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Olio Diatermico

In questa sezione sono archiviate discussioni di carattere generale che le aziende si trovano ad affrontare quotidianamente in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
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ugo
Messaggi: 1538
Iscritto il: 27 ott 2005 03:16

:-)
grazie per il feed.back che userò se necessario

salutoni
la cultura del dono e il gioco della reputazione costituiscono il modo ottimale a livello globale per cooperare verso la produzione (e la verifica!) di lavoro creativo di alta qualità - E. S. Raymond
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Marzio
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Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
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Thank's Bayern

Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
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Bayern
Messaggi: 240
Iscritto il: 20 mag 2006 17:56

Volevo informare a Ugo e Marzio che hanno partecipato a questa disussione
che evitare la problematica spray con la garzatura delle flange
potrebbe creare un pericolo aggiuntivo in quanto la medesima essendo un materiale assorbente potrebbe in caso di perdita infiammarsi per ossidazione
dell'olio (reazione esotermica).

Una soluzione alternativa   è l'applicazione si scatole di lamierino per il cont. di eventuali spray intorno alle flange .

Ciao

PS: le guide API dove si possono acquistare ? ( solo tamite Internet? )
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ugo
Messaggi: 1538
Iscritto il: 27 ott 2005 03:16

grazie Bayern... ma allora le vendole queste "mussule" con l'avvertenza che si possono incendiare? o hai avuto tu un colpo di genio e hai valutato anche questo rischio (visto la tua acutezza penso sia la seconda ipotesi quella vera! :) )

grazie ancora
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Ospite

Atmosfere esplosive ce le dovresti avere per forza di cose!

Se non ho letto male, hai scritto che la temperatura dell'olio in esercizio è di 260°. L'olio ovviamente a quelle temperature non ha grossi problemi a sviluppare vapori, figuriamoci se poi sbuffa caoticamente da un tubo in pressione.

Io onestamente le garze poi le sconsiglierei (oddio non so come sono fatte e se ce n'è di apposite) ma metti che davvero possano incendiarsi per qualche motivo sarebbero una fonte di innesco in più per il tuo sistema, e quindi nella valutazione dei rischi dovresti tenerne conto.

Piuttosto ti consiglierei, previa valutazione economica, di incamiciare le tubazioni nelle parti sensibili - vedi le flange - in una tubazione più larga, e di porre un misuratore di pressione che, in caso di perdite, segnali aumenti anomali di pressione.


__________________
Ing. David T.
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Bayern
Messaggi: 240
Iscritto il: 20 mag 2006 17:56

Ciao David provo a  inquadrare meglio la situazione

Se la Top=260°C > ( anche se di poco ) alla Tinf=250°C

una atmosfera esplosiva si può avere per due cause :

    1) Formazione Pozza per rilascio liquido da foro di emissione in quanto
        Top > Tinf.  

    2) L'atmosfera esplosiva si può avere anche a causa di nebbie o spray
        dal foro di guasto anche per  Top < Tinf

La causa 2 si puà eliminare mettendo una protezione che eviti la formazione di spray o nebbie

La causa 1 sono d'accordo con te che il rischio è bassissimo ma secondo il procedimento  della Guida CEI si ottengono i seguenti risultanti:
per tempo di emissione = 90' ( locale genericamente presidiato, ad esempio la CT ad olio diatermico),  Pressione olio =2,5 bar si ottiene una   pozza di area 5m2 e distanza a pari a circa 9 cm dal bordo della pozza ( consideranto il fattore di riduzione che considera il raffreddamento del liquido a Ta).

dato che le apparecchiature elettriche nelle CT ad olio diatermico almeno quello in cui mi sono imbattatuto sono ordinarie  ( ad es: motori pompe) questo è un bel problema per mettere a posto le cose secondo la direttiva Atex

Tra l'altro la formula della dz secondo la guida CEI è valida solo , nel caso di ambienti chiusi; per Aree di qualche m2 .

