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meglio un rischio od una certezza?

Archivio Igiene del lavoro/Microclima/DPI/Segnaletica.
Questo archivio raccoglie tutte le discussioni relative all'igiene del lavoro, microclima negli ambienti di lavoro e DPI - Dispositivi di Protezione Individuale (Riservato agli abbonati)
dubbioso

Ciao a tutti, l'argomento è, oserei dire, banale, ma io non ho ancora le idee chiare.
Mi spiego.
Becco un dipendente che gira con indosso scarpe non antinfortunistiche. Mi spiega che il portarle gli procura SICURAMENTE un problema ai piedi, che lo costringe a stare in malattia. Il M.C. conferma, ed in effetti costui ha fatto dei periodi di malattia (ho scoperto poi che la causa erano proprio i problemi ai piedi).

Ora, assunto che:
- non esiste una mansione non a rischio a cui possa essere adibito senza le scarpe;
- mi sto attivando alla ricerca di scarpe antinfortunistiche compatibili, sempre che esistano;
- l'art.42, c.2 lett.a) del DLgs 626/94 specifica che i DPI non devono essere essi stessi fonte di rischio maggiore;

dato che sono in presenza di una quasi certezza di problemi con l'uso delle scarpe a fronte di una probabilità d'infortunio senza l'uso, che comportamento mi suggerite di tenere?
Un eventuale infortunio potrebbe provocarmi una contestazione per il mancato uso?

Grazie.
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Marzio
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Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
Località: Pordenone

Faccio tre considerazioni:

1) le scarpe antinfortunistiche sono ormai prodotte da aziende che di norma producono anche scarpe "normali"; se un dipendente ha problemi con l'utilizzo di scarpe antinfortunistiche di qualità (che sono in tutto paragonabili a quelle di tutti i giorni) non capisco come arrivi al lavoro, in pantofole?

2) se dalla valutazione dei rischi emerge che la mansione cui è adibito il dipendente prevede l'uso di DPI, se non può indossarli è inidoneo alla mansione, con tutte le conseguenze del caso.

3) Indovinello: se il dipendente perde due dita del piede perchè usava le pantofole trasportando lamiere d'acciaio, di chi è la responsabilità civile e penale?

Ciao

Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
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Delma
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Iscritto il: 12 ott 2004 09:02
Località: Milano

il dubbio però in alcuni casi sussiste.
Nel caso di lavorazioni a rischio "elevato" di infortunio concordo con te che i DPI vanno comunque utilizzati, ricordo però in passato un caso limite:
verificatori della sicurezza in vasti cantieri, dovendo quindi camminare tutto il giorno con le scarpe antinfortunistiche, in aree tutto sommato a basso rischio infortunio (anche perchè nulla dovevano fare se non girare e monitorare)...
in questo caso, arrivando ogni sera dopo 8 ore di scarpinate con i piedi quadrati e dolenti, (Probabilità=4 Danno=1 ...rischio 4X1=4) valutato un rischio maggiore del farsi male (Probabilità=1 Danno=3...rischio 1X3=3), abbiamo optato per una libertà di scelta (che in tanti casi è stato il classico compromesso di aggiungere dei plantari comodi alla scarpa scomoda...)
chiaramente abbiamo scritto tutta la valutazione rischi specifica, per non incorrere in problemi successivi.
Altrettanto chiaro che in caso di lavorazioni con valutazioni di danno maggiore il ragionamento crolla.
saluti
Luca
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Ognimax
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Iscritto il: 11 nov 2004 16:55

Buongiorno a tutti.
Sull'argomento vorrei ribadire quanto detto da Marzio, perchè il problema si risolve benissimo con scarpe en 345 di ottima qualità con l'eventuale personalizzazione per plantari o sottocalcagni per eventuali speroni.
Nelle officine di cui sono RSPP i problemi delle calzature erano dovuti alle pessime scelte effettuate in base a criteri di economicità e non di comfort.
:smt009  :smt018 Fornendo scarpe di qualità ora le usano anche per andare a casa.

Posto quanto sopra, ritengo che l'inidoneità all'utilizzo di un DPI renda il dipendente inidoneo a qualla mansione. Saluti. Massimo
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Marco
Messaggi: 979
Iscritto il: 14 ott 2004 15:45

Ciao Dubbioso

Concordo con la tesi ben esposta di Ognimax per quanto riguarda l'impiego delle calzature.
Per l'inidoneità all'impiego del DPI e la conseguente inidoneità alla mansione, il DdL in teoria dovrebbe dimostrare di non ever assolutamente potuto evitare il pericolo, per quel lavoratore, con le misure tecniche di prevenzione collettiva. La vedo difficile ...

