Cari amici mi sapete dire se per caso dal 1956 in poi ci sono state deroghe all'art. 8 L. 303/56 ? Nell'ospedale in cui lavoro ci sono alcuni ambienti di Medicina Nucleare, in cui vengono effettuati dosaggi RIA, nei confronti dei quali ho alcune perplessità . Si accede a questi ambienti dall'ingresso principale scendendo una rampa di scale; sono in tutto 8 stanze alcune di queste hanno una finestra che si apre in un cortiletto interno, le altre stanze non hanno finestre; non sono sicura a questo punto se tali ambienti possono essere considerati sotterranei o semisotterranei.
Nel caso non esistessero degoghe in merito, chi deve fare la richiesta di autorizzazione ed a chi inviarla ? Grazie di cuore per l'attenzione :smt039 Daniela
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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art. 8 L. 303/56 deroghe ?
Certo che ci sono state deroghe, anzi continuano ad esserci e sono veramente tante.
Devi informarti presso la tua ASL di competenza. Comunque è il DdL che deve fare la richiesta di deroga che, peraltro, entra a far parte del certificato di agibilità dei locali
Devi informarti presso la tua ASL di competenza. Comunque è il DdL che deve fare la richiesta di deroga che, peraltro, entra a far parte del certificato di agibilità dei locali
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
Dal punto di vista della radioprotezione, e forse anche in altri campi, interrato e' un ambiente completamente sotto il livello di terra, seminterrato e' un ambiente con piu' del 50% di altezza di 3/4 del perimetro, sotto il livello di terra.
Non per rompere le scatole sempre con le stesse questioni... ma bisognerebbe dire al vostro E.Q. di fare anche valutazioni di esposizione al radon, che in un laboratorio RIA non guasta mai.
Inoltre:
Art. 8. Locali sotterranei
1. È vietato adibire al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei.
2. In deroga alle disposizioni del precedente comma, possono essere destinati al lavoro locali sotterranei o semisotterranei, quando ricorrano particolari esigenze tecniche. In tali casi si deve provvedere con mezzi idonei alla aerazione, alla illuminazione ed alla protezione contro l'umidità.
3. L'Ispettorato del lavoro, d'intesa con l'ufficiale sanitario, può consentire l'uso dei locali sotterranei e semisotterranei anche per altre lavorazioni per le quali non ricorrono le esigenze tecniche, quando dette lavorazioni non diano luogo ad emanazioni nocive e non espongano i lavoratori a temperature eccessive, sempre che siano rispettate le altre norme del presente decreto e sia provveduto, con mezzi idonei, alla aerazione, alla illuminazione ed alla protezione contro l'umidità.
Il comma 1) dice che non si puo' lavorare sottoterra
Il comma 2) dice che se ci sono particolari esigenze si puo'
Il comma 3) dice che l'ispettorato puo' concedere deroghe
So che tutti lo sanno, ma volevo riproporre il testo per poter dire che se ci sono "particolari esigenze tecniche" non c'e' nemmeno bisogno di chiedere la deroga, prevista solo per quelle attivita' senza tali esigenze. Per le attivita' con le famose esigenze, il comma 2) gia' prevede che si possano fare lavori in sotterraneo.
In funzione di cio' che pensa l'ispettore dell'Organo di Vigilanza, si potrebbe anche pensare che in un laboratorio RIA quelle particolari esigenze tecniche siano presenti (non e' proprio vero, ma si potrebbe anche discutere), per cui non sarebbe nemmeno necessario chiedere deroga.
Buon lavoro
Mauro
Non per rompere le scatole sempre con le stesse questioni... ma bisognerebbe dire al vostro E.Q. di fare anche valutazioni di esposizione al radon, che in un laboratorio RIA non guasta mai.
Inoltre:
Art. 8. Locali sotterranei
1. È vietato adibire al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei.
2. In deroga alle disposizioni del precedente comma, possono essere destinati al lavoro locali sotterranei o semisotterranei, quando ricorrano particolari esigenze tecniche. In tali casi si deve provvedere con mezzi idonei alla aerazione, alla illuminazione ed alla protezione contro l'umidità.