L'unica soluzione sembra cambiare l'olio diatermico co Tinf > 260°C a fronte di comunque di costi notevoli per le azienda  ( per eliminare un rischio di esplosione a mio parere bassissimo)

Cosa ne pensate ?
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Talotz
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Iscritto il: 19 nov 2007 16:58

Intanto una premessa: lavoro da poco :smt003 , e ancor meno nell'ambito della sicurezza!
E mi ritengo davvero fortunato a poter prendere parte alle discussioni sempre molto interessanti presenti in questo forum

Non conosco ancora molto questo mondo però provo a mettermi in gioco!

Leggo qui, su un documento sulla protezione contro le esplosioni, che:

"In accordo alla guida C.E.I. 31-35 punto 2.4, non sono considerate sorgenti di emissione i punti e le parti di impianto da cui possono essere emesse nell'atmosfera sostanze infiammabili con modalità tale da originare atmosfere esplosive solo a causa di guasti catastrofici, non compresi nel concetto di anormalità considerate nella Norma (anormalità ragionevolmente prevedibili in sede di progetto)"

Ti può tornare utile questa info?
Il senno di poi è una scienza esatta..
Ing. Dave
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Bayern
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Iscritto il: 20 mag 2006 17:56

Ciao David ( visto che ti firmi ti chiamo per nome).

Intanto benvenuto nella discussione.

In merito a quanto mi dici:
La norma considera il rilascio in caso di rottura di guarnizione della flangia, tenute di pompe sorgenti di emissione (SE) .
Questi tipi di perdite non sono previste durante le condizioni operative normali ma possono ragionevomente accadere --> Emissioni di secondo grado

Diverso il caso ad es di un tubo saldato : la norma non li  considera SE anche se  porebbe rilasciare liquido infiammabile in seguito ad  un evento catastrofico
che non va considerato.

Ciao e buon lavoro
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Bayern
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Iscritto il: 20 mag 2006 17:56

grazie Bayern... ma allora le vendole queste "mussule" con l'avvertenza che si possono incendiare? o hai avuto tu un colpo di genio e hai valutato anche questo rischio (visto la tua acutezza penso sia la seconda ipotesi quella vera! :) )
Grazie Ugo per i complimenti fanno sempre piacere .... come ti divevo di queste "mussule" non ho trovato granchè solo un catalogo nel Web che assolutamente non indicava tale rischio.

Ma più di un colpo di genio   c'è solo tanto studio  delle problematiche che di volta in volta si stanno affrontanto e indagine quanto si riesce a farlo  come in situaz. analoghe è stato affrontato io problema.


Ciao
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Talotz
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Iscritto il: 19 nov 2007 16:58

"Secondo voi a parte la teoria, concretamente quale rischio di formazione atmosfera Atex possiamo avere nel caso di fuoriuscita per guasto dell'olio diatermico con Tinf=250°C e
Toperativa 260°C considerando Ta=30°C.? "


Intanto grazie per il benvenuto!!!  :smt005

Tornando al quesito iniziale, ti dico che dal mio punto di vista è impossibile eleiminare ogni fonte di rischio. Per cui, se hai a che fare con un olio come il tuo, e con le condizioni operative che hai descritto, di sicuro hai la necessità di tener conto del fatto che un'atmosfera esplosiva è possibile che si verifichi.

Ovviamente l'evento dovrebbe essere considerato un evento di tipo raro, per cui quando assicuri: impianti elettrici a norma (anche con componenti antideflagranti? si dice così?), una buona ventilazione (che diluisca eventuali vapori o nebbie), e un presidio costante dell'impianto (tipo un controllo visivo almeno una volta al giorno più manutenzione regolare) dovresti essere al riparo concreto - ma non teorico - della formazione di atex.

Per cui nella documentazione ne terrai conto, ma come di un evento poco probabile.

In caso cambia olio! Se vuoi ne ho un litro a casa di quello buono eheheh  :smt003
Il senno di poi è una scienza esatta..
Ing. Dave
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