve collaborare alla valutazione dei rischi. Quindi l'RSPP non può fare il tuttologo ma collaborando si può fare moltissimo.
Ti faccio un esempio: un RSPP aveva posto un rischio generico biologico basso per operatori sanitari ed educatori addetti a servizi a favore di una casa circondariale. Era stato messo un rischio biologico in quanto vi erano attività simili a quelle svolte in altri servizi socio-sanitari e ogni volta che compare la voce "sanitario" pare brutto non metterci un rischio biologico.
Situazione A: Il MC non collabora, vede un rischio biologico basso. imposta la visita periodico annuale/biennale e un po' di esami e magari anche marker epatite B e C.
Situazione B: Il MC "collaborando" con l'RSPP fa invece una valutazione diversa. Il rischio biologico esiste e non è trascurabile ma non per il rischio biologico trasmesso attraverso il sangue (epatite) ma per la TBC. Infatti nelle case circondariali esiste una percentuale elevata di stranieri (provenienti anche da aree endemiche per tbc es. Marocco), una percentuale elevata di tossicodipendenti HIV+ (in cui la TBC è più frequente) e le condizioni di vita di un carcere (in particolare le nostre carceri...) non sono quelle dei salotti lindi e puliti di un capitano d'industria.
Il sovraffollamento amplifica il rischio (per via aerea). Ergo, sulla base di qualche dato epidemiologico (global report who 2014, linee guida tbc Ministero del 2013, dati epidemiologici regionali) non è difficile mettere insieme qualche "dato" e scoprire magari anche che nelle carceri l'incidenza della tbc è da 25 a 50 volte più alta rispetto al livello nazionale. Ergo mantoux almeno biennale.
Torniamo all'epatite. Il piano vaccinale nazionale raccomanda per tutti gli operatori sanitari delle case circondariali la vaccinazione o meglio a chi presta "assistenza sanitaria nelle carceri". Quindi valutazione certificato vaccinale e stato anticorpale recente sennò esame del titolo di anticorpi. Se il soggetto è immune nessun controllo ulteriore. Se non lo è si raccomanda la vaccinazione (che fa il MC). Se non si accetta si nega il consenso su apposito modulo.
Visite periodiche a giudizio del MC.
In questo modo credo il lavoro dell'RSPP sia più facile e non credo che tutto quanto detto risulto astruso o poco comprensibile. Il DVR ne guadagna il completezza e adeguatezza e il protocollo sanitario è profilato esattamente sul bersaglio.
Ora al di là dell'esempio carcerario, se vi sono ASA-OSS-Infermieri che hanno un rischio biologico basso o trascurabile ovvero che prestano assistenza sanitaria al paziente o che manipolano campioni biologici la visita può essere quinquennale con esami generali senza accertamenti per markers (a meno di infortunio biologico)
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