abbiamo fatto alcune prove su ancoraggi realizzati su un ponteggio utilizzando fettucce connesse alla struttura tramite shock absorber, simulando la salita di un traliccio e Fattori di caduta fino a 5. Volevamo riprodurre alcune esperienze legate ai lavori in elevazione su supporti verticali.
I risultati sono davvero inquietanti. All'aumentare dell'angolo di connessione dei due ancoraggi il carico si ciascuno di essi è andato aumentando fino a lesionare i connettori. I dissipatori sono serviti a ben poco.
Possiamo fornire, ovviamente sul forum, qualche numero e le nostre considerazioni personali.
Interessa?
Segnalo, gentilmente, a blitz che nel nostro Forum vigono da sempre le regole auree
http://www.sicurezzaonline.it/forum_reg_auree.htm
che VIETANO QUALSIASI FORMA DI PUBBLICITA', DIRETTA O INDIRETTA CHE SIA.
La sua firma, che riportava l'indirizzo internet della sua societa', e' stata, pertanto, tolta.
Qualsiasi ulteriore numero e/o considerazione personale volesse riportare nel Forum dovra' essere TOTALMENTE anonimo.
Nella speranza di una sua PIENA collaborazione in tal senso colgo l'occasione per salutarla.
Mod
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
lavoro in elevazione
Immaginiamo di appendere un peso a due ancoraggi collegati.
Se l'angolo formato dalla fune che li collega è:
- vicino a 0° ognuno sopporterà il 50% della forza
- 60° ognuno sopporta il 58% della forza
- 120° ognuno sopporta il 100% della forza
- 130° ognuno sopporta il 120% della forza
- 180° la forza su ciascuno tende a infinito.
Immaginate un bel cavo d'acciaio teso e un operatore che si arrampica, magari su un tetto molto spiovente o su un ponteggio, superando di un paio di metri il cavo a cui è connesso. Gli ancoraggi del cavo sopporteranno la forza per cui sono certificati o...? :smt017
Che ne dite?
Se l'angolo formato dalla fune che li collega è:
- vicino a 0° ognuno sopporterà il 50% della forza
- 60° ognuno sopporta il 58% della forza
- 120° ognuno sopporta il 100% della forza
- 130° ognuno sopporta il 120% della forza
- 180° la forza su ciascuno tende a infinito.
Immaginate un bel cavo d'acciaio teso e un operatore che si arrampica, magari su un tetto molto spiovente o su un ponteggio, superando di un paio di metri il cavo a cui è connesso. Gli ancoraggi del cavo sopporteranno la forza per cui sono certificati o...? :smt017
Che ne dite?
Per fortuna madre natura ha inventato la deformabilità dei corpi, e a 180° un cavo non ci resta mai (quindi già risolto il problema delle forze infinite).blitz ha scritto: Se l'angolo formato dalla fune che li collega è:
...
- 180° la forza su ciascuno tende a infinito.
Per quanto riguarda tali linee anticaduta, il problema è sempre stato l'ancoraggio alle strutture esistenti: io collaudo (o faccio collaudare) sempre le linee quando vengono installate. Se non reggono nemmeno alla caduta di un peso equivalente a quello degli operatori con attrezzi, non possono essere accettate e devono riprogettare gli ancoraggi, se non tutto il sistema. Se lo reggono, allora non ci sono problemi.
Quindi piu' che simulazioni ritengo che sia sempre meglio un vero collaudo dinamico (in genere è opportuno prevederlo con clausole molto restrittive già nel contratto di appalto).
certamente. Concordo in pieno e senza riserve. Attenzione però, l'ancoraggio certificato non può reggere meno di 10Kn.
Il problema secondo me nasce su ancoraggi realizzati dagli stessi operatori (ad esempio impegnati su un traliccio con un sbraccio su cui devono muoversi di frequente, aree di disgaggio o simili).
Ho provato a fare alcune prove, simulazioni di collaudo appunto, facendo cadere un grave di circa 100 Kg per 5 metri con Fattore di caduta 2, con un angolo vicino ai 180°, mettendo dei dissipatori del tipo "cuciture a strappo", ma il risultato non è stato fantastico.
Alcuni dissipatori, i c.d. shock absorber, entrano in funzione a livelli di energia in gioco tamente bassi che, di fatto, servono solo per piccole cadute.
Solo alcuni hanno funzionato bene rompendo solo parte delle cuciture senza arrivare a "fine corsa".
Chiudendo l'angolo, circa 50°, il problema è scomparso.
Che dire... buono a sapersi no?
Il problema secondo me nasce su ancoraggi realizzati dagli stessi operatori (ad esempio impegnati su un traliccio con un sbraccio su cui devono muoversi di frequente, aree di disgaggio o simili).
Ho provato a fare alcune prove, simulazioni di collaudo appunto, facendo cadere un grave di circa 100 Kg per 5 metri con Fattore di caduta 2, con un angolo vicino ai 180°, mettendo dei dissipatori del tipo "cuciture a strappo", ma il risultato non è stato fantastico.
Alcuni dissipatori, i c.d. shock absorber, entrano in funzione a livelli di energia in gioco tamente bassi che, di fatto, servono solo per piccole cadute.
Solo alcuni hanno funzionato bene rompendo solo parte delle cuciture senza arrivare a "fine corsa".
Chiudendo l'angolo, circa 50°, il problema è scomparso.
Che dire... buono a sapersi no?