Vedo che si è iniziata una discussione sul coordinatore in fase di esecuzione dell'opera e mi sembra giusto dare il mio contributo.
Il messaggio riportato da Ingmang sul modo di operare del mio amico coordinatore è corretto anche se troppo limitativo della realtà.
Quando scritto invece da Nofer è esageratamente non corretto ed è offensivo sia per me che per il mio amico.
Allora:
Qui non si truffa nessun committente, per i seguenti motivi:
- se il committente ha comprato un servizio, il servizio gli viene fornito attraverso l'organizzazione del coordinatore che è composta dal suo studio e dai suoi collaboratori. Quindi il cantiere è seguito, i verbali vengono fatti, ecc.
- se il committente se ne frega, ovvero è amico dell'impresa, qui il coordinatore non ha storia e al committente dell'operato del professionista non gli interessa niente, gli interessa solo che stia fuori dai cossiddetti. Pertanto se non si va in cantiere non si truffa nessuno, anzi si rendono contente un po' di persone.
-se i cantieri sono importanti e il committente vuole proprio il coordinatore in cantiere, in questo cantiere il coordinatore ci va.
- se il cantiere è di un imprenditore, serio ad esempio come me, che segue la sicurezza e che paga il coordinatore, non c'è bisogno della sua presenza perchè le cose vengono fatte ed eventualmante il committente imprenditore risparmia anche sul prezzo.
I nostri collaboratori sono pagati nel modo giusto, infatti all'interno delle nostre organizzazioni non c'è un elevato turn over ed inoltre noi il ruolo di coordinatore lo ricopriamo in prima persona prendendoci tutte le responsabilità del caso e non facendo come fanno certi studi che allo stesso prezzo lo fanno ricoprire all'ultimo geometra arrivato, magari di 21-22 anni.
Quando poi si parla della sicurezza vera, questa non è quella delle leggi, le leggi sono ferme al 1950. la tecnologia è avanzata e quindi occorre avere il famoso granello di sale nel verificare le cose, altrimenti in cantiere non si lavora proprio più.
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
Pos e documentazione per la sicurezza
CSE significa Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione....che cosa coordina se non va mai in cantiere a verificare le esecuzioni in corso??
non effettuare sopralluoghi perchè "danno fastidio" o effettuarli solo nel caso di sollecitazioni da parte del committente non mi sembra per niente una metodologia di lavoro condivisibile.
Luca
non effettuare sopralluoghi perchè "danno fastidio" o effettuarli solo nel caso di sollecitazioni da parte del committente non mi sembra per niente una metodologia di lavoro condivisibile.
Luca
Agisci da uomo di pensiero e pensa da uomo di azione. (Henry Bergson)
Porterò un esempio che nelle mie intenzioni dovrebbe valere come paragone.
Laboratorio di analisi, dove uno va per farsi le analisi. (Proprio come uno va in uno studio professionale di ingegneria, architettura o più in generale tecnico per avvalersi di un CSE)
Orbene, c'è sempre quello che non vuole sapere se ha o meno il colesterolo alto, perchè se no la moglie lo mette a dieta. Così come c'è sempre la signora che spera forsennatamente di avere un briciolino di qualcosa, così può far la scena con i familiari di esser malata.
E poi ci sono quelli che vanno a farsi le analisi per sapere come va e che, se va non va bene, tornano dal medico che li ha inviati per le cure del caso.
Io ho un laboratorio di analisi, il sig. 2080 viene a farsi il prelievo per verificare colesterolo, trigliceridi, glicemia e transaminasi, e chiacchierando mi racconta che è timoroso che la sua signora gli elimini i brasati, i tortellini, i dolci, le cotolette e le patatine fritte e soprattutto il vino, perchè recentemente ha messo su pancetta, ma lui è tanto goloso e poi il buon cibo ormai fa parte delle sue soddisfazioni primarie.
Poi, viene la signora 2080, che attendendo il suo turno per il prelievo mi racconta di come si sente la bocca amara e di come ogni tanto le punge la cistifellea, e magari potesse sapere con certezza di avere la bilirubina alta perchè potrebbe farsi dar retta quando ha questi malesseri, che in famiglia vengono presi sotto gamba ed anzi ignorati.
Infine, viene la mamma del sig. 2080, che ha superato la 60ina, per verificare il metabolismo del calcio perchè, data l'età, il suo medico curante le ha consigliato controllo periodico del rischio osteoporosi.
