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sostituzione filtri semimaschera

Archivio Igiene del lavoro/Microclima/DPI/Segnaletica.
Questo archivio raccoglie tutte le discussioni relative all'igiene del lavoro, microclima negli ambienti di lavoro e DPI - Dispositivi di Protezione Individuale (Riservato agli abbonati)
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mirko
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Iscritto il: 23 nov 2004 20:32
Località: Roma

Ciao a tutti.
La ASL ci ha chiesto come facciamo a sapere quando il filtro di protezione di una maschera pienofacciale deve essere sostituito.
E' il caso di un azienda agricola e il DPI in questione è rappresentato da una maschera pienofacciale con filtri intercambiabili del tipo FFA1B1E1K1 P3 SL (filtro combinato, protezione contro tutte le polveri, nebbie  efumi) utilizzata in particolare per l'applicazione di fitofarmaci e diserbanti vari in particolari aree.
Vista la variabilità delle frequenze, dei tempi di utilizzo e del numero e della tipologia dei prodotti utilizzatti (la maggior parte R20/21/22) rispondere alla domanda nn è semplice. Una procedura stabilisce la loro sostituzione ogni 10 giornate di utilizzo. Questo tempo è stato stabilito in base all'esperienza degli operatori che dopo tale periodo iniziano a sentire la "puzza" dei prodotti usati. Alla ASL, ovviamente, questa risposta non piace ma nn sanno nemmeno loro indicarci come stabilire un tempo max di utilizzo in modo "tecnico". NN ritengo sia il caso di eseguire indagini personali per la valutazione dell'esposizione per motivi facilmente intuibili. Allora ogni quanto li sostituiamo sti filtri? sulla base di che cosa?
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Max DP
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Iscritto il: 08 ott 2004 10:03
Località: Cordenons (PN)

Il filtro di una maschera si "usura" in tempi fissi, o per meglio dire dopo il passaggio di aria da filtrare con determinate caratteristiche "fisse".
Il problema sono le variabili:
la concentrazione delle sostanze da filtrare presenti nell'aria,
l'umidita' nell'aria
la frequenza della respirazione di chi la indossa,
... e poi tanti ancora che son sicuro Nofer conosce tutti!

Ecco, a me hanno insegnato che il filtro va sostituito appena si comincia a sentire la gola secca, odore dei prodotti da filtrare, sonnolenza (ma e' gia' troppo tardi) ...

Personalemente ne ho provata una durante un incendio quando facevo il vigile del fuoco durante il servizio di leva obbligatoria e devo dire che, dopo un'ora di spegnimento immersi nel fumo, il capo squadra di turno ha fatto allontanare tutti e fatto cambiare i filtri. Effettivamente l'incendio era in un deposito di vernici e solventi... pero' ricordo bene che mi ha detto "senti odore?" alla risposta affermativa ha detto sostituisci immediatamente il filtro!

Questa e' la mia esperienza. Niente di oggettivo, quindi!
Per un utilizzo continuo, forse si possono fare degli studi approfonditi che Nofer di sicuro ci illustrera' appena avra' un attimo, vero?

Grazie!
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Mika
Messaggi: 144
Iscritto il: 12 ott 2004 08:59

Lo stesso problema l'ho avuto anch'io.
Non mi sono confrontato con la ASL ma con altri Responsabili della Sicurezza.
In effetti il problema è più semplice di quello che possa sembrare.
Quando acquisti dei filtri nuovi troverai all'interno della confezione le istruzioni per il corretto utilizzo dei filtri e quindi la loro naturale scadenza, prescrizioni varie ed anche le informazioni che cerchi cioè capire quando devono essere sostituiti.
La ASL non credo possa darti un'indicazione precisa poichè non conosce bene la forma, il luogo ed il tempo di utilizzo di tali filtri.
A mio avviso è corretta la vostra procedura poichè solo voi conoscete le modalità di utilizzo  della maschera.
Se non trovi le istruzioni fatti sentire che magari le metto on line.
Ciao
Mika
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nicoletta
Messaggi: 8
Iscritto il: 29 nov 2004 17:49
Località: Quattordio (AL)

