Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
atex in pastificio
L'atmosfera che descrivi è secondo me potenzialmente esplosiva da gas.
Va distinto pero' l'evento catatrofico dal guasto.
L'evento catastrofico non rientra nell'Atex, per cui i tubi non vengono considerati.
La fiamma che si spegne è invece un guasto e pertanto rientra, secondo me, nell'Atex. L'ugello di emissione diventa sorgente di emissione di secondo grado, che di solito produce (dipende dal grado di ventilazione) una zona 2, la cui estensione va valutata con l'aiuto della norma CEI 31-30.
ciao
Renato[/list]
Va distinto pero' l'evento catatrofico dal guasto.
L'evento catastrofico non rientra nell'Atex, per cui i tubi non vengono considerati.
La fiamma che si spegne è invece un guasto e pertanto rientra, secondo me, nell'Atex. L'ugello di emissione diventa sorgente di emissione di secondo grado, che di solito produce (dipende dal grado di ventilazione) una zona 2, la cui estensione va valutata con l'aiuto della norma CEI 31-30.
ciao
Renato[/list]
A mio avviso la situazione descritta da Stilo "può" essere a rischio di esplosione in quanto possono essere soddisfatte le due condizioni da me indicate.
L'unica via d'uscita pare dunque essere la valutazione del rischio conesso alla presenza di atmosfere esplosive grazie all'uso della CEI 31-30 :smt017
E' possibile però evitare il ricorso ai calcoli da incubo previsti dalla CEI 31-30 facendo ricorso alla CEI 31-35/V2 che permette di escludere il rischio di esplosione connesso all'esercizio di centrali termiche a metano rispondendo a otto domande. :smt003
La CEI 31-35/V2 si applica a:
1) impianti preesistenti l'entrata in vigore del DPR 661/96;
2) uso di apparecchi non compresi nel campo di applicazione del DPR 661/96
3) uso di apparecchi realizzati e destinati specificatamente ad essere utilizzati in processi industriali presenti in stabilimenti industriali.
Fatta questa premessa, la sorta di ceck list a cui fare riferimento ha come oggetto i seguenti argomenti:
a) caratteristiche del gas combustibile
b) pressioni nominali di esercizio
c) foro di emissione massimo dovuto a guasti non superiore a 0.25 mmq
d) aperture di ventilazione
e) impianto realizzato a regola d'arte
f) corretta manutenzione
g) quota di installazione
h) potenza dell'impianto termico
Nel caso in cui le risposte siano affermative, le zone sono non classificabili 0, 1 o 2.
Ciao
Marzio
L'unica via d'uscita pare dunque essere la valutazione del rischio conesso alla presenza di atmosfere esplosive grazie all'uso della CEI 31-30 :smt017
E' possibile però evitare il ricorso ai calcoli da incubo previsti dalla CEI 31-30 facendo ricorso alla CEI 31-35/V2 che permette di escludere il rischio di esplosione connesso all'esercizio di centrali termiche a metano rispondendo a otto domande. :smt003
La CEI 31-35/V2 si applica a:
1) impianti preesistenti l'entrata in vigore del DPR 661/96;
2) uso di apparecchi non compresi nel campo di applicazione del DPR 661/96
3) uso di apparecchi realizzati e destinati specificatamente ad essere utilizzati in processi industriali presenti in stabilimenti industriali.
Fatta questa premessa, la sorta di ceck list a cui fare riferimento ha come oggetto i seguenti argomenti:
a) caratteristiche del gas combustibile
b) pressioni nominali di esercizio
c) foro di emissione massimo dovuto a guasti non superiore a 0.25 mmq
d) aperture di ventilazione
e) impianto realizzato a regola d'arte
f) corretta manutenzione
g) quota di installazione
h) potenza dell'impianto termico
Nel caso in cui le risposte siano affermative, le zone sono non classificabili 0, 1 o 2.
Ciao
Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)