Se l'iter professionale ed etico giusto da adottare fosse quello indicato dal sig. 2080 - che se ho ben capito lascia al desiderio della committenza la completa ed integrale esecuzione della prestazione convenuta - , si potrebbe abbassare da 260 a 210 (- 25%) il colesterolo del sig. 2080, alzare da 0,95 a 1,20 (+25%)la bilirubina della sua signora, e infine dare alla mamma del sig. 2080 il risultato preciso di calcemia e calciuria delle 24 ore. Così sono tutti contenti? E prego notare che comunque parto dal presupposto di aver eseguito le analisi, ed averle anche eseguite con tutte le dovute accortezze professionali, ossia non si mettono in discussione le capacità.
Ma io sostengo che se un qualcuno mette piede nel mio laboratorio per farmi eseguire una prestazione tecnica di servizio (le analisi sono una specialità tecnica alla cui esecuzione io sono abilitata) io sono tenuta ad eseguirla in assoluta scienza, e coscienza, tutta, ed indifferentemente da cosa può desiderare o auspicare chi me l'ha richiesta: anche a costo di dover dispiacere il mio committente.
Ed ancora, parlando sempre del mio personale raggio di azione, se uno si ritrova con un risultato sbagliato perchè l'analista non sa fare il suo mestiere, pazienza, cambio analista se non è già troppo tardi, o gli faccio causa per imperizia o negligenza professionale. Ma se mi ritrovo con un risultato non reale che mi impedisce di curarmi ovvero mi espone ad una indebita assunzione di farmaci perchè l'analista mi voleva fare contenta...Gli faccio causa per danno biologico volontario. E non sono cose belle, dicono quelli delle Gialappa's.
Mi auguro di esser stata dirimente.
Nofer
Laboratorio di analisi, dove uno va per farsi le analisi. (Proprio come uno va in uno studio professionale di ingegneria, architettura o più in generale tecnico per avvalersi di un CSE)
Orbene, c'è sempre quello che non vuole sapere se ha o meno il colesterolo alto, perchè se no la moglie lo mette a dieta. Così come c'è sempre la signora che spera forsennatamente di avere un briciolino di qualcosa, così può far la scena con i familiari di esser malata.
E poi ci sono quelli che vanno a farsi le analisi per sapere come va e che, se va non va bene, tornano dal medico che li ha inviati per le cure del caso.
Io ho un laboratorio di analisi, il sig. 2080 viene a farsi il prelievo per verificare colesterolo, trigliceridi, glicemia e transaminasi, e chiacchierando mi racconta che è timoroso che la sua signora gli elimini i brasati, i tortellini, i dolci, le cotolette e le patatine fritte e soprattutto il vino, perchè recentemente ha messo su pancetta, ma lui è tanto goloso e poi il buon cibo ormai fa parte delle sue soddisfazioni primarie.
Poi, viene la signora 2080, che attendendo il suo turno per il prelievo mi racconta di come si sente la bocca amara e di come ogni tanto le punge la cistifellea, e magari potesse sapere con certezza di avere la bilirubina alta perchè potrebbe farsi dar retta quando ha questi malesseri, che in famiglia vengono presi sotto gamba ed anzi ignorati.
Infine, viene la mamma del sig. 2080, che ha superato la 60ina, per verificare il metabolismo del calcio perchè, data l'età, il suo medico curante le ha consigliato controllo periodico del rischio osteoporosi.
Se l'iter professionale ed etico giusto da adottare fosse quello indicato dal sig. 2080 - che se ho ben capito lascia al desiderio della committenza la completa ed integrale esecuzione della prestazione convenuta - , si potrebbe abbassare da 260 a 210 (- 25%) il colesterolo del sig. 2080, alzare da 0,95 a 1,20 (+25%)la bilirubina della sua signora, e infine dare alla mamma del sig. 2080 il risultato preciso di calcemia e calciuria delle 24 ore. Così sono tutti contenti? E prego notare che comunque parto dal presupposto di aver eseguito le analisi, ed averle anche eseguite con tutte le dovute accortezze professionali, ossia non si mettono in discussione le capacità.
Ma io sostengo che se un qualcuno mette piede nel mio laboratorio per farmi eseguire una prestazione tecnica di servizio (le analisi sono una specialità tecnica alla cui esecuzione io sono abilitata) io sono tenuta ad eseguirla in assoluta scienza, e coscienza, tutta, ed indifferentemente da cosa può desiderare o auspicare chi me l'ha richiesta: anche a costo di dover dispiacere il mio committente.
