Tra le attività "disparate" (o meglio disperate!!) che le aziende forniscono ne sto affrontando una relativa alla manutenzione di impianti fognari ispezionabili dall'operatore.
Lavoro da fare in giacca e cravatta insomma...
comunque il rischio chimico in questo caso ipotizzo che possa derivare, oltre che dall'utilizzo vero e proprio di alcune resine bicomponente e malte varie, dai gas che possono essere presenti nelle fogne sotterranee che devono essere ispezionate nel caso in cui l'aggeggio che evita questa procedura sia inefficiente (capita sovente da ciò che mi risulta).
Ok... quali gas?
Inoltre vi chiedo se tali il rischio derivato da tali eventuali gas non ricada molto meglio in un discorso più ampio di PROTEZIONE a prescindere.
Grazie a chi vorrà darmi una mano
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Non è un problema di rischio chimico
Assolutamente condivisibile il consiglio del Collega, che richiama l'attenzione sul rischio biologico.
Per il rischio chimico consiglierei di approfondire con un'accurata indagine ambientale sugli aerodispersi.
Buona serata.
Alessandro
Per il rischio chimico consiglierei di approfondire con un'accurata indagine ambientale sugli aerodispersi.
Buona serata.
Alessandro
be', rischi multipli. In giacca e cravatta anche loro!
Biologici, ok, come ricorda erx, tanto per cominciare dalla leptospirosi, che infatti era chiamata malattia dei fognaiuoli (le leptospire sono spirilli che provocano una grave, mortale malattia nei topi, che oltre che con le feci le espellono con le urine, ovviamente pima di morire, poi si spandono ovunque).
Ma anche rischi chimici, e pure parecchi. Il CO, monossido di carbonio, che può essere presente anche in quantità massicce per la fermentazione aerobica (e conseguente successiva carenza di ossigeno relativo) dovuta ai batteri normalmente presenti. Poi, H2S, a sua volta prodotto della degradazione biologica della materia organica: il primo tossico come noto e stranoto, il secondo anche esplosivo. E quindi (e qui sì che si parla di puzze) i mercaptani, che poi sarebbero i singoli componenti della caratteristica "puzza di fogna". Sono detti anche "tioli", in quando con composizione chimica simile agli alcoli, dove però il gruppo -OH è sostituito da un gruppo -SH. Anche loro, dovuti a degradazione di materiali organici, la S, ossia lo zolfo, è costituente delle proteine che contengono amminoacidi come la cisteina, che a sua volta contiene zolfo.
Alcuni, oltre a puzzare in maniera inverosimile già alle ppt, sono anche considerato tossici, per esempio l'etilmercaptano. Non tutti hanno un TLV, ma danno tutti indistintamente sensazione di nausea.
Biologici, ok, come ricorda erx, tanto per cominciare dalla leptospirosi, che infatti era chiamata malattia dei fognaiuoli (le leptospire sono spirilli che provocano una grave, mortale malattia nei topi, che oltre che con le feci le espellono con le urine, ovviamente pima di morire, poi si spandono ovunque).
Ma anche rischi chimici, e pure parecchi. Il CO, monossido di carbonio, che può essere presente anche in quantità massicce per la fermentazione aerobica (e conseguente successiva carenza di ossigeno relativo) dovuta ai batteri normalmente presenti. Poi, H2S, a sua volta prodotto della degradazione biologica della materia organica: il primo tossico come noto e stranoto, il secondo anche esplosivo. E quindi (e qui sì che si parla di puzze) i mercaptani, che poi sarebbero i singoli componenti della caratteristica "puzza di fogna". Sono detti anche "tioli", in quando con composizione chimica simile agli alcoli, dove però il gruppo -OH è sostituito da un gruppo -SH. Anche loro, dovuti a degradazione di materiali organici, la S, ossia lo zolfo, è costituente delle proteine che contengono amminoacidi come la cisteina, che a sua volta contiene zolfo.
Alcuni, oltre a puzzare in maniera inverosimile già alle ppt, sono anche considerato tossici, per esempio l'etilmercaptano. Non tutti hanno un TLV, ma danno tutti indistintamente sensazione di nausea.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Grazie a tutti.
Per il rischio biologico si sono già attrezzati, nel senso che hanno già fatto le loro valutazioni che attendono ora quelle sul rischio chimico.
Ciò che mi preoccupa è proprio quello che "magistralmente" ha scritto Nofer.
In una valutazione del genere, per quanto accurata e fatta caso per caso, non saprò mai, neanche con un incertezza del 50%, a che cosa saranno esposti i NS eroi fognaroli.
E' per questo che mi sento di suggerire e prevedere quindi una "massiccia protezione" con filtri combinati e attrezzazture ATEX.
Per il rischio biologico si sono già attrezzati, nel senso che hanno già fatto le loro valutazioni che attendono ora quelle sul rischio chimico.
Ciò che mi preoccupa è proprio quello che "magistralmente" ha scritto Nofer.
In una valutazione del genere, per quanto accurata e fatta caso per caso, non saprò mai, neanche con un incertezza del 50%, a che cosa saranno esposti i NS eroi fognaroli.
