Dipiùninso ha scritto:La non idoneità non comporta automaticamente un licenziamento, casomai il cambio di mansione.
Questo sempre che il DdL trovi altra collocazione all'interno della propria organizzazione..... Fammi dubitare di questa possibilità nel 90% dei casi
Dipiùninso ha scritto:La non idoneità per il VDT inoltre la vedo dura, dovrebbe essere in atto una patologia grave degli occhi e a quel punto, comunque sarebbe alquanto difficile continuare a fare il videoterminalista, invece la sorveglianza avrebbe potuto constatare la patologia precocemente ed il lavoratore porre dei rimedi alla sua salute, che comunque è un bene da tutelare in misura maggiore del posto di lavoro, o almeno io la penso così.
Il discorso è generale non vale solo nei casi di esposti a VDT. Spesso, anche per rischi diversi, i lavoratori vengono comunque sottoposti a sorveglianza sanitaria. Sulla questione di cosa sia meglio, la penso come te, ma non siamo noi a dover scegliere.
Dipiùninso ha scritto:Del resto un lavoratore potrebbe essere sottoposto a sorveglianza sanitaria anche per errore di valutazione o sovrastima precauzionale, che dovrebbe fare il MC a posteriori? far finta di non aver visitato? rivedere il suo giudizio di non idoneità? se la patologia esiste, esiste! e il datore non può adibire una persona affetta da patologia ad una mansione che aggrava la stessa. E' il motivo per cui si fanno visite preventive. Poi però la patologia non può essere discriminante nè per la mancata assunzione, nè per il licenziamento.
Se la visita medica nasce da un errore, il lavoratore può fare ricorso e il giudice prevedrà la sua reintegrazione....
Ad ogni modo, nei casi in cui la sorveglianza sanitaria non è prevista dalla legge, c'è il divieto di effettuarla, non la facoltà come hai scritto tu.
Ci tengo a ribadirlo perchè su questa questione, in particolare riguardante le visite preassuntive, se ne sono dette troppe e sia io che Nofer, che altri abbiamo sempre sostenuto la posizione che poi è stata confermata dalla nuova norma. Era ed è una questione di principio, di rispetto di una legge sulla dignità del lavoro che già in troppe parti è stata manomessa