Parto dal Testo di Legge:
D. Lgs 81/08 - Articolo 65 – Locali sotterranei o semisotterranei (confrontato con art. 8 DPR 303/56 – Locali sotterranei, il confronto fa parte del piano di studi elaborato grazie a Nofer, che non finirò mai di ringraziare)
1. È vietato destinare al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei.
2. In deroga alle disposizioni di cui al comma 1, possono essere destinati al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei, quando ricorrano particolari esigenze tecniche. In tali casi il datore di lavoro provvede ad assicurare idonee condizioni di aerazione, di illuminazione e di microclima.
3. L’organo di vigilanza può consentire l'uso dei locali chiusi sotterranei o semisotterranei anche per altre lavorazioni per le quali non ricorrono le esigenze tecniche, quando dette lavorazioni non diano luogo ad emissioni di agenti nocivi, sempre che siano rispettate le norme del presente decreto legislativo e si sia provveduto ad assicurare le condizioni di cui al comma 2.
Se un Committente mi chiama per progettare e realizzare una serie di aule destinate alla formazione (aula di informatica compresa) all’interno di un piano seminterrato di un edificio, la prima cosa che mi verrebbe da fare sarebbe quella di rispondere che in questo periodo sono troppo impegnata per poter accettare l’incarico. (Si parte gia’ da un esplicito divieto, vedi comma 1).
Ma in certi casi, prima di rifiutare un possibile incarico, e’ opportuno riflettere bene.
Tutto sommato studiando un bel po’ potrei essere in grado di aiutare il mio Committente a garantire idonee condizioni di aerazione di illuminazione e di microclima ricorrendo ad un impianto di condizionamento e ad una illuminazione adeguata (le finestre ci sono ma i rapporti di aerazione e di illuminazione non sono ovviamente adeguati), la cosa migliore sarebbe lavorare insieme a chi dovrà fare il DVR per assicurare l’eventuale apporto di lux, il comfort psicrometrico, i parametri ottimali della qualita’ dell’aria indoor (e già questo mi sembra un’impresa non facile perche’ ho capito che, come al solito, si tratta di ottimizzare costi e benefici, in poche parole e’ preferibile spendere poco e non si sa chi sarà il tecnico che si occupera’ del DVR).
La difficolta’ maggiore e’ immaginare come soddisfare il comma 2: devono ricorrere “particolari esigenze tecniche”. Non mi viene in mente nulla per confortare il DdL nella sua idea. Tra l’altro, a parte una volta per alcuni laboratori chimici in sotterraneo, ma ero una semplice spettatrice, non ho idea con quale particolare procedura/documentazione l’organo di vigilanza possa autorizzare la “deroga”.
E’ anche vero che un piccolo aiuto potrebbe arrivare dal comma 3: non ricorrono le esigenze tecniche ma si tratta di “lavorazioni” che non danno luogo ad agenti nocivi. Non so perche’ ma preferirei avere la certezza che tutto fila liscio almeno in fase di pianificazione, visto che poi durante l’eventuale esecuzione qualcosa salta sempre fuori. L’organo di vigilanza “può” consentire l’uso dei locali (ma “puo’” anche non consentirne l’uso, ha la liberta’ di decidere si o no, anche se sono rispettate tutte le norme del D.Lgs 81/08 e si sia provveduto ad assicurare le condizioni di cui al comma 2).
Si parla spesso di pensare alle tematiche della sicurezza gia’ durante gli studi preliminari, di fattibilita’, di progettazione di una qualsiasi attivita’. Spero che qualcuno abbia la pazienza di aiutarmi a correggere il tiro, perchè ho la sensazione, sulla base delle mie scarse conoscenze, che ci siano troppe variabili difficili da controllare nel mio ragionamento.
lyrae
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
Locali semisotterranei
L'ASL pretende che vi siano esigenze tecniche.
mi sono occupato di una sanzione di questo tipo ultimamente, elevata perchè non c'era la deroga ex art. 8 DPR 303/56. Tuttavia la prescrizione non è consistita nel chiudere il locale (nella motivazione della sanzione era proprio evidenziata l'assenza di esigenze tecniche per l'uso del locale) ma nel costringere l'azienda a richiedere la deroga.
