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Ho appena letto una notizia che mi fa ulteriormente riflettere su questa benedetta valutazione di TUTTI i rischi. Una famosissima azienda/società a livello mondiale ha dovuto ritirare dal mercato più di 100000 batterie per pc portatili perchè si è scoperto, a quanto ho capito, che a seguito dell'eccessivo surriscaldamento ESPLODONO. In america ci sono già state diverse persione ustionate e diversi incendi....
Chissà se avevano valutato il rischio!!!......
Beh allora ti rispondo che ho appena ricevuto una telefonata da un ispettore della ASL che stava facendo un controllo ad un mio cliente che svolge attività di archivio cartaceo senza uso di macchine, il quale mi ha "contestato" che alla voce rischio rumore io avevo messo che si era al di sotto dei valori inferiori di azione per palese assenza di fonti di rumore. La contestazione derivava dal fatto che non avevo inserito nulla che supportasse la mia tesi (misure, dati bibliografici, ecc.)
Ho inserito le virgolette, perchè oltre ad essere stato molto cordiale, in effetti il tutto è alla fine divenuto un "suggerimento" (perchè ovviamente anche lui conveniva che il rischio era assente), ma certo che sarebbe stato il massimo prendere una sanzione per omessa valutazione del rumore (che comunque c'era, ma si chiudeva in due righe con quella mia affermazione) in un luogo in cui si rischia l'alienazione per eccesso di silenzio (tra le misure protettive avrei dovuto inserire l'obbligo di tenere almeno accesa una radio, piuttosto).
Ecco, queste sono le cose che mi spaventano sinceramente....
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
Spaventano sì "per palese assenza di fonti di rumore" è una formula che uso anch'io.
La formula indicata dall'ispettore la utilizzo sono in presenza di macchine "silenziose".
Beh, ma vedi io non credo di avere alcun torto per due motivi:
1) il rischio rumore posso dire di conoscerlo molto bene
2) la norma mi chiede di specificare un criterio, ma dichiarare la palese assenza di fonti di rumore è di per sè un criterio.
Sono quindi preoccupato perchè so di aver ragione e non lascio facilmente che qualcuno mi convinca che ho torto solo perchè ha l'autorità per farlo.
Non ho insistito più di tanto, anche perchè stava cominciando a fare affermazioni su cui non mi trovavo assolutamente d'accordo e ho la virtù di non saper stare zitto quando sento scempiaggini.
E' un peccato se alla fine la sicurezza si dimostra essere un fatto di formalità in fase di prevenzione e di concretezza solo una volta che accade l'infortunio.
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
Infatti è preoccupante in questo senso, queste sono le basi, se hanno le idee confuse su questo siamo a posto. Spero solo che i corsi che stanno effettuando in questo periodo non generi ulteriori geni.
Tempo fa pensavo che sta storia delle batterie del portatile che esplodono fosse una leggenda metropolitana. Poi un tecnico informatico mi ha raccontato che a una sua conoscente è successo davvero.
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Per Ursa: alla faccia delle Linee Guida dell'ISPESL sul rumore del 2005 (p.17 e 61), dove "la manifesta assenza di fonti di rumorosità significative" è un criterio indicato, e alla faccia anche delle prime indicazioni ISPESL sul titolo VIII del D.Lgs. 81/08 (punto 1.7), dove l'assenza del rischio è riportata come motivazione per la giustificazione (!!!)
Sì lo so, infatti ho riportato proprio quella frase, ma che devi fare?
Mi sconvolge che mi abbia addirittura dovuto chiamare.
comunque sì, le batterie esplodono. E' praticamente impossibile che accada se sono ben realizzate, ma è possibile se sono state progettate male. Quasi sempre le pile all'interno sono disposte in modo tale che il polo positivo di una batteria sia affiancato dal polo negativo di quella che gli sta vicino. se cortocircuitano (a causa di un difetto costruttivo che non impedisce che i due poli possano toccarsi), buuuummmm
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
tempo fa capitò anche ad una azienda di telefonini (ritirate dal mercato e sostituite a chi le aveva): ovviamente erano batterie made in china, con tanto di CE
Quello raccontato da Ursa è il classico esempio di come si possa passare facilmente da una "visione prevenzionale" al "delirio prevenzionale".
Il confine, come si può notare, è sottilissimo.
Sarei curioso di sapere chi gli ha fatto il corso sul rumore al mister con il libretto rosso.