Ed ancora, parlando sempre del mio personale raggio di azione, se uno si ritrova con un risultato sbagliato perchè l'analista non sa fare il suo mestiere, pazienza, cambio analista se non è già troppo tardi, o gli faccio causa per imperizia o negligenza professionale. Ma se mi ritrovo con un risultato non reale che mi impedisce di curarmi ovvero mi espone ad una indebita assunzione di farmaci perchè l'analista mi voleva fare contenta...Gli faccio causa per danno biologico volontario. E non sono cose belle, dicono quelli delle Gialappa's.
Mi auguro di esser stata dirimente.
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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"..il buon cibo ormai fa parte delle sue soddisfazioni primarie". Questa è da incorniciare.
Purtroppo siamo allo sbando; 2080 (una volta era + 7, ora con la recessione si è ridotto) assolda vari professionisti convenzionalmente miopi (li paga, li paga ma non ha ancora espresso QUANTO li paga) per non avere nessun "rompino" nei suoi cantieri.
Una volta il professionista aveva quella che si chiamava DEONTOLOGIA PROFESSIONALE termine perso nella notte dei tempi; ormai il professionista da 67 cantieri la chiama fatturologia professionale.
Ai comuni mortali, ai poveri pir.a come il sottoscritto non resta che cercare di far al meglio il proprio lavoro (non siamo dei filantropi, anche i pir.a tengono famiglia) ma almeno cerchiamo di FARE SICUREZZA.
(Sono in incognito). Saluti Fabrizio (per altri Andrea).
Purtroppo siamo allo sbando; 2080 (una volta era + 7, ora con la recessione si è ridotto) assolda vari professionisti convenzionalmente miopi (li paga, li paga ma non ha ancora espresso QUANTO li paga) per non avere nessun "rompino" nei suoi cantieri.
Una volta il professionista aveva quella che si chiamava DEONTOLOGIA PROFESSIONALE termine perso nella notte dei tempi; ormai il professionista da 67 cantieri la chiama fatturologia professionale.
Ai comuni mortali, ai poveri pir.a come il sottoscritto non resta che cercare di far al meglio il proprio lavoro (non siamo dei filantropi, anche i pir.a tengono famiglia) ma almeno cerchiamo di FARE SICUREZZA.
(Sono in incognito). Saluti Fabrizio (per altri Andrea).
nel leggere sul forum quanto scritto negli ultimi interventi son o rimasto colpito dal fatto che quando il committente è amico dell'impresa il cantiere non sia sicuro.
In effetti questo caso è difficile da risolvere, a mio parere se il committente con capisce è meglio rinunciare all'incarico. Non so voi cosa ne pensate.
Avrei comunque un'altro quesito da sottoporre agli illustri frequentatori del forum che ha a che vedere con gli imprenditori committenti e che a mio parere è una contraddizione:
nelle definizioni dell'art. 2 del D.Lgs 494/96 è scritto che il datore di lavoro dell'impresa esecutrice non può fare il coordinatore per l'esecuzione, l'art. dello stesso decreto dice che il committente qualora ne abbia i requisiti può svolgere direttamente il ruolo di coordinatore. Allora se un datore di lavoro esecutore è anche committente può svolgere oppure no il ruolo di coordinatore? Io penso che sarebbe la cosa migliore perchè è praticamente impossibile fare il coordinatore per uno che è committente e anche esecutore.
Al corso su questo aspetto hanno sorvolato tutti.
Cosa ne pensate?
Grazie a tutti,
Luciano
In effetti questo caso è difficile da risolvere, a mio parere se il committente con capisce è meglio rinunciare all'incarico. Non so voi cosa ne pensate.
Avrei comunque un'altro quesito da sottoporre agli illustri frequentatori del forum che ha a che vedere con gli imprenditori committenti e che a mio parere è una contraddizione:
nelle definizioni dell'art. 2 del D.Lgs 494/96 è scritto che il datore di lavoro dell'impresa esecutrice non può fare il coordinatore per l'esecuzione, l'art. dello stesso decreto dice che il committente qualora ne abbia i requisiti può svolgere direttamente il ruolo di coordinatore. Allora se un datore di lavoro esecutore è anche committente può svolgere oppure no il ruolo di coordinatore? Io penso che sarebbe la cosa migliore perchè è praticamente impossibile fare il coordinatore per uno che è committente e anche esecutore.