Insomma, fai un salto all'ASL, perchè vedrai che la questione delle esigenze tecniche in molti casi è solo facciata
mi sono occupato di una sanzione di questo tipo ultimamente, elevata perchè non c'era la deroga ex art. 8 DPR 303/56. Tuttavia la prescrizione non è consistita nel chiudere il locale (nella motivazione della sanzione era proprio evidenziata l'assenza di esigenze tecniche per l'uso del locale) ma nel costringere l'azienda a richiedere la deroga.
Insomma, fai un salto all'ASL, perchè vedrai che la questione delle esigenze tecniche in molti casi è solo facciata
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
il bello delle tue risposte ursamaior, e' che in prima lettura mi sembrano sempre un po' criptiche. spesso poi questo avviene anche in seconda lettura, per cui mi trovo costretta ad approfondire in qualsiasi modo cercando e ricercando.
credo che faro' un salto alla ASL, anche se la propettiva non e' rosea, non ho i rilievi degli ambienti, ne' piante, ne' sezioni, ne' documentazione fotografica (e nemmeno la lettera di incarico) e senza tutto questo i miei interlocutori istituzionali difficilmente si sbilanceranno (mi e' gia' successo per un'attivita' commerciale). le esigenze tecniche non posso invocarle (se fosse un caveau di una banca, una cantina per l'invecchiamento dei vini o per la stagionatura dei formaggi o un laboratorio per radioterapia... ma non e' così).
temo che l'unica soluzione sia richiedere la deroga ai sensi dell'art. 65 (solo a leggere l'elenco dei documenti da allegare alla richiesta mi verrebbe voglia di lasciar perdere)
grazie per tutto, in effetti una delle più efficaci espressioni di leadership consiste nel fornire le risposte giuste senza limitare, ma anzi cercando di potenziare la capacita' di essere autonomi degli altri. (pero' che fatica...)
lyrae
credo che faro' un salto alla ASL, anche se la propettiva non e' rosea, non ho i rilievi degli ambienti, ne' piante, ne' sezioni, ne' documentazione fotografica (e nemmeno la lettera di incarico) e senza tutto questo i miei interlocutori istituzionali difficilmente si sbilanceranno (mi e' gia' successo per un'attivita' commerciale). le esigenze tecniche non posso invocarle (se fosse un caveau di una banca, una cantina per l'invecchiamento dei vini o per la stagionatura dei formaggi o un laboratorio per radioterapia... ma non e' così).
temo che l'unica soluzione sia richiedere la deroga ai sensi dell'art. 65 (solo a leggere l'elenco dei documenti da allegare alla richiesta mi verrebbe voglia di lasciar perdere)
grazie per tutto, in effetti una delle più efficaci espressioni di leadership consiste nel fornire le risposte giuste senza limitare, ma anzi cercando di potenziare la capacita' di essere autonomi degli altri. (pero' che fatica...)
lyrae
Occhio che per le aule di formazione devono sparire le barriere architettoniche, specie se è un "ente" di formazione.lyrae ha scritto:Se un Committente mi chiama per progettare e realizzare una serie di aule destinate alla formazione (aula di informatica compresa) all’interno di un piano seminterrato di un edificio,
Ciaaa
Bond
Buon lavoro.lyrae ha scritto:il bello delle tue risposte ursamaior, e' che in prima lettura mi sembrano sempre un po' criptiche. spesso poi questo avviene anche in seconda lettura, per cui mi trovo costretta ad approfondire in qualsiasi modo cercando e ricercando.
