Ok, sono solo 12,91 euro. Però, le devono pagare anche quelli che hanno un lavoro stagionale, perchè nei 3-4-6 mesi che non sono in fabbrica stanno a casa, gli studenti lavoratori perchè studiano ma non lavorano e si fanno le faccende domestiche, e... insomma, vi copioncollo quello che c'è nel sito inail.
- Chi si deve assicurare
Sono obbligati ad assicurarsi coloro, in età compresa tra i 18 ed i 65 anni, che svolgono in via non occasionale, gratuitamente e senza vincolo di subordinazione, lavoro finalizzato alle cure della propria famiglia e dell’ambiente in cui dimora. Sono esclusi coloro che svolgono altra attività che comporti l’iscrizione a forme obbligatorie di previdenza sociale.
C'è un signore che pare sia il presidente della commissione lavoro della camera, che -unitamente alla presidentessa della Federcasalinghe nonchè del comitato di gestione di questi fondi speciali- sostiene che la L.493/99 è un grande traguardo democratico perchè si riconosce al lavoro domestico appunto la dignità di lavoro. E lo stesso signore, ad una pensionata che opponeva l'aver fatto comunque per tutta la vita lavorativa "tradizionale" ANCHE il lavoro domestico ricordando che questa è la situazione della stragrande maggioranza delle donne, ha detto: <<E quindi, signora, lei sa che tutti i lavoratori dipendenti -che si possano definire tali- sono tutti assicurati INAIL, perchè lei vuole negare questa possibilità anche alle casalinghe?>>
Ora, Nofer tra sé e sé si sta chiedendo: appunto, quelli che si possono definire dipendenti.
E da donna, ma il problema riguarda a questo punto non solo la metà femminile del cielo, mi chiedo: per gli interinali (che spessissimo vanno a svolgere lavori piuttosto pericolosi in posti non del tutto agnostici, e lo sappiamo tutti) è la società di somministrazione che paga l'INAIL, e non ci giurerei che siano gli stessi premi che pagherebbe l'impresa utilizzatrice, quindi l'inail incassa di meno pur avendo una incidenza annua di infortuni di quasi il 7,5% ( http://www.inail.it/pubblicazionierivis ... nnuale.pdf , pag. 32), e poi si va a prendere 13 euro all'anno da quelli che anche non per propria scelta stanno a casa? Mi state dicendo che ... ?
Bello, così con i soldi delle casalinghe pagheremo gli infortuni dei loro mariti!
Mi sembra uno splendido esempio di solidarietà sociale.
Per inciso: la tabella di indennizzabilità è sempre quella INAIL; ma se un lavoratore dipendente o equiparato dal D.Lgs.38/2000 può essere indennizzato per invalidità anche del 6%, le casalinghe solo dal 35 % in sù.
Per chiarirci: lavoratore inciampa e cade per le scale in sede aziendale, si scassa una spalla e gli resta bloccata: avrà una Anchilosi completa dell'articolazione scapolo-omerale con arto in posizione favorevole con invalidità dal 20 al 25%, e suppongo rendita o indennizzo conseguenti.
Casalinga inciampa e cade per le scale di casa, e uguale si scassa la spalla, stessa diagnosi stessa percentuale, ma non becca una lira, nè un centesimo ovviamente, e resta sempre con la spalla bloccata.
Non c'è che dire: abbiamo avuto un grande riconoscimento del lavoro domestico; mi sa che i relatori in commissione si chiamavano uno Prof. Matrigna Cattiva e l'altro Avv. Sorellastre.
Come direbbe il ns. carissimo onesto: che italietta.
Sono davvero indignata.
Nofer