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attività di "bonifica"

In questa sezione sono archiviate discussioni di carattere generale che le aziende si trovano ad affrontare quotidianamente in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
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Olmo
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Iscritto il: 28 ott 2004 12:40
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ho il seguente dubbio  :smt017  :

dovendo iniziare l'attività di bonifica di due zone di un cantiere, dove, bellamente, sono stati scaricati rifiuti di vario tipo (in generale scarti di demolizione), mi chiedo se sui formulari di trasporto devo riportare il codice CER individuato dalla caratterizzazione e di cui ho il rapporto di prova del laboratorio, o devo riportare il codice "19 13 Rifiuti prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni e risanamento delle acque di falda" ?

Sperando di essere stato chiaro, ringrazio anticipatamente per tutti gli eventuali aiuti.

Saluti  :smt039
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Stilo
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Iscritto il: 07 ott 2004 12:06
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Direi senza dubbio la prima delle due. (17...). se non altro per avere corrispondenza tra ciò che conferisci e le analisi. Sennò che le hai fatte a fare?
Ricorda che il CER ha 6 cifre...
Stilo
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

e ti dirò: dubbio non da poco.
Premettiamo - come mia abitudine - il dettato normativo: è il Produttore del Rifiuto colui che assegna il codice CER, e questo in quanto è l'unico che "sa" da quale processo è originato il rifiuto.
Ecco, a qeusto punto secondo me si aprono contemporaneamente 2 vie, ma sono assai differenti anche se tecnicamente e legalmente entrambe valide.
1) raccolgo tutto alla rinfusa, e faccio uscire tutto con codice della famiglia 19
2) per quanto possibile, faccio una raccolta con cernita preliminare (è ammesso) e metto da una parte i residui di demolizione , che faccio uscire con il codice di famiglia 17, e dall'altra tutto il resto. Però, in quest'ultimo caso magari, specie se non ci sono mischiati dei rifiuti pericolosi, io anzichè la famiglia 19 cercherei di vedere se la tipologia merceologica mi consente di applicare un codice della famiglia 20.  
quest'ultima ipotesi sarebbe preferibile ai fini dei costi di pulizia-smaltimento, ma presuppone tutta una serie di riscontri oggettivi (materiali oggettivamente non contaminati, oggettivamente separabili etc.) sui quali solo tu puoi decidere.
Per inciso, il codice CER che hai individuato tu tecnicamente dovrebbe essere riservato ai suoli/sottosuoli sottoposti a bonifica in procedura 471. Ma dico "dovrebbe", perchè è "a orecchio" ma non c'è scritto da nessuna parte.
Se tu intendi (oppure devi intendere) la rimozione di rifiuti come "bonifica", OK allora il codice è giusto.
Se invece si può trattare oggettivamente di raccolta preliminare prima dell' smaltimento/recupero finale, allora la ipotesi 2 mi pare quella più praticabile.
Spero di non averti ulteriormente confuso!
Nofer
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Olmo
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Iscritto il: 28 ott 2004 12:40
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Vi ringrazio per le Vs. risposte ...

Stilo, in prima battuta anch'io l'ho pensata così, ma poi mi è sorto il dubbio.

Nofer, che dirti, confuso di più No, ma senz'altro ho ancora dei dubbi.

Un mio responsabile mi ha dato un'interpretazione simile alla tua ma anche lui ha lasciato aperte altre soluzioni.

Io, domani, per essere più sicuro, farò una telefonatina al NOE competente, al quale per altro devo mandare le copie dei formulari (1° e 4° copia), poi Vi faccio sapere cosa mi dicono.
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Olmo
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Iscritto il: 28 ott 2004 12:40
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non ho chiamato il NOE, però l'esimio avvocato che segue il cantiere mi ha detto (ed io ho eseguito) di far uscire i rifiuti con il codice individuato dalle analisi, visto che l'attività che viene svolta è di "rimozione di rifiuti" e non di Bonifica.

A voi gli eventuali commenti.

Io, dal mio punto di vista, concordo con questa visione, tant'è che il responsabile del D.A.P. ARPA competente sin dall'inizio, quando gli abbiamo comunicato il rinvenimento di rfiuti e quando ha fatto i primi sopralluoghi-relazioni, mi ha sempre detto che una volta rimossi i rifiuti avrebbe richiesto una verifica di fondo e pareti per definire o meno l'esigenza di una bonifica da eventuali inquinanti.
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