3. L'Ispettorato del lavoro, d'intesa con l'ufficiale sanitario, può consentire l'uso dei locali sotterranei e semisotterranei anche per altre lavorazioni per le quali non ricorrono le esigenze tecniche, quando dette lavorazioni non diano luogo ad emanazioni nocive e non espongano i lavoratori a temperature eccessive, sempre che siano rispettate le altre norme del presente decreto e sia provveduto, con mezzi idonei, alla aerazione, alla illuminazione ed alla protezione contro l'umidità.
Il comma 1) dice che non si puo' lavorare sottoterra
Il comma 2) dice che se ci sono particolari esigenze si puo'
Il comma 3) dice che l'ispettorato puo' concedere deroghe
So che tutti lo sanno, ma volevo riproporre il testo per poter dire che se ci sono "particolari esigenze tecniche" non c'e' nemmeno bisogno di chiedere la deroga, prevista solo per quelle attivita' senza tali esigenze. Per le attivita' con le famose esigenze, il comma 2) gia' prevede che si possano fare lavori in sotterraneo.
In funzione di cio' che pensa l'ispettore dell'Organo di Vigilanza, si potrebbe anche pensare che in un laboratorio RIA quelle particolari esigenze tecniche siano presenti (non e' proprio vero, ma si potrebbe anche discutere), per cui non sarebbe nemmeno necessario chiedere deroga.
Buon lavoro
Mauro
Grazie Ursamaior mi puoi citare qualcuna di queste deroghe ? Saluti Daniela
La necessita' di parlare, l'imbarazzo di non aver nulla da dire e la brama di mostrarsi persone di spirito sono tre cose capaci di rendere ridicolo anche l'uomo piu' grande.
(Voltaire)
(Voltaire)
Perdonami Daniela, ma non capisco la tua domanda.
Una deroga è una nota sul certificato di agibilità in cui, ad esempio si dice che è necessario tenere acceso e funzionante per tutto l'orario di lavoro l'impianto di aerazione (ovviamente per ottenerla bisogna presentare una serie di documentazione tecnica che dimostri la bontà della soluzione proposta) . Era questo che intendevi?
Con riguardo a ciò che dice Mauro (col quale concordo in particolare sulla necessità di sentire l'EQ), ricordo una sentenza della Pretura di Milano del 13/11/1979
Per la definizione di locale chiuso semisotterraneo, ai sensi dell'art. 8 D.P.R. 19 marzo 1956 n.303, appare inadeguato il criterio rigido di considerare tale qualunque ambiente chiuso da pareti che si trovi per più della metà della sua altezza sotto il livello stradale, ma occorre rifarsi alla effettiva "ratio" della norma per non dare una risposta puramente formale ai problemi dell'igiene del lavoro. Non può, pertanto, considerarsi locale chiuso semisotterraneo, per il cui impiego in attività produttiva è necessaria l'autorizzazione dell'ispettorato del lavoro, quello che, pur essendo per più della metà della sua altezza sotto il livello stradale, presenti tuttavia un lato completamente aperto su un largo spazio libero e abbia una superficie complessiva aerata ed illuminata direttamente superiore a quella chiusa.
In effetti, spesso è il regolamento di igiene comunale che fornisce le indicazioni su cosa sia interrato e cosa seminterrato.
In linea di massima:
A = Piano naturale del terreno: è il piano di campagna circostante il fabbricato. Risulta orizzontale nel caso del terreno pianeggiante e obliquo nel caso di zona non pianeggiante.
B = Piano orizzontale contenente la faccia inferiore (intradosso) del solaio di copertura del locale in esame.
Locale interrato: E’ quello dove la differenza B-A è inferiore a 1/3 dell’altezza del locale;
Locale seminterrato: E’ quello dove la differenza B-A è compresa fra 1/3 e 1/2 dell’altezza del locale;
Locale assimilabile a fuori terra: E’ quello dove la differenza B-A è superiore a 1/2 dell’altezza del locale.
Il concetto è che spesso, effettivamente, dal punto di vista della sicurezza e salute dei lavoratori, alcuni seminterrati è come se fossero fuori terra. Tuttavia faglielo capire all'UPG che ti contesta l'assenza di deroga.