Al corso su questo aspetto hanno sorvolato tutti.
Cosa ne pensate?
Grazie a tutti,
Luciano
Caro Andrea, effettivamente gli affari non vanno tanto bene e ho dovuto lasciare 7 punti per la strada, ma sono sempre io.
Per quanto pago i coordinatori, mi sembrava di aver già risposto. Li pago un po' di più dei prezzi correnti di mercato. Siccome anche Tu sei sul mercato puoi facilmente trarre le giuste conclusioni.
Per New Coordinatore.
Quando il committente è amico dell'impresa ci sono poche cose da fare.
Io personalmente penso il committente datore di lavoro possa fare il coordinatore per l'esecuzione, ma io non lo faccio in quanto l'AUSL qui da noi non si è espressa chiaramente e siccome io non voglio assolutamente violare la legge, preferisco avvalermi della collaborazione di altri professionisti, anche se questo rispetto della legge a fine mese incide notevolmente sulle mie già provate tasche.
Per Nofer, sui laboratori di analisi hai perfettamente ragione, ultimamente cani e porci si dedicano alla professione di analisti anch'io infatti ho avuto diversi problemi con loro. Meno male che noi stiamo in cantiere e che in cantiere è tutta un'altra cosa.
Per quanto pago i coordinatori, mi sembrava di aver già risposto. Li pago un po' di più dei prezzi correnti di mercato. Siccome anche Tu sei sul mercato puoi facilmente trarre le giuste conclusioni.
Per New Coordinatore.
Quando il committente è amico dell'impresa ci sono poche cose da fare.
Io personalmente penso il committente datore di lavoro possa fare il coordinatore per l'esecuzione, ma io non lo faccio in quanto l'AUSL qui da noi non si è espressa chiaramente e siccome io non voglio assolutamente violare la legge, preferisco avvalermi della collaborazione di altri professionisti, anche se questo rispetto della legge a fine mese incide notevolmente sulle mie già provate tasche.
Per Nofer, sui laboratori di analisi hai perfettamente ragione, ultimamente cani e porci si dedicano alla professione di analisti anch'io infatti ho avuto diversi problemi con loro. Meno male che noi stiamo in cantiere e che in cantiere è tutta un'altra cosa.
Chi non sa costruire non sa progettare
Questo dell'art. 2 del 494 è, a mio parere, un articolo della Direttiva Cantieri che certe volte tenta di essere interpretato alla "furbacchiona" da parte di Personaggi simili a 2080.
Non è come affermi.
L'art. 2 comma 1 lett. f) non da adito a funanboliche interpretazioni:
"coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera, di seguito denominato coordinatore per l’esecuzione di lavori: soggetto, DIVERSO DAL DATORE DI LAVORO DELL'IMPRESA ESECUTRICE", incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 5;
Non mi sembra ci possano essere altre interpretazioni... il CSE DEVE ESSERE DIVERSO dal Datore di Lavoro dell'impresa esecutrice. PUNTO.
O se la vuoi scritta in un altro modo... il CSE NON PUO' ESSERE il Datore di Lavoro dell'impresa esecutrice. Altro punto molto secco.
E' vero che l'art. 3 comma 5 da la possibilità al Committente di essere sia CSP che CSE se è in possesso dei requisiti previsti dall'art. 10 dello stesso Decreto ma i due articoli non si possono congiungere con delle fantasiose analogie del tipo:
... Se, il Committente è in possesso dei requisiti per fare il CSP e il CSE, il 494 gli da la possibilità di farlo e, quindi, poichè il Committente potrebbe essere anche Impresa esecutrice, allora può fare, senza ombra di dubbio, anche il Coordinatore...
Le cose stanno in modo diverso.
Il Committente è titolato a fare il Coordinatore se rientra nei requisiti previsti dall'art. 3 comma 5 e la ragione è ovvia:
ruotando, il 494, intorno alla figura del Committente il quale (sempre) dev'essere diligente nel nominare il CSP e il CSE e verso i quali ha pure l'obbligo di verificare che facciano ciò che il Decreto impone loro di fare... se lui stesso ha le caratteristiche può nominarsi Coordinatore e verificare, soprattutto in cantiere, che l'impresa stia eseguendo l'opera così come previsto dal PSC e dal suo POS.
Diverso (e di molto) sarebbe se l'esecutore dei lavori, pur se committente, potesse rivestire la figura di CSE...
