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Schede di sicurezza pre- REACH e CLP

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silviam
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Iscritto il: 20 mar 2015 10:19
Località: Italia

Buongiorno,
avrei una domanda per tutti gli esperti del forum  :smt002
Sono un utilizzatore di una miscela (vernice) che tal quale è irritante, ma nell'utilizzo normale ed abituale è esplosiva.
Prima dei Regolamenti REACH e CLP che obbligano ad inserire gli scenari di esposizione, qual era l'obbligo del produttore rispetto alle indicazioni di pericolosità legate all'utilizzo?
Ho trovato la Direttiva 88/379/CEE che spiega le modalità di informazione dei preparati pericolosi, ma chiederei se qualcuno ha notizie di "giurisprudenza" in merito...
Il problema sorge da una causa riferita ad eventi del 2007... e mi viene chiesto di ricostruire la situazione normativa dell'epoca.

Grazie mille a tutti coloro che vorranno essermi di aiuto!!
 :smt039
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

escludo che sia la vernice - essendo una miscela - ad essere esplosiva: tutt'al più possono esserlo i vapori che da essa si liberano, e nelle condizioni da valutare in ambito atex.
gli obblighi di etichettatura sono sempre gli stessi dal 1997, per noi in UE; con l'adozione del CLP - GHS sono cambiate solo le frasi di rischio, ed in parte c'è la modifica relativamente agli "scenari di esposizione", mentre il ReACH ha regolamentato l'accesso in ambito UE dei prodotti chimici, sia come sostanze che come miscele (o preparati che dir si voglia)

Se, come mi sembra di capire, avete avuto un incidente di tipo "esplosione", significa che non avete eseguito correttamente la valutazione e conseguente gestione del rischio chimico ed in particolare dell'aspetto atex. E ti posso assicurare che, a parte le schede di sicurezza che recano da tempo tutte ma proprio tutte le indicazioni necessarie per valutarle e gestirle come si deve, abbiamo anche normative diciamo "estra-chimiche" in materia di vernici.

... quindi, la tua domanda che significato ha?
Nofer
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silviam
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Iscritto il: 20 mar 2015 10:19
Località: Italia

Forse ho fatto una premessa troppo ampia...
Comunque ciò di cui volevo avere certezza è che il produttore avesse già ad allora l'obbligo di inserire la pericolosità legata all'uso del prodotto.
Cioè che non se la poteva cavare dicendo semplicemente che la pericolosità intrinseca era Xi, ma che nell'utilizzo all'interno della cabina di verniciatura era possibile trovarsi un'atmosfera esplosiva.

La Valutazione atex è stata fatta, sono a conoscenza di tutte le norme "extra-chimica", avevo solo necessità di una conferma sugli obblighi del produttore...

Grazie
:smt045
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SIC1945
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Iscritto il: 21 giu 2009 10:21
Località: Milano

Calma; non è così!
Per dire che una sostanza/miscela è "esplosiva" ce ne vuole ... E ce ne voleva.
Suppongo sia giusta la Xi.
Poi nella SDS, magari nella sezione 10, poteva essere indicato che i vapori potrebbero essere esplosivi in determinate condizioni.
Il  produttore era ed è responsabile della Xi; l'utilizzatore della manipolazione della sostanza e quindi della eventuale classificazione ATEX. Adesso (in futuro) con gli Scenari Espositivi (quando ci saranno) un po' di responsabilità nella manipolazione passa anche al produttore.
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silviam
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Iscritto il: 20 mar 2015 10:19
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Chiedo scusa, forse prima avevo omesso dati importanti...
la vernice di cui sto parlando è in polvere ed usata in verniciatura a secco, l'esplosività quindi è data dalla polvere stessa, non da vapori.
L'utilizzo è esclusivamente a secco, è vero che per avere esplosione devono esserci diverse concause, innesco, ecc; però non la vedo una eventualità così remota da poterla omettere (perchè nella scheda in questione non c'era...)
Ok che la valutazione atex ha poi portato alla luce il rischio, ma il mio dubbio era appunto sulla responsabilità del produttore.
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Perdonami, ma io continuo a dire che le informazioni nella SdS sono quelle per le voci previste da molto tempo, ripeto: dal 1997 almeno.
Poi, che tutte le polveri abbiano potenzialità esplosive si sa da ben prima dell'obbligo della SdS; ... e quando dico tutte intendo dire tutte.
La probabilità del botto in ambienti chiusi e con le giuste proporzioni rispetto all'aria dipende solo dalla temperatura di innesco, a determinate condizioni di
1) granulometria intrinseca
2) natura chimica del materiale
3) volume di ossigeno disponibile
ed è esattamente quello che si chiede di valutare al DdL.
Peraltro, alla sezione 9 ci dovrebbero stare scritti gli eventuale limiti  di esplosività in peso/volume di aria, se si stratta di polveri "omogenee". Non è possibile definirli invece se si stratta di particelle di differente composizione chimica, se non sperimentalmente.
Anche per questo, trovo almeno imprecisa la frase "nell'utilizzo normale ed abituale è esplosiva". Avrebbe la etichettatura almeno di infiammabilità, se così fosse in assoluto.