credo che faro' un salto alla ASL, anche se la propettiva non e' rosea, non ho i rilievi degli ambienti, ne' piante, ne' sezioni, ne' documentazione fotografica (e nemmeno la lettera di incarico) e senza tutto questo i miei interlocutori istituzionali difficilmente si sbilanceranno (mi e' gia' successo per un'attivita' commerciale). le esigenze tecniche non posso invocarle (se fosse un caveau di una banca, una cantina per l'invecchiamento dei vini o per la stagionatura dei formaggi o un laboratorio per radioterapia... ma non e' così).
temo che l'unica soluzione sia richiedere la deroga ai sensi dell'art. 65 (solo a leggere l'elenco dei documenti da allegare alla richiesta mi verrebbe voglia di lasciar perdere)
grazie per tutto, in effetti una delle più efficaci espressioni di leadership consiste nel fornire le risposte giuste senza limitare, ma anzi cercando di potenziare la capacita' di essere autonomi degli altri. (pero' che fatica...)
lyrae
Adesso che hai fatto il salto della quaglia, posso confermarti la tua corretta interpretazione.
la norma prevede due casi di deroga all'uso di locali sotterranei:
1) la lavorazione ha particolari esigenze tecniche: in questi casi, ferma restando l'adozione di tutto quello che la legge prevede dal punto di vista delle misure atte a garantire la sicurezza e salute dei lavoratori, lo fai e basta. L'ASL non deve darti alcuna deroga; la deroga è insita nella ricorrenza di particolari esigenze tecniche
2) casi in cui la lavorazione non ha particolari esigenze tecniche: in questo caso, ferma restando l'adozione delle misure di cui sopra, devi richiedere deroga all'ASL, ovvero il nulla osta è subordinato al loro parere
Nel tuo caso non troverai mai particolari esigenze tecniche, anzi tutt'altro: rischi potenziali come radon, umidità, scarsa illuminazione naturale ecc. rendono particolarmente infelice la scelta di un locale sotterraneo come aula di formazione. Quindi ricadi nell'ipotesi 2.
Quindi ti devi armare di pazienza e manuale dell'ingegnere e corredare l'aula di tutte le misure necessarie e previste dalla legge. Dopodicchè l'ASL non farà una piega (a meno che nel tuo comune non esistesse un divieto esplicito di adibire ad aula locali sotterranei in ogni caso).
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
lyrae, spero di arrivare in tempo prima che tu vada a chiedere all'ASL: tieni presente che su tutto il territorio nazionale è vigente da tempo il 241/2000, ossia che devi tener conto anche delle radiazioni ionizzanti naturali (leggi Radon).
Nei locali interrati, seminterrati, e persino al primo livello ft, ma talvolta anche i livelli superiori, il problema può sussistere seriamente. A mio personale sentire, più da un punto di vista legale che non sanitario, seguendo poche e semplici regole. Ti passo il linkino dell'Arpa Piemonte per il grosso pubblico, http://www.arpa.piemonte.it/upload/dl/R ... _radon.pdf
tanto per approcciare il problema, poi sai bene che nel sito c'è l'impossibile di riferimenti normativi, ed infine nel forum abbiamo mauro che è esperto qualificato al quale puoi sempre ricorrere.
P.S.: visto che la dritta era buona? adesso che puoi leggere come sono nate certe disposizioni in un italiano accettabile, ti puoi anche slanciare nel cosottantunese stretto con cui è scritta la normativa vigente!
Nei locali interrati, seminterrati, e persino al primo livello ft, ma talvolta anche i livelli superiori, il problema può sussistere seriamente. A mio personale sentire, più da un punto di vista legale che non sanitario, seguendo poche e semplici regole. Ti passo il linkino dell'Arpa Piemonte per il grosso pubblico, http://www.arpa.piemonte.it/upload/dl/R ... _radon.pdf
tanto per approcciare il problema, poi sai bene che nel sito c'è l'impossibile di riferimenti normativi, ed infine nel forum abbiamo mauro che è esperto qualificato al quale puoi sempre ricorrere.