...e dunque... si tratta evidentemente della ristrutturazione/ rimessa a nuovo/ adeguamento di un sito dismesso, dove per un qualche motivo si doveva scavare (per esempio, fondazioni) e avete trovato un mare di "sfabbrico". Questo mi chiarisce la presenza dell'ARPA, il perchè avevi inizialmente parlato di "bonifica", perchè aver mandato ad analizzare un codice (il 170904) che è tra i pochi che è consentito classificare a vista sapendone l'origine.
orbene, premesso che del tutto a me poco cale, per quanto riguarda le ulteriori eventuali indagini che richiederà l'ARPA, su fondo e pareti del bucone da quale state tirando fuori l'ex-qualcosa demolito e lì sepolto, ti raccomando di impuntarti sull'esecuzione delle sole analisi che riguardino le vere, effettive reali attività produttive svolte in quel sito. Altrimenti potrebbe capitarti di sentirti richiedere l'intera tabella del 471, e cosa una cifra blu. Appellati al 152, per le indagini sito-specifiche, nonché al DM 185/89 che assegnava alle Regioni il censimento dei siti contaminati e le relative indagini, e c'è l'allegato che dice anche cosa bisogna cercare in funzione di che tipo di fabbrica c'era sopra.
Peraltro, se il sito ricade nella perimetrazione di qualcuno di quelli "di interesse nazionale", mi sa che devi fare tutto quello che ti chiedono.  
Nofer
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Olmo
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Iscritto il: 28 ott 2004 12:40
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... ringrazio Nofer, che non nascondo leggo sempre volentieri  :smt023

approfitto quindi per spiegare meglio la situazione che proprio ieri mi si è nuovamente complicata.

Stiamo procedendo alla realizzazione di un tratto stradale (circa 25 km). In alcune aree abbiamo segnalato la presenza di rifiuti di vario tipo, che sono risultati essere, per la gran parte macerie e terre rpovenienti dall'attività di costruzione e demolizione, in mezzo c'è qualche "pezzo" di amianto, per il quale provvediamo allo smaltimento tramite ditta specializzata ed applicazione della specifica normativa, qualche copertone, i soliti water (non ho mai capito il perché ma nelle discariche abusive sono una costante), ecc. ecc.

Tutte queste attività, sono state oggetto da parte nostra, di dovuta segnalazione al committente dei lavori, ed a tutti gli enti interessati (comune, prov., regione, arpa p.c.). Gli enti, fatti i loro sopralluoghi, hanno prescritto la rimozione ed in alcuni casi, la verifica della contaminazione. Premetto che in tutte queste aree le uniche attività precedenti sono state: pastorizia ed agricoltura + scarico abusivo di rifiuti.

In una di queste aree, che in passato era una cava, durante le attività di rimozione dei cumoli di rifiuti rilevati e, aggiungo, rilevabili, abbiamo rinvenuto uno strato di arance (tante arance maleodoranti).

La domanda che faccio è la seguente: questo terreno misto ad arance come lo smaltisco ? In altre parole continuo a caricare e far uscire i mezzi con il 170904, o è bene utilizzare un nuovo codice?

I miei migliori saluti a tutti i frequentatori del forum, Olmo  :smt039

p.s. per Nofer: ho anche il sito inquinato di interesse nazionale ... bel caos che ne sta uscendo, soprattutto con le acque, magari più avanti potrò fornire qualche interessante informazione, saluti. Piuttosto, una cosa la chiedo subito, la presenza di "dicloropropano" da cosa può dipendere ?
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Nofer
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"dicloropropano".
come buona parte dei clorurati organici, soprattutto alifatici come nella fattispecie, se non è stato sversato tal quale (cosa che tenderei ad escludere) deriva dalla biodegradazione di molecole organiche ad opera di microrganismi alofili.
E adesso che ho esibito la mia scienza suprema, te lo traduco in termini che siano comprensibili anche per me: nel terreno ci sono batteri, sempre e comunque. buona parte dei batteri, o anche i miceti, che sarebbero i funghi microscopici, si adatta a campare con quello che trova, che infatti si chiamano autotrofi, cioè si procurano quello che gli serve qualunque cosa gli metti a disposizione. Sia i batteri che i miceti sono di una varietà di famiglie/specie/generi impressionante, e hanno la caratteristica di selezionarsi darwinianamente, per cui per esempio vicino al mare troverai certamente microrganismi alofili più che non nell'interno. Spiego: alofilo vuol dire che gli piacciono gli alogeni (Cloro, Bromo, Iodio, insomma tutto il gruppo VII della tabella del Mendelev) nel senso che usano questi atomi per farci qualcosa. Il qualcosa lo ottengono dal loro metabolismo + gli alogeni. I prodotti di metabolismo di una sostanza organica, (che è composta da C, O e H se ternaria oppure ha anche N se quaternaria, come tutte le ns. proteine per esempio) ovviamente è a sua volta una sostanza organica, sino a che non si mineralizza completamente a ossidi di carbonio (CO e CO2), ossidi di azoto ( i vari NOx) e nH20, ossia acqua, tanta acqua. in condizioni di carenza di ossigeno, quale è ragionevolmente un terreno subsuperficiale o una falda, è ovvio che i COx non si possono fare perchè O è poco, quindi le varie catene molecolari organiche complesse finiscono a fare catene molecolari organiche meno complesse (=con meno atomi in tutto) dove assai spesso uno o più atomi di idrogeno vengono "fatti fuori" da un atomo di un qualche alogeno che il microrganismo di turno, trovandoselo attorno, se l'è incorporato ma che siccome non gli serve per buttarlo fuori usa i prodotti del suo metabolismo stesso.

Signori, avete assistito ad una breve, concisa ma esaustiva conferenza sul tema: "Nofer e le contaminazioni ambientali da clorurati"

Nofer
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