... di' la verità, sei il consulente legale dell'azienda o qualcosa del genere? Te lo dico perchè parli/scrivi come uno che ha già una sua idea in testa e sta cercando appigli tecnici, tanto è vero che affermi solidamente che "non se la poteva cavare dicendo semplicemente che la pericolosità intrinseca era Xi", perchè è esattamente quello che si deve segnalare nella SdS. L'uso (e relative modalità) è sempre responsabilità dell'utilizzatore, per questo si mettono anche i parametri chimico-fisici caratteristici.  
Personalmente, ho visto fare applicazioni di vernici in polvere, e NON si fanno in ambienti chiusi che, per la tutela dei lavoratori, richiederebbero un'applicazione automatica atteso che anche per sostanze non pericolose comunque c'è il limite di 10 mg/mc di polveri in aria; e i LEL sono sempre a forma di g/mc nelle polveri, ossia parliamo di almeno 2 ordini di grandezza superiori.
Quindi, qualcosa che non è stato fatto come si deve (fosse solo la mancata rimozione delle polveri ridepositate che magari hanno subito l'effetto "superficie calda") c'è stato di sicuro, almeno a mio avviso ed in base alle indicazioni fornite.
Nofer
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silviam
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Iscritto il: 20 mar 2015 10:19
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Nofer ha scritto:
Peraltro, alla sezione 9 ci dovrebbero stare scritti gli eventuale limiti  di esplosività in peso/volume di aria, se si stratta di polveri "omogenee". Non è possibile definirli invece se si stratta di particelle di differente composizione chimica, se non sperimentalmente.
Anche per questo, trovo almeno imprecisa la frase "nell'utilizzo normale ed abituale è esplosiva". Avrebbe la etichettatura almeno di infiammabilità, se così fosse in assoluto.
Infatti il problema che ho riscontrato è proprio l'assenza di queste informazioni, pare che il produttore non si sia posto il problema.
Se al DdL mancano queste informazioni di base sul prodotto che utilizzano i suoi lavoratori, può giungere ad una valutazione corretta del rischio? il consulente incaricato di effettuare la valutazione atex, a richiesta esplicita di maggiori info, non ha avuto risposta dal produttore... la situazione è piuttosto complicata, non vi annoierò con i dettagli...
Io lavoro nel campo della sicurezza da pochi anni, e mi chiedevo se ci fosse modo di rintracciare casi simili, nel post iniziale chiedevo appunto se qualcuno avesse notizie (o mi sapesse dire come rintracciarle) di cause che potessero avere una situazione simile alla mia, per vedere come sono state giudicate dal Giudice.

Grazie a tutti i contributi, sempre preziosissimi!!!
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gibbo39
Messaggi: 1254
Iscritto il: 29 apr 2008 17:37

Buongiorno Silvia,
perdonami, non ci conosciamo, ma presumo l'hp di Nofer sulla tua natura di legale dell'azienda e quindi non propriamente di tecnica sia plausibile.
Cercherò di essere succinto.

Ammettiamo che il  produttore della vernice (o l'importatore che sia) comunque colui che ti correda della SDS la vernice che utilizzerai (come utilizzatore a valle), ti ometta alcuni dati di importanza strategica per valutare i rischi a cui esponi i tuoi lavoratori che sono correlati ai pericoli intrinseci di quel prodotto.

Credi quindi che il DdL (utilizzatore a valle) possa esimersi dal valutare alcuni rischi (presunti o palesi) legati al prodotto?

Se io fossi il consulente di quell'autocarrozzeria (perché presumo che si tratti di tale attività) avrei agito in questo modo:

1) analisi della SDS

Si tratta di polvere, quindi mi si sarebbe immediatamente accesa la lampada ATEX (oltre al chimico x la salute... Nofer ti ricorda sopra che esiste un limite TLV per le polveri in genere) .

2) vado a vedere la sezione 9 della SDS e cerco informazioni in ordine di importanza in merito almeno a:

- Caratterizzazione granolumemtrica della polvere
- Classe di combustibilità BZ
- LEL
- Classe ST di esplosività

I primi due in ordine di importanza perché mi possono escludere la polvere dall'essere combustibile, ergo niente ATEX.

Fatto ciò, se ancora non ho chiaro il bandolo della matassa... alzo la cornetta del telefono (come consulente del DDL) chiedendo loro delucidazioni in merito alle notizie di cui al punto 2) e  spiego loro che scriverò una mail per formalizzare la telefonata, alla quale loro mi risponderanno con altrettanta mail formale in cui allegheranno o SDS conforme (revisione successiva a quella che omette le informazioni di cui al punto 2) oppure una bella CARATTERIZZAZIONE della polvere con quelle belle notiziole.

Prima che tutto ciò non accade, quindi prima che il mio DdL non è in grado di fare una corretta VDR rispetto a quella polvere (per tutti i rischi che essa introduce nell'azienda del mio DdL) e di conseguenza una supposta e mirata gestione dei rischi , che li renda accettabili, quella polvere NON VA IN PRODUZIONE !!

Allora il mio DdL sta tranquillo... non perché il fornitore del prodotto ha omesso sulla SDS alcune notizie...

PS

Attenzione... se ne è discusso ampiamente... nel forum... se tu fornisci indicazione in merito all'utilizzo che farai della cabina di verniciatura,
lui è tenuto a fare una valutazione ATEX della cabina... magari questo ti aiuta di più.

Ciao

Gibbosky
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