Qui è mauro l'EQ che può sapere se effettivamente vi siano o meno dei rischi. Io comunque la chiederei, ma non ne so niente di RI
Una deroga è una nota sul certificato di agibilità in cui, ad esempio si dice che è necessario tenere acceso e funzionante per tutto l'orario di lavoro l'impianto di aerazione (ovviamente per ottenerla bisogna presentare una serie di documentazione tecnica che dimostri la bontà della soluzione proposta) . Era questo che intendevi?
Con riguardo a ciò che dice Mauro (col quale concordo in particolare sulla necessità di sentire l'EQ), ricordo una sentenza della Pretura di Milano del 13/11/1979
Per la definizione di locale chiuso semisotterraneo, ai sensi dell'art. 8 D.P.R. 19 marzo 1956 n.303, appare inadeguato il criterio rigido di considerare tale qualunque ambiente chiuso da pareti che si trovi per più della metà della sua altezza sotto il livello stradale, ma occorre rifarsi alla effettiva "ratio" della norma per non dare una risposta puramente formale ai problemi dell'igiene del lavoro. Non può, pertanto, considerarsi locale chiuso semisotterraneo, per il cui impiego in attività produttiva è necessaria l'autorizzazione dell'ispettorato del lavoro, quello che, pur essendo per più della metà della sua altezza sotto il livello stradale, presenti tuttavia un lato completamente aperto su un largo spazio libero e abbia una superficie complessiva aerata ed illuminata direttamente superiore a quella chiusa.
In effetti, spesso è il regolamento di igiene comunale che fornisce le indicazioni su cosa sia interrato e cosa seminterrato.
In linea di massima:
A = Piano naturale del terreno: è il piano di campagna circostante il fabbricato. Risulta orizzontale nel caso del terreno pianeggiante e obliquo nel caso di zona non pianeggiante.
B = Piano orizzontale contenente la faccia inferiore (intradosso) del solaio di copertura del locale in esame.
Locale interrato: E’ quello dove la differenza B-A è inferiore a 1/3 dell’altezza del locale;
Locale seminterrato: E’ quello dove la differenza B-A è compresa fra 1/3 e 1/2 dell’altezza del locale;
Locale assimilabile a fuori terra: E’ quello dove la differenza B-A è superiore a 1/2 dell’altezza del locale.
Il concetto è che spesso, effettivamente, dal punto di vista della sicurezza e salute dei lavoratori, alcuni seminterrati è come se fossero fuori terra. Tuttavia faglielo capire all'UPG che ti contesta l'assenza di deroga.
Qui è mauro l'EQ che può sapere se effettivamente vi siano o meno dei rischi. Io comunque la chiederei, ma non ne so niente di RI
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
Grazie a tutti ho chiarito molti dubbi. :smt038 Un grosso bacio . A presto. Daniela
La necessita' di parlare, l'imbarazzo di non aver nulla da dire e la brama di mostrarsi persone di spirito sono tre cose capaci di rendere ridicolo anche l'uomo piu' grande.
(Voltaire)
(Voltaire)
Poco si puo' dire del rischio radon senza misure. Sono troppi i fattori che influenzano la valutazione. In generale, se il locale e' ben areato, non ci dovrebbero essere problemi. Il radon continua ad essere la seconda causa di tumore polmonare, dopo il fumo da sigaretta. Comincio ad avere dei dubbi, in questo periodo, comincio a pensare che questo dato sia un po' troppo vecchio, ma ad oggi cosi' sta scritto sui testi sacri.
In un laboratorio RIA, dove un EQ c'e' gia', non dovrebbe essere complicato fare due misurette.
Infine, continuo a dire che secondo me potrebbe anche non essere necessaria la richiesta di deroga.
Concordo con quello che dice Ursa, nello specifico con la chiosa relativa all'UPG. :smt023
Buon lavoro
Mauro
In un laboratorio RIA, dove un EQ c'e' gia', non dovrebbe essere complicato fare due misurette.
Infine, continuo a dire che secondo me potrebbe anche non essere necessaria la richiesta di deroga.
Concordo con quello che dice Ursa, nello specifico con la chiosa relativa all'UPG. :smt023
Buon lavoro
Mauro