E' per questo che mi sento di suggerire e prevedere quindi una "massiccia protezione" con filtri combinati e attrezzazture ATEX.
Il talento più prezioso è non usare due parole quando una sola è sufficiente - [Thomas Jefferson]
Mirko...ocio con queste ispezioni. Di sicuro il mio, nei tuoi riguardi, sarà soltanto un pro memoria ad ogni modo attenzione agli ambienti confinati. Se la cara Nofer poi vuole darci qualche ragguaglio sulla possibilità di avere in fogna reazioni di natura chimica/biologica fortemente ossidanti che mangiano così tanto OSSIGENO da non lasciarne a sufficienza per ospitare un essere umano, ben vengano.
Sotto terra chiedo sempre (in funzione ovviamente delle condizioni) una prova ambiente.
Sotto terra chiedo sempre (in funzione ovviamente delle condizioni) una prova ambiente.
Per far crollare un palazzo di 15 piani servono 4 secondi e 30 anni di esperienza
non è che siano reazioni particolarmente ossidanti, e il tenore di ossigeno residuale è strettamente correlato sia con la ventilazione che con la quantità di aria presente nel condotto a regime ordinario. sono i normalissimi metabolismi dei batteri, che in presenza di acqua e nutrienti "figliano", ovvero si raddoppiano in linea di massima ogni 20-30 minuti, e questo richiede una quantità davvero incredibile di reazioni biohimiche. Tutti i metabolismi richiedono l'uso di ossigeno, che è un "combustibile biologico" per tutte (quasi tutte, veramente) le reazioni sia di catalisi che di sintesi biologica. Se non c'è sufficiente circolazione di aria, come accade sempre nei pozzi neri e fortunatamente meno nelle condotte fognarie, comunque i batteri aerobi giustappunto essendo aerobi consumano l'ossigeno presente sia nel refluo che -subito dopo o contemporanemante - quello nella parte non liquida. in genere, quando l'ossigeno non è più in quantità sufficiente, la "nascita" dei batteri aerobi si blocca, e un po' alla volta muoiono, e i loro resti diventano pabulum per i batteri anaerobi, o microaerofili o anaerobi facoltativi, che incominciano - con grande soddisfazione immagino - la loro curva di crescita geometrica. In questi casi, il refluo viene definito "anossico", ossia è praticamente privo di ossigeno disciolto. Dal punto di vista analitico, ha un valore di COD (Domanda Chimica di Ossigeno) praticamente sovrapponibile a quello di un refluo non anossico ma intensamente contaminato, parliamo di livelli anche parecchio superiori a 2000 mg/L di O2. In genere, sono batteri anaerobi facoltativi quelli che portano la formazione dei tioli (o mercaptani come li vogliamo chiamare), di cui ho detto l'altra volta. Per l'appunto, i batteri anaerobi facoltativi sono "bestiole" capaci di sostituire l'ossigeno con lo zolfo in alcune delle reazioni di biocatalisi, solo che la resa finale della reazione è più bassa perchè i tioli -proprio perchè privi di ossigeno reattivo- non riescono ad ultimare la propria catalisi sino a CO2 e H2O come invece accade per la gran parte delle attività cosiddette respiratorie dei viventi, piante comprese. Non si forma CS2 (che farebbe malissimo ma tornerebbe tanto comodo per la produzione dello stesso) perchè l'O comunque contenuto nelle molecole ha maggiore affinità per il C (donde la pericolosa formazione di CO) di quella che ha l'atomo di zolfo, ma in compenso H2S sì, si forma, mentre i restanti "zolfi" restano più o meno legati a radicali di tipo alcolico, per la precisione tiolico, di maggior peso molecolare, che a loro volta vanno incontro a degradazione (anche di tipo sintetico) ed ulteriore liberazione di H2S.Bohr ha scritto: Se la cara Nofer poi vuole darci qualche ragguaglio sulla possibilità di avere in fogna reazioni di natura chimica/biologica fortemente ossidanti che mangiano così tanto OSSIGENO da non lasciarne a sufficienza per ospitare un essere umano, ben vengano.
Spero di esser riuscita a trasmettere in maniera comprensibile, senza formule del piffero, il principio.
Mal che vada, chiedete, e ci riprovo.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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prego, piccino... ma non è il caso di farmi i complimenti: vero che sono prestata ormai da decenni all'igiene industriale, ma se non sapessi, da decente biologa di base, come funzionano i batteri, che combinano e come campano, soprattutto come e dove per quanto riguarda l'ambiente, sarebbe il caso di gettare il camice alle ortiche!...all'epoca mia :smt003 non c'era la facoltà di scienze ambientali, e chi si interessava del problema ambiente doveva per forza di cose andare a rimediare notizie in giro in giro; devo dire, l'esame di igiene generale da questo punto di vista è stata una mano santa. Pesante da morire (ora, ne hanno tirati fuori 3, da quello...) ma davvero una mano santa. Tanto santa che non ho più smesso!Bohr ha scritto: Nofer...grazie per il rifresco datomi. Che dire, complimenti.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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