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infortunio in cantiere

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isivisivi_

Stavo per postare un nuovo 3d per raccontarvi cosa mi è successo, ma leggendo questa discussione ho deciso di accodarmi alla stessa, perchè il mio racconto è da libro.
Il fatto avviene a fine naggio scorso, in un cantiere dove sono CSP e CSE, oltre ad aver accettato una delega come RL che non sarà mai espletata in tutte le sue funzioni perchè la committente è una serpe despota che fa cosa e come gli pare (premessa importante, mi sento nel torto di essere stato troppo goloso e di non averla mandata in c..o prima!): succede che una mattina l'impresa principale appoggia tre o quattro fogli di rete elettrosaldata su un pavimento di cotto fuori dalla recinzione di cantiere (recinzione limitata per soddisfare le bizze della committente che voleva poco cantiere....scemo io, ripeto!), qualche ora dopo  arrivano in cantiere la commitente ed il suo amico architetto, il quale procedendo a passo relativamente svelto per andare a recuperar eil cane che si porta sempre dietro, inciampa nella rete e cade, volando anche un gradone di 20/25 cm ed atterrando mettendo le braccia in avanti. L'architetto ha una spalla dolorante e viene fatto tornare a casa con un taxi per alleviargli le sofferenze del viaggio. Da precisare che si tratta di una persona di età avanzata e con cadenza incerta nel passo, cosa che spesso lo ha visto in pericolo anche all'intenro del cantiere, ovviamente.
Io vengo avvertito subito dopo, proprio mentre stavo raggiungendo il cantiere. Qualche giorno fà l'architetto mi ha scritto chiedendomi di poter valutare un risarcimento a suo favore, con toni molto garbati ma senza citare in alcun modo l'impresa, con la quale peraltro siamo in ottimi rapporti ed avevamo già deciso da prima (l'assistente della committente ci aveva preavvertito) che avremmo affrontato la cosa insieme.
Ha, l'architetto si è dovuto operare ed è comunque stato risarcito dalla sua assicurazione (nelle ricevute c'è il numero di polizza con la quale ha pagato l'intervento in una clinica privata!).
Tra l'altro, è mai capitato a nessunpo di voi che un tecnico si facesse male in cantiere (anche se la rete era al di fuori) e chiedesse i danni ad un collega?
Io ho aperto il sinistro, ma la mia assicurazione sarà così ben disposta nel considerarmi responsabile di una carenza così limitata nel tempo ed alla quale non potevo ovviare per evidenti motivi di permanenza in cantiere?
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linoemilio
Messaggi: 824
Iscritto il: 26 ago 2005 15:58
Località: San Giovanni Bianco (BG)

Tu, il CSE lo fai all'interno del cantiere... non fuori.
L'architetto, al di là del rimborso avuto dalla sua assicurazione, potrebbe chiedere il danno biologico
l'ignoranza si riduce con l'umiltà di chi possiede la conoscenza
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givi
Messaggi: 1913
Iscritto il: 18 giu 2008 23:47

Il caso sembra da azzeccagarbulgi ed è interessante.
Mancano dettagli che reputo importanti:
- cosa faceva l'architetto in cantiere?;
- era assiucrato INAIL?;
- davvero si è fatto male rincorrendo il cane?
- si è fatto male dentro o fuori il cantiere?
- le reti erano "visibilli" o erano una nascote come una pseudo "trappola"?

In ogni caso prendersela con il CSE (solo con lui) mi sembra francamente arduo da sostenere in giudizio.
Fammi sapere.
givi
"... se sbaglio mi corriggerete!"
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Dipiùninso
Messaggi: 532
Iscritto il: 27 ott 2008 17:09
Località: RN

recinzione limitata per soddisfare le bizze della committente che voleva poco cantiere....scemo io, ripeto!
Questa frase un po' di dubbi a me li mette, quindi il dentro o fuori dal cantiere diventa un po' delicato stabilirlo, anche perché: bisognerebbe stabilire che non fosse possibile da nessuna altra parte all'interno, se non possibile l'eventualità di ampliare il cantiere (anche temporaneamente), infine, comunque, la segnalazione del pericolo. Cosa che la ditta ha fatto? Ti hanno comuicato che avrebbero agito in quel modo? Eri a conoscenza di quali lavori sarebbero stati effettuati in quella giornata?

E' ovvio che lui non chiederà mai i danni alla cliente. Può darsi però che lui "ci stia solo provando".
Tu eri al corrente che lui quel giorno sarebbe venuto in cantiere? se ha fatto tutto di sua iniziativa, portandosi il cane, ecc. senza avvisarti puoi anche tu con garbo fargli notare che non è stato corretto. Quello che ha percorso è l'unica via di accesso al cantiere? Ma soprattutto era venuto a fare qualcosa o era in passeggiata? Ciò che ra venuto a fare, lo si poteva fare solo passando di lì?
La ditta, prima di appoggiare la rete sul cotto, ha chiesto il permesso alla committente? quindi lei era al corrente del pericolo? Avevano nei piedi calzature adatte? Insomma chiediti e giragli, tutto quello che ti viene in mente. Se la committente era al corrente del pericolo, indipendentemente dalla motivazione dell'ingombro, e questo era sulla sua proprietà, lei ne è la responsabile.
Lui secondo me non sta pensando a danni biologici, inail, ecc... ma semplicemente l'art.2043 c.c.

