Non me ne voglia mattioli, ma questa affermazione è scorretta. Noi facciamo previsioni e non profezie.a.mattioli ha scritto: Se la malattia professionale è sopravvenuta per esposizione a rischio chimico che era stato considerato "faible" o irrilevante o moderato o inesistente nel DVR, ne consegue che la valutazione era sbagliata.
E' possibile che a fronte di una valutazione del rischio corretta, si generino infortuni o malattie professionali, perché no?
Non è possibile giudicare la correttezza o meno di una valutazione del rischio sulla base di quanto accade in termini di indici infortunistici o di malattia professionale. Sono due piani di analisi differenti. I giudici (ed i loro consulenti) fanno spesso confusione in questo ambito.
La correttezza di una valutazione di rischio si può sviluppare esclusivamente a partire dalla metodologia del modello seguito per la valutazione stessa. E' per questo motivo che essa deve essere esplicimente dichiarata (la metodologia, dico).
Diverso è giudicare l'affidabilità più o meno spinta del modello (ed è di questo che, mi pare, si stia discutendo in questo thread), in termini di indici di infortunio e malattia.
Per i medici è così, per i metereologi è così, per gli strutturisti è così (potrei continuare...), non vedo perché non dovrebbero valere queste considerazioni per il nostro lavoro.
Un saluto
Marzio