Abbiamo, magari, il coraggio di sostenere la capacità di un'onesta e corretta autoverifica o autocontrollo da parte del Datore di Lavoro nei confronti delle maestranze che partecipano alla realizzazione dell'opera ?
2080, va bene che io vengo dalla Val Brembana ( e tu lo sai benissimo ) ma...
capitto mi hai ?
Non è come affermi.
L'art. 2 comma 1 lett. f) non da adito a funanboliche interpretazioni:
"coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera, di seguito denominato coordinatore per l’esecuzione di lavori: soggetto, DIVERSO DAL DATORE DI LAVORO DELL'IMPRESA ESECUTRICE", incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 5;
Non mi sembra ci possano essere altre interpretazioni... il CSE DEVE ESSERE DIVERSO dal Datore di Lavoro dell'impresa esecutrice. PUNTO.
O se la vuoi scritta in un altro modo... il CSE NON PUO' ESSERE il Datore di Lavoro dell'impresa esecutrice. Altro punto molto secco.
E' vero che l'art. 3 comma 5 da la possibilità al Committente di essere sia CSP che CSE se è in possesso dei requisiti previsti dall'art. 10 dello stesso Decreto ma i due articoli non si possono congiungere con delle fantasiose analogie del tipo:
... Se, il Committente è in possesso dei requisiti per fare il CSP e il CSE, il 494 gli da la possibilità di farlo e, quindi, poichè il Committente potrebbe essere anche Impresa esecutrice, allora può fare, senza ombra di dubbio, anche il Coordinatore...
Le cose stanno in modo diverso.
Il Committente è titolato a fare il Coordinatore se rientra nei requisiti previsti dall'art. 3 comma 5 e la ragione è ovvia:
ruotando, il 494, intorno alla figura del Committente il quale (sempre) dev'essere diligente nel nominare il CSP e il CSE e verso i quali ha pure l'obbligo di verificare che facciano ciò che il Decreto impone loro di fare... se lui stesso ha le caratteristiche può nominarsi Coordinatore e verificare, soprattutto in cantiere, che l'impresa stia eseguendo l'opera così come previsto dal PSC e dal suo POS.
Diverso (e di molto) sarebbe se l'esecutore dei lavori, pur se committente, potesse rivestire la figura di CSE...
Abbiamo, magari, il coraggio di sostenere la capacità di un'onesta e corretta autoverifica o autocontrollo da parte del Datore di Lavoro nei confronti delle maestranze che partecipano alla realizzazione dell'opera ?
2080, va bene che io vengo dalla Val Brembana ( e tu lo sai benissimo ) ma...
capitto mi hai ?
Sollecitato dal mio amico imprenditore 2080, mi affaccio a questo bellissimo forum. Sono il coordinatore dei 67 cantieri. Per la precisione sono 64 in corso di esecuzione e ho 26 piani di sicurezza fatti per cantieri che devono partire a tempi più o meno brevi.
Dai nickmame vedo che ci sono tutti i vecchi amici di un tempo, anche Andrea Fabrizio.
Ringrazio Nofer per le splendide parole che ha usato per me. Era da tempo che non ricevevo dei così bei complimenti da una gentile signora/ina (mi scusi, ma non so quale delle due).
Comunque io non so perchè vi siete messi in testa che io non faccia sicurezza in cantiere, questa per me è sempre la prima cosa, solo che io sono un PROFESSIONISTA e non un missionario, non ho da redimere ne portare sulla retta via nessuno.
Ho visto che scandalizza il mio approccio, vorrei precisare un po' meglio la questione del committente amico dell'impresa e di altre figura a cui della stessa non importa niente all'interno del cantiere.
Occorre tener presente che quando uno trova un committente, un'impresa e una DL che se fregano della sicurezza il CSE ha solo quattro possibilità:
a - rinunciare all'incarico perchè non si può fare il proprio mestiere con serenità (cse molto previdente e senza problemi economici)
b - tentare di rinsavire tutti con una lotta estenuante e rompendo sistematicamente le palle. Questa lotta che fa si che nel 2% dei casi si recuperino i soggetti alla causa e nel 98% dei casi si perda il committente e il rapporto con la dl per successivi lavori (cse missionario e autolesionista)
c - fregrasene completamente di quello che succede in cantiere e pensare al proprio tornaconto economico e alla propria sicurezza (cse imprenditore)
d - fregarsene completamente, ma nel caso in cui la situazione diventi troppo calda, fare presente al committente e alla DL che si è pronti a tagliare la corda, solitamente questo fa grosso colpo su tutti e si rientra in situazioni accettabili. Però tagliare la corda quando la situazione non è accettabile (CSE imprenditore e previdente, nonchè esperto di valutazione del rischio)
Io appartengo all'ultima categoria, per questo tipo di lavori e penso che sia la categoria giusta per progredire nella nostra attività.
