Attenzione che continuare a dire che una laurea in ingegneria non conta un fico secco è pericoloso. Alla fine qualcuno ci potrebbe credere :smt003
Io sono dell'idea che se si firma e si timbra (ordine o non ordine) ci si assume la responsabilità delle due righille che si scrivono; civili e penali. A meno che uno sia votato al martirio (economico intendo), prima di scrivere ci pensa, magari si fa pagare ma ci pensa.
Ciao
Marzio
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
macchine
Hai detto bene Marzio : conta la Laurea, ossia la formazione, ma si potrebbe quasi dire che è una condizione necessaria (matematicamente) ma non sufficiente.
Ed ho detto Laurea non iscrizione.
Che poi ci siano persone che studiando in proprio raggiungano un comparabile livello (o anche superiore), hanno seguito un differente percorso formativo.
Poi ci sono le Honoris causa.......
Ma se mi danno una laurea ad honorem in medicina, posso fare il medico (dopo ovvio tirocinio...) : mi rendo conto che è fuori argomento, ma me lo sono sempre chiesto
Ed ho detto Laurea non iscrizione.
Che poi ci siano persone che studiando in proprio raggiungano un comparabile livello (o anche superiore), hanno seguito un differente percorso formativo.
Poi ci sono le Honoris causa.......
Ma se mi danno una laurea ad honorem in medicina, posso fare il medico (dopo ovvio tirocinio...) : mi rendo conto che è fuori argomento, ma me lo sono sempre chiesto
Concordo. La sufficienza la fornisce, probabilmente, la propria coscienza professionale.serafino ha scritto:(...) ma si potrebbe quasi dire che è una condizione necessaria (matematicamente) ma non sufficiente.
E' comunque chiaro che un qualsiasi professionista che si occupa di sicurezza è di fatto un "autodidatta"; magari ha seguito seminari di approfondimento tematico ma sicuramente gli "skill" necessari alla professione non li fornisce certo il titolo di studio. Quindi direi condizione necessaria e sufficiente: diploma tecnico "old style" o laurea tecnica e coscienza priva di "peluria"... :smt003
Ciao
Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
Marzio hai ragione.Marzio ha scritto: un qualsiasi professionista che si occupa di sicurezza è di fatto un "autodidatta"
L'esperienza e l'autoformazione anzittutto...
Quotidianamente mi trovo a combattere contro un certo tipo di "accademicità" che certo non fa bene al mondo del lavoro.
Servono: occhi aperti, buon senso e tanta, tanta lettura...
Ciao
Toni
Proviamo a trarre una morale :
alla domanda
"l'ispettore ha ragione di chidermi un documento redatto da un professionista?"
che risposta diamo?
Riassumo (ovviamente male) quanto detto :
il professionista è colui ch fa "di mestiere" una data attività, è in possesso di requisiti tecnici, di conoscenze, esperienza e perizia per svolgere al meglio la suddetta attività.
Se l'utilizzatore non ha tali competenze, non le reperisce all'interno delle sue risorse umane (che brutto termine..), per apportare una modifica, di qualunque genere essa sia, deve rivolgersi a personale professionale di sua scelta e fiducia.
Fra le modifiche possiamo tranquillamente includere anche gli adeguamenti ed i miglioramenti verso la sicurezza (permettetemelo)
Ergo, i signori ispettori di cui sopra, potrebbero aver ragione se hanno contestato l'aggiunta di un carter ad un salumiere un pò meno se hanno contestato un'impresa che da 20anni realizza torni.
Analogamente potrebbero aver ragione a contestare i costruttori di torni se hanno installato un arresto di emergenza (il nostro mitico fungo) ma non avrebbero ragione se la contestazione la fanno ad un artigiano quadrista di 22 anni (ossia da 3 in attività).
Tutto questo per la pura forma, perchè abbiamo dedotto che le competenze non sono misurabili in maniera immediata, e quindi non possiamo sapere se i due soggetti da me sopra citati (il salumiere lo scluderei, non me ne voglia la categoria) fossero realmente competenti oppure solo formalmente competenti.
E' un ragionamento sensato secondo voi?
alla domanda
"l'ispettore ha ragione di chidermi un documento redatto da un professionista?"
che risposta diamo?
Riassumo (ovviamente male) quanto detto :
il professionista è colui ch fa "di mestiere" una data attività, è in possesso di requisiti tecnici, di conoscenze, esperienza e perizia per svolgere al meglio la suddetta attività.
Se l'utilizzatore non ha tali competenze, non le reperisce all'interno delle sue risorse umane (che brutto termine..), per apportare una modifica, di qualunque genere essa sia, deve rivolgersi a personale professionale di sua scelta e fiducia.
Fra le modifiche possiamo tranquillamente includere anche gli adeguamenti ed i miglioramenti verso la sicurezza (permettetemelo)
Ergo, i signori ispettori di cui sopra, potrebbero aver ragione se hanno contestato l'aggiunta di un carter ad un salumiere un pò meno se hanno contestato un'impresa che da 20anni realizza torni.
Analogamente potrebbero aver ragione a contestare i costruttori di torni se hanno installato un arresto di emergenza (il nostro mitico fungo) ma non avrebbero ragione se la contestazione la fanno ad un artigiano quadrista di 22 anni (ossia da 3 in attività).
Tutto questo per la pura forma, perchè abbiamo dedotto che le competenze non sono misurabili in maniera immediata, e quindi non possiamo sapere se i due soggetti da me sopra citati (il salumiere lo scluderei, non me ne voglia la categoria) fossero realmente competenti oppure solo formalmente competenti.
E' un ragionamento sensato secondo voi?