Anche secondo me è corretta la tua procedura; ti consiglio però di avere un documento scritto, tipo istruzione per gli utilizzatori, con controfirma per ricevimento.
Ritengo che se voi stabilite un intervallo di tempo per la sostituzione che sia inferiore a quello, in base alla vostra esperienza, oltre il quale si comincia a percepire l'odore della sostanza ed essendo chiaramente specificato sulle istruzioni d'uso date dal produttore che non è possibile stabilire a priori la durata del filtro perchè essa dipende da vari fattori (vedi Mika/Max DP), possiate ampiamente dimostrare di essere dalla parte della ragione: chi può contestare una sostituzione troppo frequente dei filtri?
Ti consiglio anche di tenere in archivio, per ogni tipo di DPI che usate, una copia delle istruzioni del fabbricante.
Ciao!
Nicoletta
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Marzio
Messaggi: 1321
Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
Località: Pordenone

Dato che il filtro è di sicuro marcato CE, fai riferimento a quanto indicato nel manuale di uso del filtro; deve essere il fabbricante a dire quali sono i limiti di utilizzo del filtro usato. Se non sono presenti tali informazioni, cambia fornitore  :smt003 .

Ciao

Marzio
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Ciao Max  :smt045 , mi volevi?
Nei manuali di istruzioni, c'è scritto proprio che il filtro dev'essere sostituito quando si avverte l'odore del contaminante. Infatti, le case serie dicono anche di non usarli per contaminanti inodori (che poi significherebbe usare l'autorespiratore? o l'alimentazione di aria esterna tipo palombaro?).
Quando si è in presenza di lavorazioni abituali, in genere è l'operatore stesso che "sa" dopo quante ore di utilizzo e in quali condizioni inizia a sentire "l'odore". E siccome, come è stato fatto notare, quando senti l'odore vuol dire che ti stai già respirando il contaminante, in linea teroica è bene cambiarli un po' prima. Ma chi è che si mette a registrare le ore (o anche i minuti, dipende!) di utilizzo dei singoli filtri? Perchè se si segna tutto, dopo un po' si riesce a dire a priori "questo filtro mi dura 8 ore se spruzzo, 12 se innaffio e 20 se faccio il controllo dopo", che è l'unico metodo, abbinato alle misure medie degli agenti, per poter prevedere  con rigore scientifico a che adsorbimento i filtri si saturano.  L'esperienza dell'operatore, a questo punto, mi sembra il miglior sensore: perchè non tutti respiriamo alla stessa velocità nè con la stessa intensità, e francamente concordo sull'assurdo di fare monitoraggi personali a tutti i lavoratori per fare questi calcoli.
Ma diciamoci le cose in faccia: se i filtri ci sono, e sono a disposizione in abbondanza o almeno senza restrizioni, perchè mai l'operatore non dovrebbe cambiarlo? E perchè mai il DdL dovrebbe prestabilire un "tempo" generale che neppure i produttori possono predeterminare? A rischio che "tarando" i tempi sull'operatore con respirazione più lenta si intossica quello con respirazione più veloce, e viceversa che facendo l'opposto si "sprechi" un 20 -30% di filtrazione ancora utile.
Specie per i carboni attivi e per la silice-gel, il limite è dato dalla saturazione della superficie di adsorbimento delle particelle (vale lo stesso per i campionamenti), e la saturazione è funzione della velocità di aspirazione a sua volta in funzione del tempo, in poche parole al volume di aria V a concentrazione X che è passato per i filtri, che corriponde a volume 2V per concentrazioni X/2, e via dicendo in su e in giù.
Alcune case produttrici indicano dei tempi di riferimento per operazioni standardizzate, ma ovviamente essi devono ritenersi estremamente cautelativi (per il produttore, che ne vende di più).
Nofer
Nofer
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Max DP
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Iscritto il: 08 ott 2004 10:03
Località: Cordenons (PN)

Cara Nofer ero sicuro che la tua spiegazione illuminasse tutti!
Precisa precisa: la teoria e la pratica in questo caso corrispondono!

Grazie
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