Saluti a tutti.
Dai nickmame vedo che ci sono tutti i vecchi amici di un tempo, anche Andrea Fabrizio.
Ringrazio Nofer per le splendide parole che ha usato per me. Era da tempo che non ricevevo dei così bei complimenti da una gentile signora/ina (mi scusi, ma non so quale delle due).
Comunque io non so perchè vi siete messi in testa che io non faccia sicurezza in cantiere, questa per me è sempre la prima cosa, solo che io sono un PROFESSIONISTA e non un missionario, non ho da redimere ne portare sulla retta via nessuno.
Ho visto che scandalizza il mio approccio, vorrei precisare un po' meglio la questione del committente amico dell'impresa e di altre figura a cui della stessa non importa niente all'interno del cantiere.
Occorre tener presente che quando uno trova un committente, un'impresa e una DL che se fregano della sicurezza il CSE ha solo quattro possibilità:
a - rinunciare all'incarico perchè non si può fare il proprio mestiere con serenità (cse molto previdente e senza problemi economici)
b - tentare di rinsavire tutti con una lotta estenuante e rompendo sistematicamente le palle. Questa lotta che fa si che nel 2% dei casi si recuperino i soggetti alla causa e nel 98% dei casi si perda il committente e il rapporto con la dl per successivi lavori (cse missionario e autolesionista)
c - fregrasene completamente di quello che succede in cantiere e pensare al proprio tornaconto economico e alla propria sicurezza (cse imprenditore)
d - fregarsene completamente, ma nel caso in cui la situazione diventi troppo calda, fare presente al committente e alla DL che si è pronti a tagliare la corda, solitamente questo fa grosso colpo su tutti e si rientra in situazioni accettabili. Però tagliare la corda quando la situazione non è accettabile (CSE imprenditore e previdente, nonchè esperto di valutazione del rischio)
Io appartengo all'ultima categoria, per questo tipo di lavori e penso che sia la categoria giusta per progredire nella nostra attività.
Saluti a tutti.
Ok, perfetto, ho capito: allora la prossima volta che mi trovo con uno un po' troppo pienotto e la faccia da gaudente che mi chiede di fargli la colesterolemia, gli dico: <<Ciccio, senti, se non ti metti prima un paio di mesi a dieta ricca di fibre vegetali il colesterolo non te lo faccio!">>cama ha scritto:d - fregarsene completamente, ma nel caso in cui la situazione diventi troppo calda, fare presente al committente e alla DL che si è pronti a tagliare la corda, solitamente questo fa grosso colpo su tutti e si rientra in situazioni accettabili. Però tagliare la corda quando la situazione non è accettabile (CSE imprenditore e previdente, nonchè esperto di valutazione del rischio)
Io appartengo all'ultima categoria, per questo tipo di lavori e penso che sia la categoria giusta per progredire nella nostra attività.
Per i ringraziamenti...ma prego, signor cama, s'immagini!
Nofer
P.S. ovviamente, /ina, sono zitella; di ritorno, ma zitella: non le era parso?
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
In alto i calici; lascio per il momento da parte le diatribe e saluto cordialmente i "bracconieri" della sicurezza (termine usato da un mio affezionato cliente per definire l'opera del sottoscritto e dei suoi pari) . Vorrei comunque ricordare che il Sig. - 7 e Mr 67 cantieri, hanno comunque avuto il tempo e la voglia di intervenire in questa discussione, portando la loro esperienza e/o modo di fare sicurezza, che sarà più o meno corretta ma sempre spunto di riflessione resta.
(Sono sempre in incognito) saluti fabrizio.
PS. per il simpaticissimo Cama : se non ricordo male ero rimasto ad una BMW X5, adesso vai in cantiere con la Ferrari o no ?
(Sono sempre in incognito) saluti fabrizio.
PS. per il simpaticissimo Cama : se non ricordo male ero rimasto ad una BMW X5, adesso vai in cantiere con la Ferrari o no ?