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reazione al fuoco e rivestimenti

Archivio norme tecniche e legislazione in materia di Prevenzione Incendi.
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Ronin
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Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

vi risulta che le vernici (es. le tempere) godano di una qualche forma di esclusione dall'essere certificate come reazione al fuoco (es. le malte di gesso o per intonaco hanno il dm 15 03 05)?
e il bucciato (rivestimento plastico spessore 0,3 mm)?

mi viene da dire che il secondo, non essendo certificato, in ospedale (dm del 2002) non si può installare mai (sono consentiti classe 0, 1 e 2 sotto particolari condizioni).
e le prime? una tempera a base d'acqua dovrebbe essere automaticamente incombustibile, eppure ho trovato solo questo:

DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 14 GENNAIO 1985...Art. 1
Ai materiali di seguito elencati è attribuita la classe di reazione al fuoco 0 (zero) senza che siano sottoposti alla prova di non combustibilità ISO/DIS 1182.2 prevista dall'allegato A1.1 al DM 26 giugno 1984 citato in premessa:
- materiali da costruzione, compatti o espansi a base di ossidi metallici (ossido di calcio, magnesio, silicio, alluminio ed altri) o di composti inorganici (carbonati, solfati, silicati di calcio e altri) privi di legamenti organici;
- materiali isolanti a base di fibre minerali (di roccia, di vetro, ceramiche ed altre) privi di legamenti organici;
- materiali costituiti da metalli con o senza finitura superficiale a base inorganica.


ecco quindi che un metallo con finitura superficiale (=vernice) è di classe zero. e se non è un metallo ma una parete?

e soprattutto, a questo punto, dove finisce la finitura e comincia il rivestimento? boh...
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Marzio
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Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
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Se ho ben capito la domanda...provo a rispondere pur non essendo una cosa che tratto ogni giorno...

Dunque, la reazione al fuoco è il:
"Grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto. In relazione a ciò i materiali sono assegnati (D.M. 26 06.1984) alle classi 0, 1, Z 3, 4, .5 con l'aumentare della loro partecipazione alla combustione quelli di classe 0 sono incombustibili".

Quindi tutto ciò che è incombustibile (no organico e no metallico passivabile) è di classe zero, al di là della presenza di DM specifici.

Ciao

Marzio
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Ronin
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Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

grazie per la risposta, ma le cose non stanno proprio così.

Intanto la suddivisione in classi è ormai pensionata (anche se rimane perchè molto semplice mnemonicamente); oggi la nuova classificazione europea (recepita con la direttiva CPD) non prevede più classi 0-5, ma le classi A1,A2,B-F.
ci sono naturalmente i decreti di equivalenza (10/3/05 o 15/3/05 adesso me li confondo sempre: A1 è circa uguale a 0, e così via, ma si distingue anche se il rivestimento è posato a pavimento, parete o soffitto, se gocciola, se emette fumo)

per cui nella nuova classe A1 (in cui confluiscono i vecchi classe 0), non necessariamente sono compresi solo materiali incombustibili (anche materiali che rilasciano meno di 2 MJ/m2).

Inoltre, non è vero che tutti i materiali incombustibili son di classe 0, controesempi: il ghiaccio (che si scioglie) e alcune varietà di polistirene (che sublimano); costoro sono materiali di classe F (cioè non classificabili), eppure non combustono affatto.

Infine, tutti i materiali da costruzione devono dimostrare di essere in una determinata classe, se vogliono essere impiegati dove ci sono restrizioni (sempre direttiva CPD); gli unici materiali esclusi sono quelli indicati dal DM (10/3/05 o 15/3/05 come sopra), che appunto specifica che sono automaticamente di classe 0 i metalli non in polvere, il calcestruzzo, le malte, gli intonaci senza leganti organici, i mattoni e così via (il decreto poi continua e stabilisce anche materiali automaticamente di altre classi).

tanto e verò quel che dico che per i cartongessi, c'è una determinazione della UE che va ad aggiungersi a tale decreto, apposta per sollevare i costruttori dall'onere della prova; a logica, quindi (salvo altri decreti che non conosco, e di cui chiedo appunto notizie), un materiale non specificamente incluso nell'elenco, non è di classe 0 (A1) neanche se incombustibile, a meno che il produttore non disponga di un certificato di prova che lo dimostra.
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Marzio
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Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
Località: Pordenone

... a parte che il ghiaccio non è un prodotto con il quale rivesti le pareti (forse in groenlandia...  :smt003 ), sono ben felice che il forum abbia acquisito una nuova importante competenza in prevenzione incendi  :smt023

Tuttavia Ronin mi sfugge la ragione squisitamente "tecnica" per la quale un materiale classicamente incombustibile (tipicamente avente un legame ionico) non possa essere ricompreso in classe 0.

Ciao

Marzio
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Ronin
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Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

la ragione più che tecnica è burocratica.
quello che non è certificato non è vero, a meno che esista un decreto che afferma che sia vero (es: per la resistenza al fuoco, o certifichi una parete rei con una prova sperimentale, o usi la circolare 91 o la norma uni: una parete di un bunker di casamatta, spessa 7 metri di terra compattata, NON è rei 30 anche se è evidente a chiunque che l'incendio non ce la farà mai a scavalcarla)
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Mod
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Iscritto il: 04 ott 2004 11:29
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Premetto che non l'ho letta e non so, quindi, se puo' essere utile per la vs. discussione ma volevo farvi presente (nel caso vi fosse sfuggita) questa recente Decisione della Commissione UE:
II Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità
Commissione
2006/751/CE
 
Decisione della Commissione, del 27 ottobre 2006, che modifica la decisione 2000/147/CE che attua la direttiva 89/106/CEE del Consiglio per quanto riguarda la classificazione della reazione all’azione dell’incendio dei prodotti da costruzione [notificata con il numero C(2006) 5063].

G.U.U.E. del 4/11/2006 n. L305

Un cordiale saluto a tutti ed un benvenuto a Ronin nella ns. community.

Mod :smt039
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Ronin
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Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

grazie del benvenuto (quanto alla competenza, si fa quello che si può).
ecco, ci mancava pure sta decisione: finirà che anche i cavi elettrici dovranno aver la certificazione di reazione al fuoco (speriamo non venga mai richiesta...)

quanto al discorso del bucciato, tecnicamente io lo affronterei così: siccome quando brucia il bucciato sviluppa un fumo pazzesco, che sia rivestimento o finitura, in ospedale non ci va messo.
però pare che agevoli molto le operazioni di pulizia, ragion per cui la committenza è pronta a tutto pur di averlo (ed essendo un AUSL, si controlla da sè, ragion per cui alla fine temo che lo metterà ugualmente; vedremo...)
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