Saluti

Marco
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

mi è capitato un paio di volte un problema simile, ed in effetti uno aveva proprio ragione, l'altro un pochetto di meno. Il problema è stato risolto nel primo caso con una idoneità con limitazioni espressa dal MC, sentito uno specialista "neutro", e nel secondo con l'acquisto di calzature "personalizzate" all'interessato, ma anche in questo caso si è ricorso al parere del MC.
In entrambe le aziende la dotazione era di buona qualità, ed era stata incredibilmente predisposta davvero sentiti i RLS: ma può capitare che ci siano le particolarità individuali, ed in questo caso trattasi di controindicazioni appunto particolari correlate a condizioni soggettive il cui giudizio è senza meno a carico del MC.
Nofer

P.S.: il primo, piede torto con esiti di osteotomia e osteoprotesi assunto in quota invalidi, il secondo piede valgo bilaterale.
Nofer
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Stilo
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Iscritto il: 07 ott 2004 12:06
Località: Motor Valley

Il problema è stato risolto nel primo caso con una idoneità con limitazioni espressa dal MC, sentito uno specialista "neutro

Non comprendo bene. Vuoi forse dire che il lavoratore è stato 'autorizzato' a lavorare senza l'obbligo di indossare le calzature di sicurezza? :smt017
Ut sementem feceris, ita metes.
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

No, ci mancherebbe! Il signore con il problema è stato giudicato idoneo per il disimpegno di mansioni che non comportino l'utilizzo obbligatorio di calzature con puntale rinforzato e a caviglia alta, ovvero se preferisci "idoneo alla mansione di saldocarpentiere in ferro con limitazioni per le attività ove sia obbligatorio l'uso di etc.".
Anzichè in area di cantiere a dove capitava, gli predisponevano un containerino tutto per lui, aperto da un lato, con il suo percorsino pedonale e fuori dai posti dove gli poteva cadere sui piedi qualcosa. Scarpe a caviglia bassa, su misura, con sottoplantare per il suo problema e suola antiperforazione e puntale in vetroresina, perchè il signore prevalentemente lavorava (ora è in pensione) a tornio e piegaferri.
Altri tempi, altra gente. Proprio oggi, sono andata -ovviamente per altro- nel palazzo dove c'era la sede aziendale, chiusa da oltre 7 anni: una malinconia  :smt022 !
Nofer
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manfro
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Iscritto il: 15 ott 2004 20:19
Località: Ascoli Piceno

non vorrei fare il 'rompi' della situazione ma se ad esempio il caso di nofer non se lo potessero permettere tutti?
Mi spiego: se quel signore con problemi ai piedi avesse lavorato per un piccolo artigiano in cui era il solo dipendente che si faceva?
Vi dico questo perchè è capitato di recente che un carpentiere edile (ditta due operai) ha portato un certificato medico nel quale il medico vieta l'uso al paziente delle scarpe antinf. Che si fa?
Io ho detto al DL che non potendo permettere di lavorare con scarpe "normali" e non avendo altre mansioni da far svolgere, secondo me avrebbe dovuto iniziare la pratica per il licenziamento.
"ma che?!", "mò vediamo", "ci penso", "adesso ci parlo io"....
Lui è ancora al suo posto (C.V.D.) dopo quasi due anni e, ragazzi, che bello vederlo salire come uno stambecco su su per il ponteggio con le sue scarpe da tennis in inverno e con ciabatte/sandali (però legati alle caviglie eh) d'estate.

C'è anche questa cosa, alcuni DL pur di non togliersi manodopera qualificata e affidabile sono disposti a correre qualche rischio, nonostante... NOI!
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
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Meo
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Iscritto il: 07 feb 2005 18:59
Località: Ariccia

Buongiorno a tutti!
E' il mio primo intervento e spero di essere all'altezza di voi tutti, ma sarà difficile emularvi.
Bene, rotto il ghiaccio, vorrei sapere da voi che del fatto che in azienda da me alcune persone, nonostante abbia predisposto un elenco apposito per il ritiro da firmare, non ritirino neanche i DPI forniti dall'azienda, accampando le scuse più svariate. A questo punto mi chiedo:
1) è un obbligo ritirare il DPI e poi se lo indossano o no non importa?
2) alternativa: è un obbligo trovare un DPI adatto, oppure insieme al MC trovare la mansione adatta?
PS: se dico al DL che per una dipendente, che attualmente viene con i tacchi a spillo vanno creati i passaggi ect. potete immagginare dove rischio di andare (in senso figurativo).
Un salutone
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