Comunque, se non l'hai già fatto, io modificherei immediatamente le dimensioni del cantiere, perché se non hanno spazio per una rete elettrosaldata, vuol dire che stanno lavorando proprio male qui poveretti.
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isivisivi
Messaggi: 25
Iscritto il: 19 apr 2008 23:10
Località: Chianti Classico

Ciao e grazie per la risposta; mi ero assentato un pò dal forum e in più non avevo controllato eventuali contributi alla discussione. Ho attivato l'assicurazione professionale, ma esorterò il perito a non sendere a patti incondizionatamente con l'avvoltoio, non mi sento responsabile io e non credo si possano riscontrare responsabilità nella committente. Credo che l'impresa, per quanto siamo già d'accordo di proceder einsieme e di comune accordo, abbia sbagliato a posizionare la rete fuori dall'area recintata, in uno spazio dove potevano giocare bambini che abitano vicino, ma io non abbia avuto modo di accertarmi dell'infrazione perchè commessa alle otto e trenta del mattino con l'architetto cadutoci alle dieci circa. Sono propenso a non riconoscere la mia responsabilità, ha imporre all'architetto di chiedere i danni alla ditta, la quale dovrà attivare la sua assicurazione. Per inciso, ho aperto il sinistro ad ottobre ed ancora non si è fatto vivo nessuno, con notevole resentimento da parte del denunciante, ma se la strategia che intendo attuare avrà l'avallo della mia assicurazione, credo che dovrà attendere ancora parecchio....

Quanto ad altre tue domende, purtroppo gran parte dei nostri problemi nascono dal fatto che ci viene contestato l'aver utilizzato spazi che avrebbero dovuto essere lasciati al libero utilizzo, quindi da parte di chiunque e senza ne permesso di accesso, ne particolari dotazioni. Se cadeva all'interno del cantiere, erano ca@@i suoi, senza grossi problemi. Peraltro l'impresario quando questo tizio viene in cantiere, cerca di essere sempre li con lui, è anziano, con passo strascicato e quando scende scale o rampe rischia sempre di sfracellarsi; quella mattina è arrivato un'ora prima e gli mancava la balia che lo tenesse lontano dai pericoli.

Grazie ancora e saluti,

Attenzione alla regola aurea n. 5
http://www.sicurezzaonline.it/forum_reg_auree.htm
Cordiali saluti

Mod
Isi
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givi
Messaggi: 1913
Iscritto il: 18 giu 2008 23:47

2043 o 2087 questo è il dilemma... e non è da poco. :smt002
givi
"... se sbaglio mi corriggerete!"
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emmo
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Iscritto il: 15 gen 2009 16:37

La vedo dura, pensa se si fosse fatto male un passante estraneo al cantiere.
Se entri in contrasto. l'arch. ti potrà sempre dire che lui stava passando di li con il cane e che non era diretto in canitere!!!
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isivisivi
Messaggi: 25
Iscritto il: 19 apr 2008 23:10
Località: Chianti Classico

Si, ma la questione è anche in un'altra interpretazione: quale colpa può avere il coordinatore in merito ad una carenza delle 8:30 di mattino che ha generato un incidente un'ora e mezza dopo? Il nostro intento è quello di non riconoscere la colpa mia ma dell'impresa, così da dover attivare da capo la loro assicurazione.
Isi
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Dipiùninso
Messaggi: 532
Iscritto il: 27 ott 2008 17:09
Località: RN

La prima che mi viene in mente è di non aver predisposto sufficiente spazio all'interno del cantire per effettuare la lavorazione che è stata fatta all'esterno, se la lavorazione era prevista tra i lavori. Se poi hai un pezzo di carta scritto da chi ti ha detto (committente) di fare il cantiere più piccolo, ve la dividete a metà la responsabilità.
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isivisivi
Messaggi: 25
Iscritto il: 19 apr 2008 23:10
Località: Chianti Classico

Dipiùninso ha scritto:La prima che mi viene in mente è di non aver predisposto sufficiente spazio all'interno del cantire per effettuare la lavorazione che è stata fatta all'esterno, se la lavorazione era prevista tra i lavori. Se poi hai un pezzo di carta scritto da chi ti ha detto (committente) di fare il cantiere più piccolo, ve la dividete a metà la responsabilità.
Si, ma non mi ritengo soddisfatto: la ditta avrebbe potuto benissimo contestare la ridottezza degli spazi ove era tenuta a mantenersi, non posso pensare che questa sia del tutto esente da colpe; anzi, continuo a pensare che in un eventuale giudizio sia proprio la ditta che ha maggiori responsabilità. Ma questo, ripeto, non mi interessa nell'ottica di scaricare la responsabilità sulla ditta, anzi.
Isi
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