P.S.: visto che la dritta era buona? adesso che puoi leggere come sono nate certe disposizioni in un italiano accettabile, ti puoi anche slanciare nel cosottantunese stretto con cui è scritta la normativa vigente!
Nofer
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Grazie, Bond, hai centrato il secondo punto della missione impossibile. In relazione al problema della deroga la faccenda delle barriere architettoniche era passata in secondo piano. Errore grossolano, sembro sbarcata da Marte da dieci minuti per quanto sono ingenua. Oggi ho scoperto che l'edificio e' soggetto al D.Lgs 490/99 (gia' legge 1089/39). Che dire?Originariamente scritto da Bond
Occhio che per le aule di formazione devono sparire le barriere architettoniche, specie se è un "ente" di formazione.
Ciaaa
Bond
Per quanto riguarda il salto della quaglia sono alquanto perplessa. Ma non chiedero' ulteriori delucidazioni. Mentre sono contenta, tanto proprio, di aver ricevuto un piccolo cenno di assenso da te, ursamaior. Ho consultato il regolamento edilizio del comune del paese e non ho trovato nulla riguardo a divieti eventuali riguardanti la situazione in oggetto. E, se decidessi di continuare nell'impresa, piu' che consultare il manuale dell'ingegnere credo che consultero' un ingegnere che a sua volta consultera' il suo manuale. (Il mio carnet degli impegni di studio e' gia' stracolmo fino alla fine dell'anno e lavorare in team e' molto piu' funzionale per il raggiungimento degli obiettivi).
Originariamente scritto da ursamaior
Buon lavoro.
Adesso che hai fatto il salto della quaglia, posso confermarti la tua corretta interpretazione.
Sei arrivata in tempo, Nofer. Non solo. Grazie a te, grazie a ursamaior e a Bond ho trovato le parole chiave giuste per alcune ricerche mirate all'interno del forum ex ambito generale. Quante cose che ci sono, un intero argomento sul radon e sulle tematiche degli ambienti interrati che non ero riuscita a trovare prima. Non ho parole per ringraziarviOriginariamente scritto da Nofer
lyrae, spero di arrivare in tempo prima che tu vada a chiedere all'ASL: tieni presente che su tutto il territorio nazionale è vigente da tempo il 241/2000, ossia che devi tener conto anche delle radiazioni ionizzanti naturali (leggi Radon).
Il riferimento legislativo specifico e' il Capo III bis del Dlgs 241/2000:
art. 10 bis, comma 1, lett a) e b) e art. 10 ter
Dovro' approfondire, ma se non sbaglio, entro 24 mesi dall'inizio attivita' e' necessario eseguire una campagna di misure. Nella migliore delle ipotesi, se dalla relazione finale emerge un livello inferiore a 440 Bq/mc non sono previsti adempimenti e le misurazioni andranno ripetute solo se variano le condizioni di lavoro. Chiedero' al Committente di far effettuare le misurazioni quanto prima. Ora e' il caso che mi concentri sulla problematica del vincolo ex D.Lgs 490/99. Qualsiasi intervento atto a garantire l'accessibilita' ai diversamente abili dovra' seguire un iter particolare e chissa' perche' ho la sensazione che anche per capire come gestire questa faccenda, sara' necessario il massimo dell'attenzione.
lyrae
tu sei una grandissima coach, Nofer, ma io non sono mica tanto brava... credo di aver sbagliato anche un riferimento legislativo. l'edificio e' vincolato ai sensi del D.Lgs. 42 del 22/01/2004 (che sembra sia stato modificato e integrato dal D. Lgs. 156 del 24/03/2006)... e non del D. Lgs. 490 del 29/10/1999 o forse anche... mi sa che per cavare fuori il ragno dal buco (altro che quaglie che saltano) qui ci vorrebbe una commissione di superesperti in tuttologia (tra l'altro mi sta venendo in mente che forse rientro anche in un'attivita' soggetta a CPI.... ascensore, deposito combustibile, attivita' 85?, centrale termica....)
lyrae
lyrae